GLI EREMI DELLA MAIELLA PATRIMONIO DELL’UNESCO, PARCO CI PROVA, ANCHE BEVILACQUA NEL COMITATO

11 Febbraio 2016 11:52

Regione - Cultura

SULMONA – L’Ente Parco della Maiella ha sviluppato un’idea progettuale incentrata sulla conoscenza e sulla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e ambientale del complesso Maiella-Morrone, e questo soprattutto alla luce dell’aggiudicazione da parte dell’Ente Parco del Bando Telecom sugli Eremi Celestiniani ed dopo la Notte Bianca del Borgo Medievale di Roccacaramanico, frazione  di Sant'Eufemia a Maiella (Pescara), in cui vi è stata la spinta ad intraprendere con determinazione l’iniziativa di avviare la procedura per la richiesta all’Unesco del riconoscimento degli Eremi Celestini della Maiella e del Morrone quale Patrimonio materiale dell’Umanità.

Pietro Angelerio, detto Frà Pietro da Morrone poi, Papa Celestino V: un personaggio che vissuto nel 1200, non può essere considerato un personaggio di secondo piano, perché fu il Papa che rifiutò il compromesso con il potere temporale.

Un personaggio, però, che nel territorio dell’Abruzzo e soprattutto nel complesso Maiella-Morrone ha lasciato dei profondi segni e dei grandi legami con il territorio.





Immerso nei meandri di questi due complessi montani, immerso nel verde della natura ancora oggi incontaminata, Pietro da Morrone ci ha lasciato i suoi Eremi. 

L’iniziativa del Parco della Majella concentrerà la propria attenzione su cinque eremi e precisamente: S. Spirito a Maiella, S. Bartolomeo in Legio, S. Giovanni all’Orfento, S. Onofrio al Morrone e S. Croce  al  Morrone.

Questi sono stati i sacri luoghi della meditazione di Celestino e dei suoi seguaci nel complesso Maiella-Morrone, per cui si vuole avviare questa grande iniziativa, per la richiesta di riconoscimento da parte dell’Unesco di questi Eremi Celestini quale Patrimonio dell’Umanità.

Questi eremi sono la punta di un iceberg, caratterizzato da una ricca e diffusa presenza di decine e decine di eremi che fanno di questo complesso montuoso il territorio per eccellenza della meditazione e della testimonianza di una religiosità ancorata al territorio, fatta di raccoglimento, grande spiritualità ed eremitismo.





Ora è giunto il momento di valorizzare questo  patrimonio che appartiene a tutto l’Abruzzo: si tratta di un progetto che deve coinvolgere tutte le realtà abruzzesi interessate ad uno sviluppo sostenibile della nostra regione e alla salvaguardia del patrimonio storico-culturale, identitario e religioso del nostro territorio.

E dopo una fase di circa tre anni in cui, attraverso un comitato informale, si è dato l’avvio all’approfondimento della dinamica procedurale, si è ora entrati in una fase di grande importanza attraverso la formale costituzione del Comitato per la richiesta all'Unesco. Infatti, il Consiglio direttivo del Parco della Majella ha formalmente istituito il Comitato che si era già informalmente insediato e che aveva iniziato il percorso per la formalizzazione della richiesta.

Ora si entra nel vivo della procedura.

IL COMITATO

•Presidente del Parco della Majella, Franco Iezzi
•Coordinatore del Comitato, Licio Di Biase
•Vescovo della Diocesi Chieti-Vasto, S.E. Mons. Bruno Forte.
•Vescovo della Diocesi Sulmona-Valva, S.E. Mons. Angelo Spina.
•Osvaldo Bevilacqua – Giornalista Rai. Conduttore di “Sereno Variabile”
•Mauro Tedeschini – Direttore del quotidiano Il Centro
•Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso
•Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco
•Presidente della Provincia di L'Aquila, Antonio De Crescentiis
•Presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo
•Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Abruzzo, Berardino Di Vincenzo
•Prof. Claudio Varagnoli Dipartimento di Architettura – Università “G. d'Annunzio” (Chieti-Pescara)
•Presidente dell’Associazione Roccacaramanico, Silvano Agostini
•Sindaco Comune di Sulmona, Giuseppe Ranalli
•Sindaco Comune di Roccamorice, Alessandro D’Ascanio
•Sindaco Comune di Caramanico Terme, Simone Angelucci

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