GRANDI RISCHI: IL TESTO COMPLETO DELLA TELEFONATA-SHOCK DI BERTOLASO ALLA STATI

25 Gennaio 2012 17:22

L'Aquila -

L’AQUILA – “Questa riunione non è perché siamo spaventati e preoccupati, ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente” ed “è più un’operazione mediatica”.

Queste le frasi di Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile, pronunciate nella telefonata del 30 marzo 2009 all’allora assessore regionale Daniela Stati, che hanno suscitato scalpore e rischiano di paracadutare l’ex commissario per l’emergenza sisma nel processo in corso all’Aquila alla commissione Grandi rischi.

AbruzzoWeb riporta la trascrizione integrale della contestatissima telefonata, ripescata da Repubblica.it tra le intercettazioni dell’inchiesta per il G8 alla Maddalena, poi svolto nel capoluogo abruzzese. (alb.or.)

IL TESTO DELLA TELEFONATA

Stati: Pronto?

Bertolaso: Sono Guido Bertolaso.

S: Oh! Buonasera, caspita che onore.

B: Come stai?

S: Bene, tu come stai Guido?

B: Bene. Senti, ti chiamerà De Bernardinis, adesso, il mio vice, al quale ho detto di fare una riunione lì all’Aquila domani su questa vicenda di questo sciame sismico che continua, in modo da zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni, eccetera.





S: Ti ringrazio, Guido. Grazie mille.

B: Però devi dire ai tuoi di non fare comunicato dove non sono previste altre scosse di terremoto, perché quelle sono cazzate, non si dicono mai queste cose quando si parla di terremoti.

S: Va benissimo.

B: È uscita un’agenzia che dice ‘non ci saranno altre scosse’, ma questa è una cosa che non si dice mai, Daniela, neanche sotto tortura.

S: Io guarda, Guido, non lo sapevo e mi scuso per loro perché ecco in questo momento dalla Giunta.

B: Figurati, non c’è problema, però digli che quando devono fare comunicati parlassero con il mio ufficio stampa, che ormai ha la laurea honoris causa in informazione in emergenza e quindi sanno come ci si comporta in modo da evitare boomerang perché se tra due ore c’è una scossa di terremoto, che cosa dicono i tuoi?

S: Li chiamo subito.

B: Il terremoto è un terreno minato, bisogna essere prudentissimi. Comunque questa cosa la sistemiamo. La cosa importante è che adesso De Bernardinis ti chiama per dirti dove volete fare la riunione. Io non vengo, ma vengono Zamberletti, Barberi, Boschi, quindi i luminari del terremoto d’Italia. Li faccio venire all’Aquila o da te o in prefettura, decidete voi, a me non frega niente, di modo che è più un’operazione mediatica, hai capito?

S: Sì, sì.





B: Così loro, che sono i massimi esperti di terremoti diranno: è una situazione normale, sono fenomeni che si verificano, meglio che ci siano 100 scosse di 4 scala Richter piuttosto che il silenzio perché 100 scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa, quella che fa male. Hai capito?

S: Va bene allora io intanto adesso li chiamo cerco di bloccare il comunicato…

B: No, no, no, l’hanno già fatto, ci stanno mettendo una pezza i miei. Tu adesso parla con De Bernardinis e decidete dove fare questa riunione domani, poi fatelo sapere che ci sarà questa riunione, che non è perché siamo spaventati e preoccupati, ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente. E invece di parlare io e te, facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia.

S: Va benissimo. E poi ci vediamo domani pomeriggio a Roma perché il presidente Chiodi mi diceva che ci sarà un incontro sui Giochi del Mediterraneo

B: Non ci sarò io ci sarà Aiello, domani pomeriggio sarò a Napoli.

S: Va bene allora poi ti mando una relazione su quello che è successo.

B: Va bene.

S: Grazie Guido. Ciao, buona serata.

B: Ciao

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