INCENDIO MORRONE: CONSIGLIERI SULMONA, ”NON SERVONO SCIACALLI”

18 Settembre 2017 13:12

L'Aquila - Cronaca

SULMONA – “Le istituzioni senza i cittadini sono deboli ed i cittadini con istituzioni delegittimate sono inermi. Abbiamo assistito, invece, ad una gogna mediatica, posta in essere da alcuni personaggi, volta a scaricare le responsabilità dell'evento incendiario su questa amministrazione. Personaggi del genere, che puntano a riemergere dal dimenticatoio in cui sono caduti, sfruttando situazioni disastrose e di emergenza, possono avere un solo nome: sciacalli”.

Così i consiglieri comunali di Sulmona (L'Aquila) Luigi Santilli di Sulmona al centro, Roberta Salvati di Dem, Fabio Pingue di Avanti Sulmona e Mauro Tirabassi di Alleanza per Sulmona, a proposito del vasto incendio che ha interessato il monte Morrone, in una dura nota in cui parlano di “un disegno precostituito a tavolino che punta dritto allo scranno di palazzo San Francesco”.

I capigruppo consiliari puntano l'indice contro “personaggi che nella scorsa campagna elettorale erano in cerca di un autore in grado di scritturarli per un posto da primo cittadino, ma così non è stato e per fortuna! O come la senatrice della nostra città che in un mese non ha sentito l'esigenza di fare visita al Com, da dove venivano dirette le operazioni, ed ha preferito invece cimentarsi nello scrivere alcuni inaccettabili post”.





Sotto accusa, in particolare, la parlamentare di Forza Italia Paola Pelino e la consigliera comunale degli azzurri, Elisabetta Bianchi, “che siede, con tanta fierezza, nell'assise comunale a seguito di un macabro accordo al ballottaggio con il Pd e dopo ben due gradi di giudizio, ed anche in questa circostanza, ovviamente e non poteva essere diversamente, non ha perso occasione per alimentare sterili polemiche”.

“Infine è meglio soprassedere alle provocazioni dell'ex assessore provinciale (Teresa Nannarone, ndr), che si ricorda solamente per l'imbarazzante inconsistenza della sua azione politica”.

“Insomma, un clima da guerra civile, tra Guelfi e Ghibellini, al quale non abbiamo voglia alcuna di partecipare. Il sindaco di Sulmona non è stata un'eroina, così come non lo sono stati gli altri sindaci, forse solo più scaltri a mettere in evidenza le proprie azioni, indossando un abbigliamento a tema e pubblicando foto emozionali, o a promuovere sterili polemiche sui social, attraverso i propri parenti ed affini, contraddicendo l’alto senso istituzionale che tanto ostentano. Abbiamo la necessità di normalizzare un clima divenuto irrespirabile, saturo, che danneggia solamente la nostra città”.

“Ci siamo candidati con l'obiettivo di cambiare le dinamiche politiche di questa comunità, che hanno ossidato le ambizioni e le aspirazioni di questo territorio – affermano Santilli, Salvati, Pingue e Tirabassi – Non cadremo nella trappola che ci è stata tesa da parte dei nemici della città”.





“I nemici della città – aggiungono – sono quelli che pur ricoprendo cariche istituzionali, anche di assoluto rilievo, non si sono mai visti nel corso dei drammatici giorni . Allo stesso tempo non cadremo al 'richiamo delle sirene' fatto in Consiglio comunale da chi predica una finta collaborazione e in realtà semina il seme della discordia, finalizzato solo a dividere l'unità di questa maggioranza che tale è e tale resterà”.

“Ai giudizi sommari e sbrigativi formulati da novelli soloni rispondiamo con i fatti; Sulmona entra in Casa Italia, Sulmona valorizza il proprio patrimonio architettonico e culturale (attraverso 12 milioni di euro sull'Abbazia Celestiniana), Sulmona diventa protagonista della vita politica abruzzese, Sulmona potenzia l'ufficio sisma, Sulmona salva il punto nascite. Vogliamo continuare a lavorare e diciamo con forza alla città di non fidarsi di questi mistificatori e sobillatori che hanno ottenuto quale solo risultato quello di screditare, a più riprese, il nome della nostra amata Sulmona, persuadendo i cittadini con false verità”, concludono i consiglieri nella nota.

 

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