LA DIFESA: ''SVOLGERO' CONTROLLO INTERNO IN BASE AL CODICE CIVILE''

GRAN SASSO: DI BENEDETTO CONTRO NOMINA DE NARDIS, ”LO VIETA LA LEGGE, ILLEGITTIMA”

di Alberto Orsini

12 Ottobre 2017 19:44

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – È scontro in seno al Comune dell’Aquila sulla nomina di Domenico De Nardis, dirigente del settore Avvocatura e Partecipate dell’ente, come amministratore pro-tempore del Centro turistico del Gran Sasso, la società comunale che gestisce strutture e impianti della montagna aquilana, che versa in una difficilissima situazione contabile e gestionale.

La nomina voluta dal sindaco, Pierluigi Biondi, per sbloccare un'impasse ormai annosa, e anticipata da AbruzzoWeb, è fortemente osteggiata dall’opposizione di centrosinistra e, in particolare, da Americo Di Benedetto, consigliere del Partito democratico e presidente della commissione di Garanzia e controllo, organismo che presiede e in cui oggi ha avuto modo di affrontare proprio questo argomento.

De Nardis, dalla sua, chiarisce che si tratta di una nomina resa invece possibile dalle “maglie” del Codice civile e che svolgerà il mandato in poche settimane, prima di lasciare il Ctgs a un amministratore vero e proprio, nominato sulla base del bando che va ancora limato in Giunta, che possa gestirlo per 3 anni come vuole la legge.

Spunta anche un retroscena: era stata proposta la liquidazione dell’azienda, con l’obiettivo non di accompagnarla al fallimento, ma di “tirare una riga” per poi rilanciarla: a dissuadere, da quanto appreso, è stato l’avvertimento dell’assessore al bilancio Annalisa Di Stefano, che ha fatto presente come lo stato di liquidazione avrebbe comportato la necessità di sospendere le attività. Insomma, una cura peggiore del male.

“In commissione abbiamo svolto una discussione preventiva sul tema perché non abbiamo ancora a disposizione l’atto di nomina che, secondo me, è da annullare – dice Di Benedetto – Il sindaco ha disposto la revoca dell’amministratore Fulvio Giuliani per dire ‘commissariamo il Centro turistico’, ma questa figura non esiste: Di Nardis è, di fatto, un amministratore”.

Ebbene, come ricorda Adb, il comma 8 dell’articolo 11 del Testo unico sulle partecipate “impedisce a tutti i dipendenti pubblici, fossero pure della Asl o di altri enti, di fare parte del Consiglio d’amministrazione o svolgere il ruolo di amministratore unico di una società comunale”.





“Non lo contesto per avversione politica, ma perché è un atto privo di qualsiasi efficacia, e Biondi per far ripartire l’ente in realtà finirà per rallentarlo – fa notare in conclusione con una punta di polemica – Strano non aver valutato questo rischio”.

“Sono d’accordo con Di Benedetto, sfonda una porta aperta e stia sicuro che il Comune non ha dimenticato quella disposizione di legge – obietta sardonico De Nardis – L’esigenza, infatti, non era di trovare un amministratore unico, c’è il divieto e poi non ho alcuna velleità”.

Ma per il dirigente nella società c’è “una situazione penosa e imbarazzante e si sono accumulate questioni fastidiose che vanno affrontate”.

Sulla scrivania di De Nardis finiranno l’obbligo previsto dallo stesso Testo unico di varare un piano di riassetto perché si sono chiusi quattro bilanci di fila in perdita, il problema della rendicontazione dei 7,5 milioni di provenienza Cipe che l’azienda si è trovata a gestire, l’individuazione dei costi del trasporto pubblico su fune su cui mancano del tutto dati.

“Insomma, il Comune ha provato a esercitare i propri poteri di controllo esterno, ma il Ctgs ci ha ‘rifatto faccia’, perciò l’unico modo era passare al controllo interno: devo vedere le carte”, taglia corto De Nardis.

“Il mio è un incarico straordinario e limitato, il Codice civile detta i poteri poi lo puoi chiamare come vuoi, amministratore, commissario, podestà o guida suprema – fa notare – Di Benedetto stia tranquillo, non frego il posto a nessuno, se poi vorranno contestarlo nel frattempo sarà uscito l’atto di indirizzo per la nomina degli amministratori veri e propri e la situazione che ritengono illegittima sarà già sanata”.

LE REAZIONI

DE MATTEIS: ''DICHIARAZIONI DI BENEDETTO INOPPORTUNE''





“Le dichiarazioni del consigliere Americo Di Benedetto sulla nomina dell’avvocato De Nardis quale commissario del Centro turistico del Gran Sasso sono fuori luogo e inopportune. Le risposte date dallo stesso avvocato alle perplessità di Di Benedetto sono già di per sé sufficienti ed esaustive”.

Lo scrive in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale al Consiglio comunale dell’Aquila, Giorgio De Matteis.

“Piuttosto è da notare come, sull’argomento, ci sia un clamoroso silenzio dell’intero centrosinistra. Così come anticipato qualche giorno fa, infatti, la decisione di nominare un commissario, nella persona dell’avvocato De Nardis – commenta – è il frutto di una serie di considerazioni, tra le quali i contenuti delle relazioni dei revisori dei conti, durissime e piene di osservazioni molto serie riguardo ai bilanci e alla gestione delle risorse finanziarie.”

“A ciò si aggiunge una serie di elementi emersi negli ultimi giorni e che dovranno essere oggetto di attenzione da parte di istituzioni di altro tipo – prosegue Gdm – Oltre a ciò, la necessità di fornire risposte immediate ed esaurienti agli operatori economici che operano nel settore, di intervenire sulle emergenze, quale l’approvvigionamento idrico, di garantire i lavori sull’ostello, di tutelare i finanziamenti ricevuti per gli investimenti sul Gran Sasso e molto altro ancora imponevano di assumere decisioni rapide e immediate.”

Per De Matteis, “nell’arco di dieci anni il mai rimpianto centrosinistra, guidato da Cialente, non è riuscito a dare alcun impulso e ad applicare alcuna strategia di sviluppo per l’area del Gran Sasso, pur avendo risorse finanziarie e la disponibilità del governo nazionale e regionale. Ora abbiamo due obiettivi – enuncia – salvaguardare i fondi per gli investimenti e mettere in sicurezza il bilancio dell’azienda, che rischia di essere liquidata per l’inadeguatezza di Cialente e della sua amministrazione”.

“Come già detto, inoltre, dobbiamo immediatamente dare risposte alle emergenze che ci sono state sollecitate. Continueremo in questa operazione, di verità da una parte e di soluzione dei problemi dall’altra, su tutto ciò che la precedente amministrazione di centro sinistra ha lasciato incompiuto – conclude – Ci auguriamo quindi, da parte di un centrosinistra sbandato e ormai perso dietro conflitti da pollaio, un minimo di autocritica e di attenzione per ciò che è veramente importante e di interesse per la città”.

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