INCASSI SOLDI BOLLETTE MOROSI E MINACCE CON TESTE DI ANIMALI E POMPE FUNEBRI, DUE ARRESTI A PALERMO

4 Ottobre 2014 11:56

Italia -

PALERMO – Due dipendenti dell'Amap, la municipalizzata che gestisce il servizio idrico a Palermo, sono stati arrestati per peculato e truffa dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza.

In manette sono finiti i funzionari Carmelo Di Bella, di 56 anni, e Carlo Fasetti, di 52 anni.

I due, raggiunti da un' ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Palermo, secondo l' accusa, avrebbero intascato i soldi delle bollette da clienti morosi e in cinque anni avrebbero intascato circa 910 mila euro, secondo quanto accertato dagli investigatori.





Secondo gli inquirenti il loro modus operandi ha, di fatto, consentito di evitare la partenza di raccomandate di mancato pagamento verso i soggetti che avevano consegnato loro il denaro e, per altro verso, di far visualizzare agli utenti che avessero voluto procedere al controllo online della propria posizione, la conferma dell'estinzione del proprio debito.

Numerosi cittadini e amministratori di condominio hanno utilizzato questo sistema di pagamento poiché permetteva loro di eludere le interminabili code agli sportelli preposti, non sospettando, invece, che le somme di denaro incassate finissero per arricchire i due funzionari.

Nel corso delle indagini, svolte anche tramite intercettazioni telefoniche, è peraltro emerso come Di Bella si fosse dato particolarmente da fare, tentando di recuperare i bollettini recanti il timbro dell'Amap per sostituirli con altri riportanti un timbro postale rivelatosi, in seguito, falso e arrivando a contattare vari utenti, che a lui si erano rivolti, al fine di chiedere loro di non fare il suo nome qualora sentiti in atti dalle Fiamme Gialle.

Tutto ciò, prima che la perquisizione domiciliare consentisse la raccolta di ulteriori prove a suo carico.





Alcuni dirigenti che avevano iniziato a rilevare anomalie nel sistema di pagamento sono stati vittime di alcuni episodi intimidatori dallo stile tipicamente mafioso: hanno ricevuto una testa di animale scuoiato, mazzi di fiori con biglietto di condoglianze o addirittura la visita di dipendenti di agenzie di pompe funebri, i quali, contattati da sedicenti parenti, si presentavano sotto casa dei funzionari perché convinti di dover organizzare un servizio funebre.

Ai due arrestati, sono stati inoltre sequestrati per equivalente di due immobili sino a concorrenza dell'importo complessivo di 141.899,10 euro.

Entrambi gli indagati, dopo le perquisizioni avvenute nei primi mesi del 2014, avevano mantenuto il proprio posto di lavoro all' interno dell'Amap, pur in altri incarichi.

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