GRANDI RISCHI: TESTI ACCUSA QUASI FINITI, 8 FEBBRAIO BERTOLASO IN AULA

13 Gennaio 2012 14:26

L'Aquila -

L’AQUILA – Rinviato al prossimo 25 gennaio il processo alla commissione Grandi rischi, l’organo consultivo della presidenza del Consiglio accusato di aver fornito errate rassicurazioni agli aquilani, causando la morte di 309 persone.

Al termine delle deposizioni il giudice Marco Billi ha fissato il calendario delle prossime tre udienze, che porteranno a esaurire i testimoni dell’accusa e a cominciare quelli delle parti civili. L’8 febbraio sarà il Guido Bertolaso-day, con l’ascolto dell’ex capo della Protezione civile e commissario per l’emergenza sisma, che in questi due giorni di udienze non è potuto intervenire perché all’estero.

Nell’udienza di oggi sono stati ascoltati i tecnici Carlo Meletti, tecnologo dell’Ingv del dipartimento Milano, Antonello Salvatori, associato di Tecnica delle costruzioni all’Università dell’Aquila e uno dei consulenti tecnici del pm Fabio Picuti, e Massimo Guarascio, ordinario di ingegneria della sicurezza alla Sapienza.

Non c’è stata una decisione formale, invece, sulle richieste di confronti tra testimoni (Daniela StatiAltero Leone e Stati-Massimo Cialente) a causa di deposizioni in contrasto tra loro.

Mercoledì 25 saranno ascoltati Fabio Sabetta, dirigente della Protezione civile (citato da Picuti dopo un supplemento d’indagine suggerito da una parte civile), Antonello Ciccozzi, docente aquilano di Antropologia culturale, entrambi testi del pm.

Inoltre saranno ascoltati sei testimoni di parte civile chiamati dall’avvocato Fabio Alessandroni.

Mercoledì 1° febbraio sarà la volta dei testi di parte civile indicati dall’avvocato Wania Della Vigna. Mercoledì 8, infine, l’udienza più attesa con Bertolaso.

Ci saranno anche uno tra Luis Domingo Decanini, ordinario di Architettura e Domenico Liberatore, docente di tecnica delle costruzioni, entrambi alla “Sapienza”, e il consulente straniero Lalliana Mualchin.





Per mercoledì 15 prevista la deposizione dell’altro consulente straniero di parte civile, Vladimir Kossobokov, da quanto si è appreso “rivale” di Enzo Boschi, uno degli imputati. (alb.or.)

LE TESTIMONIANZE


IL CONSULENTE DEL PM: ”EDIFICI CROLLATI SIA PER SISMA CHE PER ERRORI UMANI”

“Oltre al terremoto, tra le cause di crollo di un edificio c’è la possibilità di errori strutturali, nella progettazione strutturale ma anche architettonica. Altre cause sono la conformità degli edifici alle normative ed eventuali manomissioni degli edifici nel tempo con l’attività umana”.

Queste le motivazioni snocciolate oggi da Antonello Salvatori, docente aquilano di Tecnica delle costruzioni e consulente del sostituto procuratore Fabio Picuti e oggi chiamato come teste proprio dall’accusa come testimone al processo alla commissione Grandi rischi.

Salvatori ha preso in esame i singoli casi su cui si è trovato a indagare per conto dell’accusa, in particolare i crolli degli edifici in via Cola dell’Amatrice, via XX settembre 123, via Luigi Sturzo, via Fortebraccio, via Campo di Fossa, oltre che la Casa dello studente e tre edifici nella frazione di Onna.

“Senza errori di progettazione gli edifici non sarebbero crollati, senza terremoto neanche”, la frase chiave del prof, interpretata in modo opposto dall’accusa, che dà maggior responsabilità al sisma, e quindi alle rassicurazioni della Cgr, e dalla difesa, per la quale invece gli errori umani sono stati più importanti ed esulano dalla riunione del 31 marzo 2009.

Quanto alla Casa dello studente, in particolare Salvatori ha spiegato che “c’era un errore di progettazione, una sola direzione d’ingresso del sisma, ma anche carichi sottostimati, calcestruzzo di resistenza molto variabile, seppur compatibile con le esigenze di progettazione dell’epoca”.

“Aspetti successivi – ha poi aggiunto – ci sono stati vizi di gestione e manipolazione generica dell’edificio anche se con interventi non strutturali”, ulteriori fattori di crollo.





Quanto alle risultanze nei crolli di Onna, secondo Salvatori va citata “tra le motivazioni sicuramente la qualità della muratura e delle malte. Gli edifici non erano stati rimaneggiati eppure sono collassati completamente: questo perché la qualità era veramente bassa e povera, nonostante fossero risalenti a epoca successiva il precedente terremoto e costruiti con uno o due piani”.

Sono state poi acquisite due relazioni, una di Raimondo Quaresima, associato di Scienza e tecnologia dei materiali, relativa alla qualità dei materiali utilizzati nelle costruzioni, l’altra di Alessandro Loré, geologo aquilano, questa invece sulla geologia del terreno, con la contemporanea rinuncia ad ascoltare i due come testimoni.

IL PROCESSO

L’organo consultivo della presidenza del Consiglio è accusato di aver compiuto analisi superficiali e aver dato false rassicurazioni agli aquilani prima del 6 aprile 2009, causando la morte di 309 persone.

Dopo alcune schermaglie sull’ammissione di prove come i 2 minuti del film Draquila di Sabina Guzzanti, che alla fine sono stati proiettati in aula, nelle prime udienze davanti al giudice Marco Billi sono sfilati i testimoni chiamati dall’accusa, un primo gruppo delle quasi 300 persone chiamate in causa dai pm Fabio Picuti e Roberta D’Avolio.

Fino a oggi i testi, familiari e amici di vittime del sisma, hanno sottolineato che i loro congiunti, spaventati dalle scosse fino al 31 marzo di due anni fa, hanno poi cambiato atteggiamento dopo i tranquillizzanti messaggi diffusi dalla Grandi rischi dopo la riunione del 31 marzo 2009.

Una tesi rifiutata dalle difese, che annoverano principi del foro come gli avvocati Alfredo Biondi, ex ministro della Giustizia, o Marcello Melandri, già impegnato in processi come Fastweb e Gea. Tra gli avvocati di parte civile anche Giulia Bongiorno che, però, nelle prime udienze non ha partecipato di persona.

Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis (l’unico che fino a oggi è stato sempre presente in aula), già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all’Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile.

I capi di imputazione per tutti sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose. Il giudice Billi ha imposto un ritmo veloce al processo con un’udienza a settimana. Le prossime udienze ci saranno tutti i mercoledì salvo diverse decisioni del giudice.

<span style='I PROTAGONISTI DEL PROCESSO GRANDI RISCHI
IL GIUDICE
Marco Billi
L’ACCUSA
Procuratore capo
Alfredo Rossini
Pubblico ministero Pubblico ministero
Fabio Picuti Roberta D’Avolio
LA DIFESA
Imputato Avvocato
Franco Barberi Francesco Petrelli
Bernardo De Bernardinis Filippo Dinacci
Enzo Boschi Marcello Melandri
Giulio Selvaggi Antonio Pallotta e Franco Coppi
Gian Michele Calvi Alessandra Stefano
Claudio Eva Alfredo Biondi
Mauro Dolce Filippo Dinacci
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