LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI FA GOLA LE AZIENDE PUNTANO 5 MILIARDI DI EURO

di Filippo Tronca

12 Novembre 2014 08:25

Regione - Economia

L'AQUILA – Tra il 2010 e il 2013 sono state oltre 600 le operazioni finanziarie a vantaggio degli enti pubblici e oltre 800 le piccole e medie imprese abruzzesi che hanno avuto accesso al credito bancario. Sono 14 mila le famiglie che hanno beneficiato dei fondi della ricostruzione post-sisma, grazie all’intervento della Cassa depositi e prestiti, la società per azioni a controllo pubblico che gestisce una parte consistente del risparmio postale di milioni di italiani.

E per il futuro sono disponibili, solo per agevolare il credito alle aziende, 5 miliardi di euro.

I dati sono stati snocciolati nel corso della giornata di studi ''L'attività di Cassa depositi e prestiti a sostegno dell'economia'', venerdì scorso dalla Fondazione Carispaq nell'auditorium di Palazzo Silone, all’Aquila, a cui hanno preso parte il direttore generale della Cassa depositi e prestiti, Andrea Novelli,  il vice presidente della Giunta regionale con delega alle Attività produttive, Giovanni Lolli, l'assessore regionale al Bilancio, Silvio Paolucci, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, il presidente della Fondazione Carispaq, Marco Fanfani, il vicepresidente di Confindustria Abruzzo, Paolo Primavera, il presidente di Confindustria L'Aquila, Fabio Spinosa Pingue, il presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio.

Particolarmente interessati gli imprenditori presenti in sala, i quali  hanno visto nella Cassa depositi e prestiti uno strumento decisivo per potersi finanziare in un momento in cui le banche chiudono i rubinetti del credito, poiché non è solo la banca degli enti locali, ma è in grado oggi di mettere a disposizione un fondo da 5 miliardi di euro da cui le banche potranno attingere liquidità a condizioni vantaggiose per finanziamenti a medio periodo, in particolare alle piccole medie imprese.

“Le piccole e medie aziende abruzzesi possono trovare in Cassa Depositi e prestiti – ha spiegato il presidente Novelli – uno strumento utile e preziosi per accedere al credito che nel 2015 sarà ancor più potenziato”.

Quattro le misure attive.

Il “plafond Pmi” da 2 miliardi di euro, per il finanziamento di spese di investimento e di esigenze di incremento del capitale circolante delle imprese con meno di 250 dipendenti, attive su tutto il territorio nazionale e in qualsiasi settore di attività economica.





Il “plafond Mid”, anch'esso da 2 miliardi di euro, riservato al sostegno degli investimenti delle cosiddette imprese “mid cap”, ossia le imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 3.000 unità.

C’è poi il “plafond Reti Pmi”, da 500 milioni di euro, finalizzato ad agevolare la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese che sottoscrivono un contratto di rete per il perseguimento di obiettivi comuni. 

Infine, sono disponibili i 500 milioni del “plafond esportazione”, finalizzato a sostenere le esportazioni delle imprese di qualsiasi dimensione.

“Importante è che le imprese – ha aggiunto Giovanni Malintesta, responsabile del settore supporto alle piccole medie imprese della Cassa depositi e prestiti – conoscano le condizioni economiche offerte da noi offerte al sistema bancario, i tassi che applichiamo nel mettere loro a disposizione le provviste alle banche con noi convenzionate, con l’obbligo poi di erogare credito. L’imprenditore – consiglia però Malintesta – deve fare po’ di ‘sportello’, deve cioè confrontare le offerte di ciascuna banca, scegliendo quella che ha fatto meno ricarico sul tassi”.

Dal 2010 al 2013, del resto, grazie all’attività di supporto della Cassa depositi e prestiti al sistema bancario, 847 piccole e medie imprese abruzzesi hanno potuto accedere a 137 milioni di euro di finanziamenti, in particolare per l’acquisto, o l’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché di hardware, software e tecnologie digitali.

A questi si aggiungono 103 milioni di euro per 412 finanziamenti concessi con il “Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca”, strumento attivato nel 2006, che prede la forma di un finanziamento agevolato, grazie all’anticipazione rimborsabile secondo un piano di rientro pluriennale, non superiore a 15 anni. e ad un tasso di interesse minimo dello 0,50 per cento annuo.

Nello stesso periodo 199 enti pubblici, i Comuni in particolare, hanno acceso mutui per 170 milioni di euro, 140 enti hanno ottenuto anticipazioni di liquidità per 120 milioni di euro. 





Sono 400 i milioni di euro cui hanno beneficiato 280 enti per rimodulare il loro debito. 

La Cassa depositi e prestiti ha poi garantito un finanziamento in partenariato pubblico-privato di 150 milioni di euro per i lavori infrastrutturali sull’autostrada A24 e A25. Ed ha investito 15 milioni di euro per l’efficientamento dell’illuminazione pubblica e per il risparmio energetico.

Per le case popolari e le case dello studente sono stati investiti 50 milioni di euro, che hanno consentito la realizzazione di 70 alloggi e 1.000 posti letto.

Non vanno poi dimenticati i due miliardi di euro che la Cassa depositi e prestiti ha “anticipato” per la ricostruzione post-sismica nel cratere sismico aquilano a vantaggio di 15 mila famiglie.

Un meccanismo che molti rimpiangono, con cui il Comune approvava il contributo agevolato e la banca versava i soldi alla ditta entro pochi giorni perché i soldi erano già nella disponibilità della Cassa depositi prestiti. 

Poi, con il governo di Mario Monti, per non creare scompensi nel bilancio dello Stato ed evitare di sforare il tetto del 3 per cento nel rapporto deficit/pil fissato dall’Europa, si è passati al contributo diretto, ovvero dei soldi di volta in volta vanno trovati ed erogati nelle manovre di finanza pubblica.

Il limite del tre per cento però non ha rappresentato un ostacolo per l'Emilia Romagna, che avuto con il meccanismo incentrato sulla Cassa depositi e prestiti, la disponibilità di 12 miliardi di euro, 6 per la ricostruzione a seguito del terremoto del 29 maggio 2012 ed altrettanti per la copertura della deroga fiscale. 

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