GRAN SASSO-LAGA E SIBILLINI: ECCO ”VIVA IL LUPO”, PROGETTO WWF CON SCUOLE

14 Febbraio 2019 18:43

Regione - Cronaca

TERAMO – Si occupa della convivenza fra lupo e attività umane e mira a rilanciare le attività di educazione ambientale nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, colpiti dai terremoti del 2016, il progetto del Wwf “Viva il Lupo, valorizzazione della biodiversità per una pedagogia della natura tra conflitto e resilienza”, risultato primo, fra 45, al bando del ministero dell'Ambiente su educazione nei parchi. 

Obiettivo è valorizzare i Centri di Educazione Ambientale (Cea) del Wwf attivi nelle due aree protette, il 'Monti della Laga' di Cortino (Teramo) nel Parco Gran Sasso-Laga e il Credia (Centro ricerca educativa documentazione interpretazione ambientale) di Vallato a San Ginesio (Macerata). 





Nel Teramano il progetto vede la collaborazione dell'Istituto Scolastico di Civitella del Tronto e l'adesione del Parco. 

“È per noi motivo di grande orgoglio veder riconosciuta l'attività del nostro centro” commenta il presidente del Wwf Teramo Claudio Calisti. 





“Abbiamo puntato da sempre sull'educazione ambientale e per questo creammo a Cortino un primo centro di educazione ambientale negli anni '80 quando ancora non esisteva il Parco ed esperienze di questo tipo erano veramente rare. Poi – prosegue Calisti – grazie alla collaborazione del Parco e del Comune, abbiamo messo a punto un centro capace di svolgere tante attività di conservazione, sensibilizzazione e promozione del territorio”. 

Con questo e altri progetti approvati, grazie al bando del ministero, “il Wwf potrà far crescere la sensibilità e la cultura ambientale delle nuove generazioni – aggiunge Dante Caserta, vice presidente Wwf Italia – Convivenza pacifica con i grandi carnivori, turismo sostenibile, riduzione della produzione di rifiuti di plastica, importanza degli spazi verdi urbani saranno i temi trattati dai progetti che coinvolgeranno oltre 6.000 ragazzi, 135 tra educatori e docenti. Tutto grazie alla consolidata rete di centri di educazione ambientale ed educatori del Wwf che da sempre coinvolgono ragazzi e insegnanti in laboratori in classe e sul campo”. 

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