INFORTUNI SUL LAVORO: DIMINUISCONO IN ABRUZZO, MA RECORD AZIENDE NON A NORMA

12 Gennaio 2018 07:00

Regione -

PESCARA – Diminuiscono in Abruzzo gli infortuni sul lavoro, compresi quelli mortali, ma resta altissimo il numero di aziende non in regola con le norme di sicurezza, in base alle ispezioni, quasi nove su dieci.

Questo i dati salienti che emergono dal rapporto annuale dell’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), che contiene i dati consolidati relativi al 2016 analizzati contenuti nel rapporto Inail 2016, illustrato nel corso dell'assemblea sulla sicurezza sul lavoro dal titolo “Salute, sicurezza e ambiente” che, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, si tenuta mercoledì scorso a Pescara.

I casi di infortunio con esito mortale, le tristemente famose “morti bianche” sono state 30 nel 2016. Nel 2014 erano state 36, nel 2015 38. Con una riduzione dunque nel triennio del 21 per cento, molto più marcata rispetto al dato nazionale, che nel 2016 ha registrato 1.130 vittime, e una riduzione dal 2014 del 12,6 per cento.

Altro dato timidamente incoraggiante è quello della  riduzione degli infortuni non mortali, sia nel luogo di lavoro che in itinere, ad esempio gli incidenti d’auto fuori il cantiere o l’azienda.

Nel 2016 sono state registrate 14.636 denunce nel 2016, con una diminuzione dell'1,9 per cento rispetto all'anno precedente e una diminuzione del 6,9  rispetto al 2014.





Anche in questo caso il dato è migliore della media nazionale: In Italia infatti gli infortuni denunciati nel 2016 sono stati 641.544, con una riduzione del triennio di appena lo 0,7 per cento.

Le malattie professionali denunciate in regione nel 2016 sono state 4.815, con un decremento nel triennio di oltre il 9 per cento.

A livello nazionale si è registrato, invece, un aumento del 5 per cento. L'Inail ha riconosciuto la causa lavorativa in 1.493 casi, pari al 6,93% del dato nazionale.

I lavoratori deceduti per malattia professionale sono stati 55, in diminuzione rispetto al 2014 (91 casi).

Il tasto dolente resta quello che emerge a seguito delle attività svolte dall'Inail in tema di accertamenti ispettivi, prevenzione (con particolare riferimento agli Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro) e verifica, certificazione e omologazione di macchinari e attrezzature.  

Ebbene: nel 2016 sono state controllate in Abruzzo, 278 aziende; di queste 249 sono risultate irregolari. Il che significa che l’89,5 per cento,  nove aziende su 10, si riferisce a luoghi non del tutto sicuri, in cui non si applicano le stringenti norme per la sicurezza dei lavoratori.





Il dato questa volta è di circa superiore alla media nazionale di 2 punti percentuali.

Nell'ambito del bando Isi 2015 sono stati stanziati oltre 6, milioni di euro per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.  

Tra tutti i progetti presentati, 57 sono risultati finanziabili per un importo complessivo di quasi 4 milioni di euro. I dati relativi al bando Isi 2016 saranno però disponibili nel Rapporto annuale regionale 2017.

All'assemblea, presieduta da Riccardo Gentile, segretario generale Aggiunto Cisl Abruzzo-Molise, hanno partecipato Domenico Lucente, Uil Abruzzo, Cinzia Frascheri, responsabile Cisl Nazionale Dipartimento Salute e Sicurezza, Nicola Negri dell'Inail Abruzzo, e Rita Innocenzi, della segreteria regionale Cgil. 

I sindacati, nei diversi interventi, hanno sollecitato un “forte impegno sindacale e istituzionale sui temi della salute e sicurezza sul lavoro, nel quadro di un disegno generale e di un'azione coordinata tra livello nazionale e territoriale, che punti a rafforzare il sistema della prevenzione in tutti i luoghi di lavoro, a partire dalle piccole e piccolissime aziende. 

In Italia, come negli altri Paesi Ue – hanno osservato – si deve realizzare una strategia nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro, che abbia obiettivi, risorse, programmi e sistemi di valutazione di percorso e di risultato definiti”. Filippo Tronca

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