GIULIO ROSSI, LA PASSIONE DEL DISEGNO VA SUL WEB DA L’AQUILA ALLE T-SHIRT PER GLI SKUNK ANANSIE

di Sara Ciambotti

2 Dicembre 2012 10:25

L'Aquila - Gallerie Fotografiche

L’AQUILA – Giulio Rossi ha 29 anni, è un ragazzo aquilano come molti, ma con un’autentica passione per il disegno.

È nato e cresciuto nel capoluogo: in una realtà che, difficile negarlo, offre poche possibilità per emergere.

Ma le opere di Giulio hanno varcato i confini della provincia attraverso Internet e all’estero hanno saputo capire il suo valore professionale.

“Sono stato scelto dal vincitore del Grammy quale miglior rivelazione dell’anno, Justin Vernon, leader dei Bon Hiver, per la realizzazione del disegno di un tatuaggio ispirato all’Art Nouveau”, spiega a questo giornale.

Un risultato centrato grazie alla passione e agli studi da autodidatta che gli hanno permesso di crescere sempre di più, ma anche grazie al web, attraverso il quale ha potuto ottenere ottimi risultati e facendosi notare anche oltreoceano.

“Beh se vivi nell’epoca del web, ti appassiona quello che fai e, soprattutto, se non hai problemi a condividere con il mondo quello che produci, una strada per emergere la trovi”.

E così è stato, Giulio è stato contattato proprio da uno dei suoi gruppi preferiti, gli inglesi Skunk Anansie, che hanno chiesto il suo supporto per l’ideazione di una t-shirt promozionale per il loro ultimo tour; e anche se alla fine non è stato scelto, “Thanks for your madness!” è stata una delle  gioie più grandi che abbia mai ricevuto.

Giulio Rossi racconta ad AbruzzoWeb l’esperienza che l’ha portato a “sfondare” le mura aquilane e approdare con i suoi lavori in giro per Stati Uniti, Nuova Zelanda, Australia e Hong Kong.

Grazie alla bravura e alla capacità di saper sfruttare al meglio le potenzialità del web, i suoi lavori hanno attirato l’attenzione di personaggi importanti nell’orizzonte mondiale della musica.





Recentemente ho avuto la fortuna, tramite un sito statunitense che offre lavoro a designer e creativi di tutto il mondo, basato sul sistema del crowdsourcing (progettazione di un’idea da parte di un gruppo indefinito di persone, ndr), di essere stato scelto da Vernon dei Bon Hiver per realizzargli il disegno di un tatuaggio ispirato all’Art Nouveau, un’esperienza divertente ed edificante.

Ha avuto anche contatti con gli Skunk Anansie. Com’è andata con loro?

Sì, ma l’esito è stato diverso. Il gruppo si era rivolto al sito per l’ideazione di una t-shirt promozionale per il loro ultimo tour. Dopo aver visionato il mio portfolio mi hanno contattato: ricevere una email direttamente da uno dei miei gruppi preferiti di sempre mi ha davvero entusiasmato e anche se alla fine non sono stato scelto è stato comunque un enorme piacere poter interagire e scambiare opinioni e richieste di modifiche proprio come con un normale cliente! Potrei riassumerla usando le ultime parole che mi hanno detto: “Thanks for your madness!”

Ora parliamo facciamo un salto indietro. Quando ha iniziato a disegnare? È una passione che è nata con lei o l’ha sviluppata nel tempo?

Direi che ho iniziato a disegnare appena sono riuscito a tenere una matita fra le mani, credo di non essermi più fermato da allora! Sicuramente è una passione nata con me, un’attitudine naturale, che ho sempre coltivato con interesse e continua ricerca personale.

Come è stato l’inizio? I suoi familiari hanno alimentato la sua attitudine al disegno?

I regali che preferivo, da piccolo, erano album e pastelli, pennarelli, fumetti (Dylan Dog era il mio preferito!). Poi, crescendo, ho iniziato a fare qualche scelta personale, sperimentando la pittura con oli, acrilici e polveri. Su tele, legno, vetro, cartone, cera. Più o meno qualunque supporto che mi desse la possibilità di imprimere segni. Un periodo dipingevo persino su polistirolo.

E poi?

Poi, un bel giorno di un paio d’anni fa, non avendo più a disposizione i miei “spazi artistici”, decisi di acquistare una tavoletta grafica per il disegno digitale e mi si è aperto un mondo di infinite possibilità per dare libero sfogo alla mia passione per il disegno.

Perché ha scelto di essere autodidatta?





Ho sempre preferito la libertà espressiva che soltanto l’essere autodidatta poteva garantirmi; la tecnica ho provato a impararla dai libri ma puntualmente facevo di testa mia e non sono mai riuscito a seguire regole prefissate, credo che ognuno debba seguire il proprio istinto per queste cose, e assecondarlo sempre!

In questi anni il web ha “sfornato” un mare magnum di artisti. Qualcuno vale, altri un po’ meno. Come ha fatto, lei, a farsi conoscere?

Quando inizi a intuire il potenziale e le opportunità che Internet ti presenta ti rendi conto che anche nel tuo piccolo, indipendentemente dalla provenienza e dal percorso di studi e formazione effettuati, puoi farti notare.

Il web come fonte inesauribile di risorse, in che modo l’ha sfruttato?

Di fondamentale importanza è la selezione di contatti appartenenti al settore di tuo interesse, sfruttare i social network proprio per questo, credo sia la funzione più utile che possano avere. Ma anche la parteciapazione a concorsi di grafica e illustrazione, senz’altro un ottimo espediente per confrontarsi con altri creativi e ottenere visibilità.

In quali altri ambiti ha lavorato?

Il settore della grafica e dell’illustrazione, se vogliamo della creazione di immagini più in generale, mi ha dato la possibilità di lavorare anche in altri campi oltre a quello della musica, cinema, animazione, editoria, design per abbigliamento e accessori, loghi per società.

Come vede la sua professione in una realtà come quella italiana?

In tutta sincerità ho sempre più richieste e occasioni dall’estero piuttosto che dal nostro bel Paese, il quale fatica un pò a dare spazio e creare opportunità lavorative per i giovani. Ma questo si sa, è estensibile un pò a tutti i settori, mi auguro che qualcosa cambi presto in merito a questa stasi occupazionale e che si dia finalmente inizio a una mirata operazione di “svecchiamento” un pò ovunque, sarebbe quasi ora.

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