IN SPIAGGIA TUTTI NUDI! PROGETTO LEGGE REGIONALE PER IL TURISMO NATURISTA

5 Giugno 2013 14:22

Regione -

PESCARA – L’Abruzzo potrebbe presto avere una o più spiagge per naturisti, ovvero coloro che credono in un modo di vivere sano e naturale, basato sul rispetto del corpo e della salute e sul contatto con gli elementi naturali, che ha al centro la logica di nudità.

È stato depositato oggi in Consiglio regionale, infatti, il progetto di legge per la “Valorizzazione del turismo naturista”.

A presentarlo otto consiglieri, Riccardo Chiavaroli (Pdl), Maurizio Acerbo (Prc), Nicola Argirò (Pdl), Carlo Costantini (Idv), Cesare D’Alessandro (Idv), Gianfranco Giuliante (Pdl), Marinella Sclocco (Pd) ed Emilio Nasuti (Pdl), convinti che la “pratica del naturismo, per il positivo indotto economico che ne deriva, meriti attenzione e vada disciplinata con norme chiare”.

“Le statistiche – evidenziano i consiglieri – dimostrano che in Italia i naturisti sono ufficialmente 500 mila, ma ufficiosamente le stime arrivano a superare il milione di sostenitori. Un milione di persone che si trovano oggi in gran parte a dover scegliere strutture estere per le loro vacanze e che in futuro potrebbero invece scoprire, a partire dalle località dedicate ai naturisti, l’intero Abruzzo”.

Negli stati in cui sono presenti strutture ricettive per naturisti “il naturismo contribuisce in maniera significativa al bilancio annuale del settore turismo. Questo significativo segmento turistico – aggiungono – potrebbe interessare anche l’Abruzzo, che diventerebbe un nuovo polo attrattivo turistico per i naturisti di tutta Europa”.





In base ai contenuti della proposta di legge, elaborata seguendo le indicazioni dell’Anab (Associazione naturista abruzzese), i Comuni e gli enti competenti in materia, anche in accordo tra loro, possono individuare e destinare spiagge marine, lacustri o fluviali, boschi ed altri ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici alla libera pratica del naturismo, a cominciare da quelli in cui tale pratica è già consuetudine.

Tra gli obiettivi c’è anche quello di promuovere la realizzazione di infrastrutture dedicate.

Sarcastico il commento del consigliere regionale del Pdl Giuseppe Tagliente sull’iniziativa: “siamo alla frutta? no, siamo letteralmente in mutande”.

IN ABRUZZO CI SONO 15 MILA NATURISTI

In Abruzzo, secondo le stime, ci sono circa 15 mila persone che praticano naturismo, molte delle quali si spostano all’estero per trascorrere le vacanze estive in tranquillità.

Due, entrambe nel Chietino, le spiagge in cui il naturismo è tollerato; cinque i centri benessere accoglienti, mentre ad avere aperto le porte ai naturisti c’è un solo camping.





A scattare la fotografia del naturismo in Abruzzo, è Stefano Daniele, presidente dell’Anab, che conta circa 150 iscritti provenienti da sette regioni del centro-Sud e un migliaio di persone che partecipano alle diverse attività organizzate.

Le spiagge abruzzesi sono una a Vasto (Chieti), nell’oasi di Punta Aderci, e l’altra a Torino di Sangro (Chieti), dove c’è anche il camping “Sangro”.

I cinque centri benessere accoglienti nei confronti dei naturisti sono tutti nel Pescarese e nel Chietino.

In Italia vi sono solo tre spiagge in cui il naturismo è ufficialmente riconosciuto, una ventina in cui è tollerato e otto strutture ricettive.

“I numeri sono bassi – osserva Daniele – ma chiaramente senza certezze gli imprenditori non sono incentivati a investire. Nelle regioni in cui le spiagge sono state autorizzate, le strutture ricettive hanno iniziato a litigarsi i clienti a suon di promozioni. Gli oltre 500 mila naturisti italiani, purtroppo, vanno in vacanza all’estero; non c’è modo di farli stare qui, perché vogliono la certezza di una spiaggia dove poter stare in tranquillità”.

“Il paradosso – conclude il presidente dell’Anab – è che in Paesi europei dove il clima non è favorevole il naturismo si è sviluppato; qui dove, invece, il clima consentirebbe di praticarlo per sei mesi all’anno, siamo indietro. Abbiamo parecchia strada da recuperare”.

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