TUTTI GLI EX CONSIGLIERI ABRUZZESI CHE GODONO DELL'ASSEGNO; 363 MILA EURO IL COSTO MENSILE; PER GIUDICI NON E' UN DIRITTO ACQUISITO SE RIDOTTO

IN PIEMONTE TRIBUNALE CONFERMA TAGLIO VITALIZI, IN ABRUZZO LEGGE ANCORA AL PALO

di Filippo Tronca

22 Marzo 2018 06:45

Regione - Politica

 L'AQUILA – Cancellare o almeno tagliare gli assegni vitalizi degli ex consiglieri regionali, non solo è da parte di quasi tutti i cittadini elettori ritenuta cosa buona e giusta, ma è anche giuridicamente possibile.

A confermarlo una sentenza di metà febbraio della sezione del Lavoro del Tribunale di Torino che ha respinto il ricorso di una quarantina di ex consiglieri regionali piemontesi, contro la decisione della Giunta, nel dicembre di tre anni fa, di ridurre l'assegno vitalizio dal 6 al 15 per cento dell’importo.

Una notizia che interessa da vicino anche l’Abruzzo, dove si attende l’approvazione, in Consiglio regionale, di simili proposte di legge, della maggioranza di centrosinistra, annunciata ad agosto 2017, del Movimento 5 stelle, depositata ad inizio legislatura, nel novembre 2014, a cui si aggiunge anche un provvedimento messo a punto da Sinistra italiana.

I provvedimenti prevedono riduzioni degli importi, sullo stesso schema della legge piemontese. Ma sono tutti rimasti incagliati nelle Commissioni, ben lungi dall'approdare in aula per l'approvazione.

Il taglio del vitalizio riguarderebbe 110 ex consiglieri abruzzesi, che godono di assegni che vanno dai 1.800 euro ad un massimo di 5 mila euro euro al mese, e 42 eredi che percepiscono l'assegno di reversibilità, da 1.000 a 2.800 euro circa.

I vitalizi, cancellati a partire da questa legislatura, continuano a costare alle casse regionali circa 363 mila euro al mese, ovvero oltre 4,3 milioni di euro all’anno.

L'elenco completo dei percettori si può leggere qui sotto, aggiornato al dicembre 2017.

Come accaduto in altre Regioni i beneficiari e i loro legali hanno puntualmente sbandierato il principio del “diritto acquisito”, garantito dalla carta costituzionale, e dunque l’impossibilità non solo di cancellare a posteriori l’assegno, ma anche di ridurlo, seppure per piccoli importi e per un periodo limitato di tempo.





La proposta di legge abruzzese della maggioranza,  a tal proposito, prevede un taglio del 10 per cento dell’importo lordo fino a 1.500 euro, del 20 per cento dell’importo lordo fino a 3.500 euro, del 30 per cento fino a 6.000 euro.

Per i percettori del doppio vitalizio, ovvero coloro che aggiungono un altro assegno essendo stati membri del Parlamento nazionale o del Parlamento europeo, il taglio del vitalizio regionale è aumentato di un ulteriore 10 per cento.

Tagli a ben vedere superiori a quelli disposti in Piemonte, come detto dal 6 al 15 per cento dell’importo.

Tagli contro cui però hanno dato vita ad una levata di scudi un nutrito gruppo di ex consiglieri, tra cui l'ex presidente della Regione ed ex senatore Enzo Ghigo, impugnando la legge al Tribunale del lavoro.

LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI TORINO

Tutta da leggere la sentenza del Tribunale di Torino che smonta completamente le argomentazioni dei ricorrenti.

Per essi infatti il taglio dei vitalizi è “in netto contrasto con i principi basilari, dell’ordinamento giuridico in materia di intangibilità dei diritti acquisiti”, e si configura in contrasto con gli articoli 3 e 97 della costituzione, in quanto si impone “un ingiustificato sacrificio ad una circoscritta categoria di soggetti”.

I giudici però osservano che “l’incidenza della legge regionale su di un numero ristretto di destinatari rappresenta per un verso l'inevitabile portato della competenza legislativa della Regione, per altro verso dipende dalla scontata considerazione che dell’emolumento in esame beneficia una platea numericamente contenuta di cittadini”. Non c'e' insomma nessuna discriminazione.

A sostegno della propria tesi, gli ex consiglieri hanno poi sostenuto nel ricorso che si sono visti costretti a ridurre l'impegno dedicato alle attività libero-professionali o autonome esercitate prima di essere eletti, “con conseguenti minori entrate che, allorché gli incarichi sono stati rivestiti per molto tempo, hanno avuto una conseguenza pesante sul livello di reddito complessivo”.

