GOVERNO: GIUSEPPE CONTE CANDIDATO PREMIER DI LEGA E M5S, ”SARA’ LEADER POLITICO”

21 Maggio 2018 19:56

Italia -

ROMA – E' Giuseppe Conte il candidato presidente del Consiglio scelto dai leader di Lega e Movimento 5 Stelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. I due hanno incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per presentare il candidato presidente del Consiglio e il governo su cui hanno raggiunto l’accordo nel corso del fine settimana.

Dopo aver parlato con il presidente, Di Maio ha annunciato che la persona indicata come capo del governo è Giuseppe Conte, professore di diritto privato all’Università di Firenze, membro dell’organo di autogoverno della magistratura amministrativa e già indicato da Di Maio come uno dei possibili ministri del suo governo prima delle elezioni.

“Abbiamo indicato al presidente della Repubblica il nome che secondo noi può portare avanti il contratto di governo. È un momento storico. Ovviamente il nostro obiettivo era ed è migliorare la qualità della vita degli italiani e in questi 80 giorni abbiamo imposto un metodo: prima si discuteva di temi e poi di nomi”, ha dichiarato Di Maio subito dopo il colloquio, insistendo sul fatto che “le questioni degli italiani vengono prima di ogni cosa”. Qualora il presidente “dovesse valutare il nome come giusto, il nostro sarà un governo politico, che metterà al centro le questioni politiche”, ha chiarito il leader del Movimento. E ha concluso: “All'estero dico: fateci partire, poi criticateci”.





 Noi ci siamo, siamo pronti, abbiamo fatto il nome e indicato la squadra, vogliosi di far crescere l'economia del Paese – ha aggiunto Salvini -. Il governo di cui vogliamo far parte vuole aumentare il lavoro – ha detto il leader leghista -. Nessuno ha niente da temere, anzi. Ovviamente vogliamo un governo che metta l'interesse italiano al centro, prima gli italiani, rispettando tutti”. Il segretario della Lega ha insistito sul fatto che il governo che nasce “è un governo di speranza. Le nostre politiche saranno diverse da quelle che ci hanno preceduto”. E anche lui manda un messaggio fuori confine: “Qualcuno all'estero cambi prospettiva. Il nostro sarà un governo di speranza e di futuro, ma non remissivo”. Come già prima di lui Di Maio, che ha ripetuto più volte l'aggettivo 'politico' riferito a Conte, anche Savini si affretta a difendere la scelta del candidato: “Tutti i premier sono politici”, ha risposto a chi gli chiedeva se Giuseppe Conte fosse un premier tecnico.

Giuseppe Conte, 54 anni, ha una laurea in Giurisprudenza all'Università di Roma La Sapienza, con una votazione di 110 e lode, poi una sfilza di master e perfezionamenti in giro per il mondo (Yale, Vienna, Sorbona, New York University). Nel 1988 (l'anno della laurea), era già stato inserito nella commissione istituita a Palazzo Chigi per la riforma del codice civile. Non si contano le collaborazioni con riviste giuridiche, università di paesi stranieri, i libri e gli articoli pubblicati. Ha insegnato poi diritto civile e commerciale in diversi atenei italiani. 

Oggi è docente di diritto provato all'Università di Firenze. E' stato vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, incarico che ha lasciato quando Di Maio lo ha voluto tra i suoi ministri.

Conte conosce bene la Pubblica amministrazione. Per conoscere la sua posizione, che è orientata verso una sburocratizzazione della macchina statale, basta ripercorrere alcune sue recenti dichiarazioni: “Primo: bisogna drasticamente abolire le leggi inutili, che sono molte più delle 400 indicate da Luigi Di Maio. Secondo: bisogna rafforzare la normativa anti-corruzione prevedendo quelle iniziative che si muovono nello spazio oscuro che precede la corruzione. Terzo: bisogna rivedere, pressoché integralmente, la riforma della cattiva scuola”.





Prima di avvicinarsi al Movimento, Conte è stato un elettore della sinistra, con spiccate simpatie renziane, come lui stesso ha dichiarato: “In passato ho votato a sinistra. Oggi penso che gli schemi ideologici del ‘900 non siano più adeguati. Credo sia più importante valutare l'operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. E sulla sua capacità di elaborare programmi utili ai cittadini”. Lo stesso Matteo Renzi aveva commentato con una battuta la notizia, diffusa nei giorni scorsi, che il governo giallo-verde potesse essere guidato da lui: “Il M5S vuole fare premier Conte l’amico di Maria Elena Boschi?”,

Infatti di Conte si era già parlato: il suo nome era uscito quando il M5S aveva presentato la sua squadra di governo, durante la campagna elettorale, ed era stato indicato come il possibile ministro per la Pubblica Amministrazione. Luigi Di Maio gli aveva affidato la stesura del programma elettorale sulla giustizia e lo ha assunto come suo legale di fiducia. Come fonti politiche avevano già anticipato, il giurista fiorentino otterrà senza ostacoli il via libera del presidente della Repubblica. 

Se il presidente della Repubblica accetterà la proposta di Di Maio e Salvini il presidente del Consiglio dovrà prima essere ricevuto dal presidente, a cui presenterà la lista dei ministri. Seguiranno poi il giuramento di tutto il governo e la richiesta di fiducia alle camere. Per il momento Mattarella ha annunciato il prossimo passaggio: domattina alle 11 e alle 12 incontrerà i presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico

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