DITTA LEITNER SI SMARCA E BACCHETTA IL CENTRO TURISTICO, L'USTIF CHIUDE DOMENICA FRENETICA, ADDIO DELLA SCUOLA SCI, E' POLEMICA LIRIS VS GIULIANI

GRAN SASSO: IL GIALLO DELLE ”FONTARI”, PER IL MINISTERO ”ROTTURE ESTESE E GRAVI”

di Alberto Orsini

5 Marzo 2017 22:38

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Una seggiovia che aspetta da cinque anni una revisione generale che slitta di proroga in proroga, che presenta una “rottura riscontrata su una delle due staffe di fissaggio del pattino di trascinamento montato su ben 11 seggiole su 55”, fenomeno “esteso e grave” per il ministero, ma che viene sottoposta a una serie di interventi considerati insufficienti dagli enti e giudicata sicura, finché non arriva la chiusura forzata.

Questo il paradosso dell’impianto delle “Fontari”, sul Gran Sasso, con una guerra di nervi in corso tra la società municipale che gestisce la struttura, il Centro turistico, l’ufficio speciale del ministero per i trasporti a impianti fissi (Ustif), che ne ha disposto lo stop coatto per condurre nuovi accertamenti e, nel mezzo, la ditta costruttrice Leitner, che tende a smarcarsi.

In una domenica frenetica, nello stesso giorno dell’annuncio della chiusura della Scuola Sci Assergi per mancanza di clienti, vista l’apertura per soli 16 giorni in tutto l’inverno, e poco prima che l’amministratore del Ctgs, Fulvio Giuliani, mandasse una nota in cui anche con ironia rivendica risultati gestionali e sicurezza degli impianti, il consigliere d’opposizione Guido Liris (Forza Italia) ha denunciato l’esistenza due lettere in cui viene chiarita la situazione e da cui emerge, a suo dire, un’amministrazione “da dilettanti allo sbaraglio, che non hanno mai creduto nel Gran Sasso e nel suo sviluppo”.

AbruzzoWeb ha potuto consultare in anteprima quei documenti e dal testo emerge un quadro sconfortante, in cui, al di là delle valutazioni tecniche sulla sicurezza degli impianti, che spettano appunto ai tecnici e agli enti, viene fuori sicuramente una grande confusione da parte del gestore, cui fanno da contraltare il pugno di ferro dell’ufficio che contesta valutazioni e dichiarazioni e impone chiusura e nuove analisi e, infine, lo “smarcamento” della ditta che rimprovera il Centro turistico per dichiarazioni fin troppo rassicuranti alla luce degli interventi svolti.





La prima lettera, di mercoledì 1° marzo, è proprio di Leitner, firmata dall’ingegnere Giorgio Pilotti, che si sente in dover di scrivere dopo aver letto una nota stampa del Centro turistico del precedente 24 febbraio che parlava di intervento di manutenzione “effettuato e opportunamente certificato, da tecnici qualificati che la ditta Leitner ha messo a disposizione del Ctgs” e ribadiva “il principio di fondo che sulla sicurezza della clientela l’amministrazione non accetta nessuna approssimazione”, annunciando la riapertura per lo stesso giorno.

“Sembrerebbe che l’intervento di manutenzione sia stato eseguito esclusivamente dalla ditta Leitner, cosa invece non vera, visto che l’intervento dei tecnici Leitner si è limitato esclusivamente all’esecuzione di 12 saldature sempre dello stesso componente sulle 12 morse smontate e rimontate dal vostro personale – scrive l’azienda – Risulta pertanto evidente che il nostro intervento non può essere inquadrato come un intervento di manutenzione ‘opportunamente certificato’”.

Come se non bastasse, rileva l’ingegnere “l’intervento di saldatura delle morse non risulta elencato nell’articolo 1.3.2 del Capitolato prestazionale” e ancora, “la consegna dei lavori è avvenuta in modo irrituale solamente in data 30 dicembre con una semplice comunicazione Pec da parte del ‘presunto’ direttore dei lavori e a impianto già in esercizio”.

Un giorno dopo la ditta, giovedì 2, arriva la pietra tombale sulla stagione da parte dell’Ustif, da cui sono nate fior di polemiche, che scrive due pagine firmate dal direttore, Giorgio Pizzi, e dal responsabile del procedimento, Luigi Pignatelli.





L’ufficio ministeriale ricostruisce le tappe della vicenda e non lesina bacchettate al Centro turistico, ricordando che gli accertamenti servono “per l’ottenimento del quinto anno di proroga della revisione generale” e facendo notare come il 24 dicembre sia stato assicurato che i controlli “non hanno evidenziato alcuna indicazione di difetto” e consentono di garantire, quindi, “il permanere delle condizioni di sicurezza relativamente al servizio pubblico dell’impianto”.

Ma alla luce di queste dichiarazioni, continua l’Ustif, “trova difficile spiegazione l’esteso e grave fenomeno riscontrato e non accettabile l’intervento di saldatura disposto da codesta direzione di esercizio, in assenza di qualunque accertamento preventivo sull’origine delle rotture, né la riapertura all’esercizio dell’impianto in assenza di una chiara e oggettiva identificazione delle cause del fenomeno”.

Per il direttore Pizzi e il responsabile Pignatelli “è evidentemente anomalo che a fronte dei controlli non distruttivi recentemente effettuati, la causa della rottura venga attribuita a ‘fenomeni di fatica’, se così potrebbero essere interessati anche gli altri componenti dell’impianto”.

Di qui l’inevitabile: “Si dispone l’immediata chiusura al pubblico esercizio dell’impianto e l’effettuazione di controlli non distruttivi estesi a tutti i componenti finalizzati a evidenziare l’assenza di difettosità”.

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