I giudici del lavoro, però respingono anche questa tesi: “Al di là della considerazione che l’eventuale flessione del reddito potrebbe ritenersi ampiamente compensato, sul piano morale, dall’opportunità data ai consiglieri regionali di rendere un rilevante e prestigioso servigio alla collettività, il ricorso non contiene, in realtà, alcuna specifica allegazione delle pesanti conseguenze sul livello di reddito complessivo, che ciascuno degli ex consiglieri regionali avrebbe patito”.





Non viene infatti specificato, “quali fossero le attività professionali svolte prima del mandato elettivo e la loro redditività, così come non vi è traccia alcuna, neppure presuntiva, di un significativo o addirittura preoccupante declino del reddito personale in concomitanza con l’espletamento delgravoso impegno in favore delle Istituzioni”.

I ricorrenti hanno poi sostenuto che il taglio dei loro assegni è in contrasto con l’articolo 38 della Costituzione, in cui e' scritto che “i lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.

Anche qui prerentoria l’argomentazione del giudice: “Il vitalizio più modesto fra quelli oggetto di causa ammonta a 925 euro netti, ma solo perché si cumula con il vitalizio parlamentare, in assenza di quest’ultimo assegno, il vitalizio regionale più contenuto è pari a 1.528 euro, mentre quello più consistente ammonta ad 4.176 euro”.

Inoltre “il vitalizio si cumula con ogni altro trattamento previdenziale già percepito dal beneficiario”.

Premesso ciò, conclude il giudice, “nell’attuale scenario socio-economico, non vi è motivo di dubitare che tali cifre consentano ai percettori di far fronte in misura soddisfacente alle esigenze di vita”.

Ricorso insomma bocciato su tutta la linea. I ricorrenti sono stati dunque costretti a pagare le spese processuali pari a 25 mila euro più Iva.

L'ELENCO DEGLI EX CONSIGLIERI ABRUZZESI PERCETTORI DI VITALIZIO

Umberto Aimola 2720,33 euro
Emidio Alimonti 1813,55
Mario Amicone 2778,16
Tiziana Arista 1813,55
Emidio Bafile 2720,33
Giuseppe Benedetto 2720,33
Giampietro Berti De Marinis 1813,55
Luigi Borrelli 3026,57
Vincenzo Brocco 1813,55
Franco Caramanico 3557,50
Camillo Cesarone 1813,55
Paolo Ciammaichella 4262,47
Francesco Cicerone 3803,04
Tommaso Coletti 2219,48
Ermano Morelli Conocchioli 1813, 55
Angelo Cora 1813,55
Cesare D’Alessandro 2720,33
Giovanni D’Amico 3577,50
Gianvincenzo D’Andrea 1813,55
Piergiuseppe D’Andreamatteo 3083,04
Giovanni Damiani 2294,18
Domenico De Massis 2720,33
Vincenzo Del Colle 5008,50
Ottaviano Del Turco 2385, 00
Pasquale Della Monica 1813,55
Bruno Di Bartolo 2720,33
Claudio Di Bartolomeo 1813,55
Walter Di Bastiano 1911,82
Giancarlo Di Camillo 2538,98
Domenico Di Carlo 1813,55
Vincenzo Di Gialluca 1813,55
Giovanni Di Giovannantonio 2720,33
Dino Di Giuseppe 1813,55
Vittorio Di Luzio 2385,00
Bruno Di Masci 2385,00
Ferdinando Di Paola 2017,71
Angelo Di Paolo 3339,00
Bruno Mario Di Paolo 1813,55
Filippo Di Sabatino 2385,00
Augusto Di Stanislao 2983,73
Francesco Paolo Di Stefano 2862,00
Vito Domenici 2253,00
Bruno Gianfranco Evangelista 2385,00
Elda Anna Rosa Fainella 2385,00
Antonio Falconio 3577,00
Marco Fanfani 1911,82
Ezio Felli 2385,00
Sergio Antico Fortunato 4262,47
Anna Maria Fracassi 2861,99
Antonio Franchi 2176,26
Fernando Galluppi 1813,55
Ugo Giannunzio 4281,36
Francesco Giovagnorio 2385,00
Giuliano Giuliani 2720,33
Gianfranco Giuliante 1911,82
Franco Graziani 1813,55
Antonio Iacovoni 2385,00
Alberto La Barba 3627,11
Franco La Civita 1813,55
Luciano Lapenna 2720,33
Giuseppe Lettere 2385,00
Ferdinando Margutti 1911,82
Egidio Marinaro 2720,33
Arnaldo Mariotti 2478,68
Antonio Menna 3577,50
Luigi Milano 2017,71
Giuseppe Molino 2720,33
Elio Monaco 1813,55
Anna Nenna 3058,91
Antonio Norante 3577,50
Gaetano Novello 5008,50
Angelo Orlando 3380,02
Leo Orsini 2385,00
Giulio Ottaviano 1994,91
Giovanni Pace 3577,50
Nazario Pagano 4531,50
Vincenzo Palmerio 2017,71
Paolo Palomba 1994,91
Mario Panunzi 4049,35
Bruno Passeri 2867,72
Silvana Pelusi 2538,98
Tommaso Perantuono 1813,55
Bruno Petrarca 2720,33
Alessandra Petri 1813,55
Filippo Pollice 3577,50
Antonio Prospero 3577,50
Romeo Ricciuti 4293,00
Antonio Rosini 2720,33
Claudio Ruffini 1911,82
Marcello Russo 2720,33
Antonio Saia 3816,00
Francesco Sciarretta 3577,50
Mirta Sciocchetti 1813,55
Antonio Serafini 1813,55
Antonio Nicola Sisti 3196,85
Eugenio Spadano 2538,98
Carlo Sprecacenere 2720,33
Angelo Staniscia 2385,00
Ezio Stati 2294,18
Camillo Sulpizio 2385,00
Giuseppe Tagliente 5008,50
Maria Elisa Tartagliozzi 2421,25
Biagio Tempesta 3445,75
Domenico Teodoro Tenaglia 3100,50
Raffaele Tenaglia 2017,71
Maurizio Teodoro 3154,69
Angelo Tontodimamma 1813,55
Nino Torrelli 1813,55
Giuliana Valente 2720,33
Lanfranco Venturoni 1813,55
Nicoletta Veri 1813,55
Antonio Verini 2385,00
Mario Verticelli 3445,75
Bruno Costantini Viserta 3816,00

