IL TAR SBLOCCA LA COOP NELL’AQUILANO CONTENZIOSO MILIONARIO VS COMUNE

di Marianna Galeota

21 Agosto 2013 09:02

Regione - Cronaca

L’AQUILA – Il Tar sblocca l’arrivo della Coop a Scoppito (L’Aquila) di cui si parla ormai da anni e il proprietario di uno dei capannoni dove dovrebbe insediarsi il colosso della grande distribuzione, dopo il ricorso, va al contenzioso con una richiesta di risarcimento milionario.

Lo scorso 25 luglio, infatti, il Tribunale amministrativo regionale ha concesso la sospensiva al provvedimento dell’amministrazione che boccia la proposta di variante edilizia al piano regolatore, avanzata dall’imprenditore Graziano Rosone per consentire l’arrivo di Coop Centro Italia, ordinando di riesaminare l’istanza entro 45 giorni dalla notifica dell’ordinanza e fissando l’udienza di merito al 9 luglio 2014.

“Abbiamo fatto una prima richiesta di risarcimento per i mancati introiti che avremmo potuto avere fino a oggi affittando i miei locali”, spiega l’imprenditore, che darebbe in locazione i suoi spazi alla Coop assieme alla società di Lamberto Santilli, proprietaria della struttura adiacente che per tanti anni ha ospitato il bowling.

Un investimento da 2 milioni di euro con 32 nuovi posti di lavoro che avrebbe dovuto vedere la luce in un’area interessata da una fortissima espansione nel periodo post-sisma e quindi molto appetibile ai colossi della grande distribuzione.

Una vera e propria rivoluzione nel commercio della zona che, però, deve aver fatto storcere il naso alle lobby locali del settore visto che nelle vicinanze dell’insediamento bocciato insistono almeno due avviati centri commerciali e due supermercati.

Il caso si trascina da oltre 3 anni e, data la sua portata, è stato tra le cause che hanno fatto saltare la Giunta dell’ex sindaco scoppitano, Dante De Nuntiis, favorevole all’arrivo degli emiliani in città, a differenza di quella attualmente in carica.





La vicenda ha creato fino a oggi molte tensioni e spaccature anche tra gli stessi abitanti di Scoppito, divisi tra favorevoli e contrari all’insediamento del colosso emiliano.

Nonostante il nulla osta rilasciato della Conferenza dei servizi nel dicembre 2012, il Comune di Scoppito 3 mesi fa aveva espresso parere negativo sul progetto presentato da Rosone per il cambio di destinazione d’uso del suo capannone di 950 metri quadrati da artigianale a commerciale, così da consentirvi l’insediamento del supermercato Coop.

Osservando il piano regolatore della zona, infatti, non si può fare a meno di notare che quello in questione è l’unico lotto non commerciale di tutta l’area.

Come si legge dall’ordinanza, il tribunale ha ritenuto “non supportate da alcuna attività istruttoria” le valutazioni urbanistiche presentate dal Comune, che ha negato la variante in quanto la zona, già congestionata da numerose attività, supermercati e due centri commerciali, avrebbe bisogno di “interventi infrastrutturali urgenti”, anche alla luce del crollo di qualche mese fa del ponte sulla strada statale 17 che ha causato una paralisi nella viabilità.

Lo stop a nuovi insediamenti di grandi strutture a Scoppito è giunto negli scorsi mesi con la volontà decisiva del sindaco, Marco Giusti, che tuttavia ha dichiarato di non essere contrario in assoluto alla Coop, nonostante il rifiuto al progetto di Rosone.

Secondo l’attuale primo cittadino, infatti, la sistemazione dell’area commerciale di Scoppito-Sassa Scalo non può passare “attraverso singoli interventi”, ma sono necessari un piano commerciale e una revisione del piano regolatore generale.





L’ordinanza del giudice amministrativo che obbliga il Comune a riportare in Consiglio l’istanza di Rosone arriva proprio in coincidenza della notizia del possibile investimento da parte della Coop di circa 10 milioni di euro sul territorio aquilano, come annunciato nelle scorse settimane dal segretario generale di Cgil L’Aquila, Umberto Trasatti.

Il colosso della grande distribuzione sarebbe disposto a spendere la somma per conservare l’attuale livello occupazionale dei due punti vendita del capoluogo di Bazzano e del Torrione. E a quel punto l’investimento su Scoppito diventerebbe molto più difficile.

Era del tutto opposta a quella di Giusti la posizione del suo predecessore De Nuntiis che, dichiaratamente favorevole all’insediamento della Coop nel nucleo industriale, nel 2011 aveva recepito in Consiglio comunale con voto unanime il piano commerciale regionale, sbloccando la nuova iniziativa.

Tuttavia, a 4 giorni dalla conferenza dei servizi del novembre 2011 che avrebbe dovuto esaminare la pratica, due consiglieri di maggioranza, Massimiliano Cicolani e Sabatino Albani, avevano presentato le proprie dimissioni, seguite da quelle dei loro colleghi di minoranza, causando lo scioglimento del Consiglio e il ritorno alle urne.

Secondo quanto dichiarato ad alcuni organi di informazione dallo stesso ex sindaco, la fine dell’amministrazione De Nuntiis sarebbe stata provocata “anche per impedire l’insediamento Coop”, osteggiato strenuamente da un imprenditore del settore che avrebbe manifestato all’allora prima cittadino la loro contrarietà al supermercato nella zona industriale di Scoppito.

Il piano di espansione della Coop, che interessa da anni l’Aquilano, prevedeva inizialmente un allargamento anche nella zona di Sant’Antonio, oltre che in quella di Scoppito.

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