L'ASSESSORE IN COMMISSIONE VIGILANZA: ''ITER IN CORSO'' A DISPETTO DEL TAR

GUERRA DELL’AUTISMO: PAOLUCCI SERENO SU AFFIDAMENTO CENTRI L’AQUILA-TERAMO

27 Aprile 2016 16:23

Regione -

L’AQUILA – “È in itinere il provvedimento per l’affidamento della struttura della Asl di Teramo e di quella dell’Aquila, in particolare il centro di Pratola Peligna, per offrire risposte significative rispetto alla crescente domanda di servizi sull’autismo”.

Non ci sono irregolarità, almeno a giudicare dalle parole dell’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci rilasciata in commissione consiliare di Vigilanza, nella gara da 400 mila euro all’anno per 2 anni + 2 per la gestione del Centro per adulti con autismo in apertura a Pratola Peligna (L’Aquila) lanciata dalla Asl numero 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila.

Su questa procedura, tuttavia, si è scatenata la cosiddetta “guerra dell’autismo”, con il ricorso presentato al Tar dell’arcivescovo di Pescara, monsignor Tommaso Valentinetti, come presidente della Fondazione Paolo VI, ente che gestisce annualmente 11 milioni di euro sui 65 erogati nel complesso dalla Regione per l’assistenza.

Assieme a un’altra fondazione, “Il Cireneo”, quest’ultima presieduta da Germana Sorge e vicina all’arcivescovo teatino monsignor Bruno Forte, il presule adriatico ha chiesto l’annullamento, lamentando che la gara non possa essere appannaggio di cooperative non accreditate.





Una tesi che, se accolta, lascerebbe spazio a un affidamento diretto proprio alle fondazioni Paolo VI e Cireneo, “titolari di una specifica posizione concessoria e contrattuale, con la Regione Abruzzo e il servizio sanitario”.

Ma Paolucci ha parlato di “affidamento in itinere”, mostrando, quindi, una certa sicurezza sulla legittimità dell’operato della Asl e della selezione bandita, in uno dei suoi ultimi atti, il 30 dicembre 2015 dal direttore generale uscente, Giancarlo Silveri, poi sostituito da Rinaldo Tordera.

A questo punto l’ultima parola spetta al Tar, che non ha fissato udienza per la sospensiva ed è atteso a quella di merito verosimilmente tra molti mesi, ad aggiudicazione già avvenuta, con effetti imprevedibili.

“La Regione ha adeguato il suo strumento di programmazione prevedendo maggiori posti letti per quanto riguarda la semiresidenzialità e si è riservata di valutare la capacità di erogare maggiori prestazioni”, ha detto Paolucci, ascoltato insieme con i responsabili delle quattro aziende sanitarie abruzzesi e il capo del dipartimento regionale della Salute, Angelo Muraglia.

Sul tavolo dell’audizione davanti al presidente, Mauro Febbo, e gli altri componenti, le problematiche connesse con i servizi erogati e, in particolare, quelli dell’assistenza, della semiresidenzialità e della certificazione delle strutture che svolgono privatamente tali servizi in convenzione.





“Stiamo creando le condizioni perché tutte le strutture private abbiano la capacità di erogare il miglior servizio possibile che, nel corso degli anni passati – ha fatto notare Paolucci – è stato sempre inferiore rispetto alla domanda”.

Tutto ciò, ha concluso, “nell’ottica di dare sollievo alle tante famiglie interessate e di offrire la migliore assistenza possibile a una parte così importante della nostra società”.

Quello dell’autismo è un settore molto delicato che ha già visto scontrarsi due assessori regionali, con la “invasione di campo” di Donato Di Matteo nelle deleghe dello stesso Paolucci nella stesura della revisione della legge regionale sull’autismo: un fatto che ha creato un incidente diplomatico non ancora ricucito.

Questo considerando che, secondo quanto si è appreso, Di Matteo e soci vorrebbero trasferire a Pescara il centro di riferimento regionale che è all’Aquila, dove svolge un’attività la cui efficacia è riconosciuta anche da famiglie provenienti da fuori regione.

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