I FRATELLI VERINI ALLA MARATONA DI NEW YORK, ENRICO, ”ERA UN SOGNO SIN DA RAGAZZINO”

di Marco Signori

6 Novembre 2017 14:10

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Poco più di cinque ore per correre i 42 mila e 195 metri per le vie di New York con un traguardo raggiunto, “completare la maratona indipendentemente dal tempo impiegato”.

Se per Enrico Verini, ex consigliere comunale dell'Aquila, la sua prima maratona di New York è stato “il coronamento di un sogno che coltivavo sin da ragazzino”, il fratello Claudio, avvocato, “è arrivato all'appuntamento da veterano, anche se un piccolo problema muscolare non gli ha consentito di fare un tempo molto migliore del mio”.

I due, tra i tremila italiani che ieri hanno partecipato alla corsa, hanno trascorso alcuni giorni nella Grande Mela con il papà Antonio, ex consigliere regionale e deputato, e alcuni amici, tra cui Davide Stratta e Alfredo Properzi.





“Sognavo di partecipare espressamente a questa maratona per l'atmosfera che si vive”, racconta Enrico ad AbruzzoWeb, “mi sono tolto questo sfizio prima che fosse troppo tardi”, scherza.

“Come mi sono preparato? Con sacrificio ma non è stata una preparazione professionale, non avendo molto tempo tra la famiglia e il lavoro. Negli ultimi tre mesi ho implementato l'allenamento, correndo solo in strada, ho scoperto l'aspetto positivo della corsa in solitaria, che al di là degli aspetti fisici rappresenta un tempo che dedichi a te e ai tuoi pensieri mettendo in ordine le idee”.

E poi, “con l'aiuto di Maurizio Dionisio e Aurelio Capaldi, storici maratoneti che mi hanno sostenuto molto anche se alla fine non sono potuti venire”.





Quella di ieri “e stata una corsa molto dura, questa è tra le maratone più dure al mondo, piena di sali e scendi e di difficoltà tecniche”, spiega, “inoltre ieri siamo stati da un lato molto fortunati perché non c'è stato il solito freddo di questo periodo, ma dall'altro sfortunati perché abbiamo preso la pioggia dal primo all'ultimo metro, questo rallenta molto anche perché i vestiti bagnati appesantiscono”.

Arrivata a New York subito dopo l'attentato del primo novembre, la comitiva di aquilani ha trovato una città dove “non si respirava molto quella vicenda”.

“Era stata superata velocemente, è una città molto grande e che sa reagire, nel bene o nel male è una città che digerisce tutto”, dice Verini, “sono stato già tre volte ed è sempre splendida, ci torno sempre molto volentieri, cambia con una velocità impensabile e ti dà sempre un'immagine diversa di sé, ora ad esempio stanno riqualificando alcuni quartieri grigi e bui che stanno diventando molto belli”.

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