I PERCETTORI DELL'ASSEGNO DI REVERSIBILITA'

Italia Aratari (Luigi Mancini) 1431,00 euro
Nella Maria Canale (Nino Pace) 3005,10 
Anna Canonico (Giulio Mazzarotti) 1632, 20
Paolo Cecamore (Giovanna Mancini) 1632,20
Nadia Ciavattella (Fernando Fabiani) 1210, 62
Raffaella Coli (Cristofaro Merli ) 2421, 25
Adriana Concetti (Fiorino Marchionne) 1210, 63
Rosanna De Mascellis (Luigino Del Gatto) 1431,00
Gabriella Del Bello (Francesco Giancristofaro) 1088,13
Giuliana Del Vecchio (Augusto Pomidori) 1431,00
Maria Cristina Della Porta (Giovanni Angelucci ) 1662,36
Luciana Di Bartolomeo (Federico Brini) 1088,13
Elisa Teresa Di Sabatino (Antonio Tancredi) 2003,40
Maria Di Clemente (Francesco Marinacci) 1088,13
Maria Domenica Ferri (Ezio Felli) 1431,00
Bruna Fiori (Rocco Salini) 2289,60
Anna Maria Fracassi (Giovanni Bozzi) 2385,00
Maria Giammichele (Antonio Genovesi) 1431,00
Mercedes Hernandez (Rosario Bosco) 1431,00
Ausilia Inaudi (Roberto Colletti) 2173,21
Pierina Ludovici (Filadelfio Manasseri) 1126,67
Elda Marocco (Attilio D’Amico) 1632,20
Elvira Marracino (Giuseppe Bolino) 2568,82
Anna Melchiorre (Gennaro Valeri) 2146,50
Rosa Monferrante (Nicola Notaro) 1088,29
Stefanina Mucci (Aldo Canosa) 2146,50
Maria Pia Pirocchi (Domenico Susi) 1088,13
Anna Luisa Raiani (Vitale Artese) 1196,95
Laura Rosica (Felice Spadaccini) 2862,00
Lucia Scarpone (Vittorio D’Andrea) 2146,50
Anna Sciarretta (Francesco Paolo Memmo) 2862,00
Giovanna Sciclone (Vincenzo Terpolilli) 2003,40
Nara Setti (Romano Liberati) 1431,00
Miriam Severini (Piergiuseppe D’Andreamatteo) 1849,82
Maria Sgambati (Pietro Cerceo)1088,13
Giovannina Spagnoli (Antonio Corneli) 2028,01
Lavinia Stella (Giustino Di Marcantonio) 1431,00
Nilde Subrizi (Vito Scala) 1088,13
Maria Elisa Tartagliozzi (Ugo Crescenzi) 2421,25
Gabriella Torre (Pio Macera) 1431,00
Anna Maria Trinchese (Fulvio Di Bernardo) 1196,95
Lilia Zavarelli (Gaetano D’Annuntis) 2421,25

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