INFLUENZA 2016: VIRUS H1N1 IN RITARDO PICCO PREVISTO A META’ FEBBRAIO

di Mariangela Speranza

2 Febbraio 2016 07:50

Regione -

L'AQUILA – Starnuti, tosse e mal di gola e pacchi di fazzoletti che si consumano a vista d'occhio. Ancora non siamo nel pieno dell'ondata di influenza stagionale, ma il numero di persone ammalate è in crescendo e il picco, almeno in Abruzzo, è previsto per metà del mese di febbraio.

Questo almeno secondo quanto dichiara il medico aquilano Antonello Marano, che ad AbruzzoWeb parla di “un certo ritardo dell'epidemia rispetto agli anni passati”.

“Le cause – spiega – potrebbero essere di diverso tipo ma a mio avviso sono legate soprattutto al clima anomanalo di questa stagione, tanto che la stessa campagna di vaccinazione è stata protratta fino al mese di gennaio”.





Infezioni alle vie respiratorie, ma anche gastroenteriti e disturbi allo stomaco e all'intestino. Quest'anno è principalmente il famigerato H1n1, in quella variante pandemica che aveva spaventato il mondo intero qualche tempo fa, a provocare l'influenza.

Secondo i dati inviati all’Istituto Superiore di Sanità dai medici “sentinella” (medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta) e raccolti nel database on line Influnet, gestito dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto, a farne le spese al momento sarebbero soprattutto i bambini al di sotto dei cinque anni di età, per i quali si è determinato un aumento del numero di casi a causa della carenza di anticorpi provenienti da precedenti ondate influenzali.

Anche le donne in gravidanza, le persone con patologie croniche e gli anziani, i soggetti in ogni caso più a rischio, anche se per questi ultimi pare si sia registrato un certo incremento di vaccinazioni rispetto al 2014.

“Molti ultrasessantacinquenni scelgono ancora di non sottoporsi al vaccino – dice infatti Marano – ma pare che quest'anno la maggior parte di loro abbia deciso di optare per la prevenzione”.





I casi stimati in tutta Italia, riportati dai 796 medici 'sentinellà, sono stati in totale 218 mila, 57 mila 800 in più rispetto alla settimana precedente, per un numero complessivo di 1 milione 336 mila casi dall'inizio del monitoraggio, iniziato nel mese di ottobre, per un'incidenza pari a 3,58 casi per mille assistiti, che però tra i più piccoli (0-4 anni) diventa 10, 82 casi per mille assistiti e nella soglia tra 5 e 14 anni è pari a 6,29 casi per mille assistiti. 

Per ora, si tratta di virus non eccessivamente forti, per cui le preoccupazioni mai come quest'anno dovrebbero essere contenute. Anche la cosiddetta influenza intestinale, ancora non è un'influenza in senso stretto, bensì si manifesta in forme piuttosto leggere di gastroenterite che colpiscono molto di frequente in inverno.

Attendendo il picco di metà febbraio, lo stesso Antonello Marano raccomanda comunque a tutti di seguire piccole regole di prevenzione volte ad evitare il contatto con il virus. Tra queste anche “evitare luoghi troppo affollati e una corretta igiene personale”.

“Norme utili in questo senso – aggiunge – fanno riferimento anche all'alimentazione e all'assunzione di frutta, verdura e di tutti quei complessi vitaminici capaci di tenerci in salute o contrastare le malattie. È infine consigliabile anche bere molta acqua per reidratare costantemente l'organismo”.

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