GRAN SASSO: SILVERI VS BIONDI E SDP, ‘NESSUNA VITTORIA, PRIVATO NON PUO’ CONDANNARE ABRUZZO’

di Alessia Centi Pizzutilli

17 Maggio 2019 10:21

L'Aquila -

L’AQUILA – “Oggi in Abruzzo un privato può condannare a morte un intero territorio e c’è chi parla di vittoria delle Istituzioni perché la chiusura del traforo è stata scongiurata? Mi bolle il sangue. Questa può essere considerata al massimo una tregua, in cui non siamo noi a dettare le condizioni, non una vittoria”.

Il consigliere comunale del Gruppo Misto, Roberto Junior Silveri, ieri mattina in Consiglio comunale ha attaccato duramente il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi e i vertici di Strada dei Parchi, la società concessionaria delle autostrade A24 e A25, sulla questione del rischio della chiusura del traforo del Gran Sasso.

L’argomento, che in questi giorni è stato al centro della cronaca locale e nazionale, è stato discusso in una seduta urgente poco prima della revoca della decisione da parte di Sdp, arrivata solo nel tardo pomeriggio di ieri.





“Questa mattina non riesco ad avere molta lucidità, perché sono veramente offuscato da un pizzico di rabbia e di frustrazione. Ancora una volta vediamo la nostra città e la nostra regione assediate, utilizzate come campo di battaglia, sede di una trattativa privata”, ha esordito in Aula Silveri, che ha cercato di ripercorrere tutte le vicende legate all’autostrada e alla società abruzzese del Gruppo Toto.

“Abbiamo iniziato con il rincaro dei pedaggi, per i quali il rischio non è ancora stato scongiurato e fino a fine giugno potremmo subire un nuovo aumento, c’è poi la battaglia per la messa in sicurezza dei nostri viadotti, i vertici di Sdp sono venuti proprio in quest’Aula a dire di non preoccuparci, ma ad oggi l’autostrada è un cantiere continuo, quindi evidentemente qualcosa non andava. Infine, cosa ancora più grave arrivare a minacciare la chiusura del traforo che significa condannare  a morte una nostra realtà”, ha aggiunto Silveri.

“La cosa grave è che ieri qualcuno ha parlato di vittoria delle Istituzioni, riferendosi alla non chiusura del traforo. No, questa è una mortificazione delle Istituzioni, perché nessuno mai può permettersi di condannare un territorio – ha proseguito il consigliere – Questa può essere considerata al massimo una tregua, in cui non siamo noi a dettare le condizioni”.





Il riferimento di Silveri è al sindaco Biondi che il giorno prima del Consiglio, in un post di Facebook ha scritto: “Il Traforo non chiuderà. È una vittoria delle istituzioni, delle comunità locali, degli operatori economici dei territori”.

“Tra qualche giorno vedremo quanto valgono i cittadini, quanto vale l’onore di un territorio, magari varrà qualche azione di Alitalia, varrà qualche appalto in più da un’altra parte. E questa vogliamo chiamarla vittoria delle Istituzioni? Mi bolle il sangue. Oggi è ora di armarsi tutti in una guerra, che non abbiamo di certo dichiarato noi, e andare a combattere contro chi vuole utilizzare questa terra come sede di trattative. Oggi siamo sotto assedio e sotto attacco”, ha spiegato ancora Silveri.

Il consigliere, infine, ha chiesto all’assise civica di “uscire dall’Aula con un documento unitario per chiedere la revoca della concessione. Adesso sembra che l’opzione di chiusura del traforo sia stata scongiurata, ma i danni chi li paga? Nessuno. Allora oggi i veri schieramenti sono due: chi vuole essere forte con i forti e deboli con i deboli e coloro che la pensano in modo contrario”, ha concluso.

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