GRANDI RISCHI: LO STATO PUO’ RIPRENDERE FINO A 8 MILIONI AI PARENTI DELLE VITTIME

di Alberto Orsini

12 Novembre 2014 14:34

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – E ora spunta l’ultima beffa per le parti civili del processo alla commissione Grandi rischi, ribaltato in Appello con 6 assoluzioni degli esperti e una, parziale condanna che hanno spazzato via la pesante sentenza di primo grado.

Alla luce del verdetto di secondo grado, infatti, lo Stato potrebbe richiedere indietro le somme già incassate dal totale di 7,8 milioni di euro che il giudice Marco Billi aveva disposto come provvisionale, ossia risarcimento immediatamente esecutivo.

Sul fronte del risarcimento del danno, va premesso, le parti civili si sono mosse in modo differente dopo la sentenza del tribunale dell’Aquila dell’ottobre 2012 che aveva stangato gli imputati con 7 condanne a 6 anni di reclusione.

C’è chi addirittura non ha atteso neanche la sentenza di primo grado per avviare l’istanza in sede civile e c’è chi, invece, ha deciso di aspettare la conclusione dell’iter giudiziario penale complessivo, quindi non solo l’Appello, ma anche l’eventuale terzo grado di giudizio in Cassazione, per iniziare il percorso.

Per questi ultimi, solo quando la sentenza diventerà definitiva sarà quindi possibile avviare le cause in sede civile.





La sentenza di primo grado del giudice Billi, tuttavia, aveva già previsto alcune provvisionali per i familiari delle vittime, da liquidare entro 90 giorni, suddivisi in due liste distinte di parti civili: una prima di 42 persone e una seconda di 13, tra vittime ed eredi diversi tra loro.

Al momento, comunque, non è possibile fare una stima del denaro percepito, anche perché non tutti i parenti o eredi hanno voluto incassare la somma che è stata assegnata loro.

Tra chi ha percepito la provvisionale, con somme variabili tra i 100 mila e i 200 mila euro a parente, ci sono, però, anche eredi delle 16 vittime per le quali De Bernardinis è stato assolto dal collegio presieduto dal giudice Fabrizia Francabandera.

In questo caso, teoricamente, in caso di sentenza definitiva positiva per l’ex vice capo della Protezione civile, lo Stato potrebbe richiedere indietro la somma.

Quanto all’Appello, il dispositivo della sentenza non prevede direttamente alcun risarcimento ai parenti delle vittime con riferimento alla condanna a 2 anni di reclusione (pena sospesa), con l’accusa di omicidio colposo di 13 persone, per l’ex vice capo della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis.

Nel dispositivo si prevede solo la condanna dell’imputato, in solido con il responsabile civile, ovvero la presidenza del Consiglio dei ministri, a “rifondere alle parti civili le spese di patrocinio”, quantificate complessivamente in circa 40 mila euro.





Nel processo di primo grado, i 7 imputati erano stati condannati per la morte di 29 persone.

L’Appello ha invece assolto i 6 esperti Franco Barberi, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva e Mauro Dolce da ogni accusa, tanto di omicidio colposo quanto di lesioni colpose.

Anche De Bernardinis è stato assolto dall’imputazione di omicidio, per soli 16 casi su 29.

Be Bernardinis, quindi resta condannato per l’omicidio colposo di 13 persone: Silvana Alloggia, Claudia Carosi, Elvezia Ciancarella, Davide Cinque, Matteo Cinque, Alessandra Cora, Antonella Cora, Vezio Liberati, Patrizia Massimino, Ilaria Placentino, Claudia Spaziani, Daniela Visione, Fabrizia Vittorini.

I giudici di secondo grado non hanno invece ritenuto dimostrato il nesso causale che lega il comportamento dell’unico condannato dell’Appello ai 16 decessi di Giovanna Berardini, Anna Berardina Bonanni, Claudio Fioravanti, Chiara Pia Germinelli, Giuseppina Germinelli, Micaela Germinelli, Rosa Germinelli, Francesco Giugno, Luigi Giugno, Hussein Hamade, Franca Ianni, Domenico Parisse, Maria Paola Parisse, Ilaria Rambaldi, Annamaria Russo, Paola Tomei.

Quanto ai feriti, l’ex vice capo dipartimento è stato assolto per tutti e quattro i casi in cui, in primo grado, il giudice Billi lo aveva condannato: Cinzia Di Bernardo, Ana Paola Fulcheri, Hisham Shahin, Stefania Cacioppo.

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