IL RICORDO DEL NOTO IMPRENDITORE SCOMPARSO A 89 ANNI. ''SE N’E’ ANDATO DA FUORICLASSE QUAL E’ STATO NELLA VITA''

GIUSEPPE BARATTELLI: UOMO DEL FARE, PROTAGONISTA STORIA AQUILANA

19 Maggio 2019 08:30

L'Aquila - Economia

L'AQUILA –  “Se n’è andato da fuoriclasse qual è stato nella vita”. 

Così tanti amici e rappresentanti istituzionali hanno commentato la morte dell’imprenditore Giuseppe Barattelli, 89 anni, personaggio che insieme al fratello Germano ha trasformato in un impero l'azienda di famiglia che vanta 130 anni di storia. Una dinastia, segno del destino, arrivata all’Aquila intorno al 1703, dal Milanese e dal Bergamasco nell'ambito della ricostruzione della città che era stata semidistrutta dal terremoto. 

Il riferimento è all’ultima “prodezza” di Giuseppe Barattelli – spiegano le tante persone che gli hanno voluto bene – l'acquisto, in società con Aldo Del Beato, altro importante costruttore aquilano, dell'ex scuola superiore Reiss Romoli di Coppito, frazione ad ovest dell'Aquila. La gloriosa struttura, ora in abbandono, è stata ceduta dalla proprietaria Unicredit, a 4 milioni di euro di euro circa. 

“Un acquisto che ha fatto si – spiegano ancora gli amici – che questa importante struttura sia rimasta  aquilani. E lui, Giuseppe, la vedeva già come una sua creatura, tanto che stava cominciando a gestire la cosa partendo dal taglio dell’erba”. 

Giuseppe è stato un protagonista assoluto nel comparto dell’edilizia, conosciuto nel panorama italiano che ha significativamente inciso sulla storia recente della città dell’Aquila, nella sua crescita economica e sociale. 





Non a caso, alle esequie hanno partecipato imprenditori e famiglie importanti provenienti da tutta Italia. 

“Questo uomo ha cambiato i destini della città e del territorio, è stato un esempio per tutti, aveva un entusiasmo che contagiava chiunque gli stesse attorno, il pomeriggio prima di morire ha avuto una lunga riunione al notaio e il giorno dopo avrebbe avuto un incontro con i vertici di un istituto bancario. A 89 anni vedeva le cose con dieci,  venti anni di prospettiva”, continuano amici e istituzioni.

Sarà ora compito dei suoi figli, Ettore, Carlo e Raffaella, a portare avanti i sogni di papà Giuseppe, e continuare, come fanno oramai dalla fine degli anni '80, a tenere alto il nome di una storia imprenditoriale antica e prestigiosa, che è significativo ripercorrere, almeno nelle sue tappe salienti. 

Primo capitolo, ambientato nel lontano 1885, racconta del contratto firmato dal capomastro, così si chiamavano un tempo gli imprenditori edili, Germano Barattelli, nonno di Giuseppe, per realizzare il palazzo della Cassa di risparmio lungo corso Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico. 

Seguì nel '900, con l'impresa in mano da Ettore, padre di Giuseppe, e dal fratello Giuseppe, la realizzazione dei portici della Camera di Commercio e la Banca d’Italia, i numerosi interventi di messa in sicurezza e ricostruzione di case e palazzi aquilani danneggiati gravemente dal terremoto della Marsica del 1917, la costruzione delle ville liberty lungo via Gabriele D'Annunzio, dell’ex-ospedale San Salvatore, nella zona di San Basilio. 

Dal 1939, fino al deflagrare della seconda guerra mondiale, i Barattelli hanno messo la firma sulla sede aquilana di Bankitalia, sul palazzo Incis nel quartiere della Villa Comunale, sul palazzo dell’Istituto nazionale delle assicurazioni Ina tra corso Vittorio Emanuele e via San Bernardino, sulla sopraelevazione dei portici di corso Vittorio Emanuele per la costruzione del palazzo Provinciale dell’Economia Corporativa, ovvero l’attuale Camera di Commercio. 





Nel dopoguerra i Barattelli sono stati protagonisti della ripresa economica del Paese devastato, e del boom economico,  Giuseppe Barattelli, prese le redini dell'impresa  a metà degli anni '50. 

Portano la loro firma, tra le tante realizzazioni che hanno fatto la storia edilizia del capoluogo d'Abruzzo, quella del palazzo lungo via Vittorio Emanuele, che oggi è sede della Prefettura, la demolizione in via Verdi del cosiddetto fabbricato Nurzia e la ricostruzione di una struttura più moderna, la realizzazione del quartiere lungo via Strinella, con un edilizia moderna e alla portata di tutti. 

I Barattelli sono stati protagonisti anche delle opere di bonifica nel Chietino finanziate dal piano Marshall, e della ricostruzione post-sismica a seguito del terremoto che ha colpito l'area di Sulmona nel 1984, tra cui spicca l'intervento di restauro della splendida Badia morronese, del complesso dell’Annunziata e della cattedrale di San Panfilo. Significativa e prestigiosa anche la costruzione del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri dell’Aquila, a piazza d’Armi, e di varie caserme sparse in tutto l’Abruzzo.

A fine anni '80, quando i figli  Ettore e Carlo hanno affiancato il padre nella gestione dell'impresa, i Barattelli hanno cominciato a diversificare l'attività, in direzione “green” puntando sulla produzione di energia fotovoltaica, e a specializzarsi nell'edilizia residenziale di nicchia. Tra i primi in Abruzzo, proponendo soluzioni di risparmio energetici  come i riscaldamenti a pavimento, e le più avanzate soluzioni di isolamento termico. 

Ultimo capitolo della saga imprenditoriale dei Barattelli, che ancora deve essere finita di scrivere, racconterà prima all'emergenza post sismica del 6 aprile 2009, poi l'importante contributo alla ricostruzione di una città che ha preso forma grazie anche alla loro passione e professionalità, nel corso di quasi un secolo e mezzo

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