GIULIANOVA: VELENI E SOSPETTI DOPO RITIRO RICORSO AL TAR DI TRIBUIANI

25 Ottobre 2019 19:22

Teramo - Politica

TERAMO – E' maretta a Giulianova, dopo la decisione di Pietro Tribuiani, candidato sindaco della Lega, di ritirare il ricorso al Tar,   che chiedeva il riconteggio delle schede delle elezioni di giugno contestando la vittoria del civico di centrodestra, Jwan Costantini, per soli 59 voti. Per il commissario del Partito democratico di Giulianova, Renzo Di Sabatino, è la conferma dell'avvicinamento dei salviniani alla maggioranza, ipotesi sdegnosamente smentita in primis dal segretario regionale leghista, il parlamentare Luigi D'Eramo, che ha preso le distanze dall'iniziativa, di Tribuani.

Il consigliere comunale Franco Arboretti (Cittadino Governante), anche lui sente puzza di bruciato, e annuncia un esposto in Procura. I motivi li spiegherà domani in conferenza stampa. C'è chi dice che Tribuiani, considerato anche da più di un leghista giuliese, oramai battitote liber,o abbia accettato di fare il passo indietro in cambio di qualche nomina, ad esempio al Bacino imbrifero montano.

E qui arriva la smentita netta del diretto interessato, e del sindaco Costantini.





“Ho ritirato il ricorso – spiega Tribuiani –  solo perchè un eventuale commissariamento della città lungo più di un anno in caso di ricorso al Consiglio di Stato del sindaco, avrebbe arrecato danni alla città. Inontre il costo del ricorso sarebbe ricaduto sulle mie tasche. Tutto qui”. E aggiunge,”chi sostiene abbia avuto un tornaconto personale, non mi conosce, non  bisogno di poltrone e prebende”.

“Noi non abbiamo fatto nessuna pressione e non abbiamo promesso nulla perché non abbiamo niente da offrire”, taglia corto il sindaco.

Il Pd va invece all'attacco:  “La rinuncia a coltivare il ricorso davanti al Tar, rappresenta il primo passo per la ricomposizione del centrodestra giuliese intorno alla figura del sindaco Costantini; vedremo in futuro attraverso quali ulteriori atti proseguirà il processo di ricomposizione – tuona Di Sabatino -. A prescindere dalla timida disapprovazione di mero stile del coordinatore regionale D’Eramo , è evidente a tutti che se a ricoprire la carica di sindaco a Giulianova fosse stato un esponente di centrosinistra, giammai la Lega avrebbe avvertito la necessità di evitare alla città un possibile nuovo commissariamento. Ma la rinuncia rappresenta anche un elemento di chiarezza su quello che è avvenuto alle scorse elezioni in cui, per responsabilità dell’intero centrosinistra, al ballottaggio sono andati due esponenti politici di centrodestra, ed a vincere è stato quello che furbescamente, ha fatto credere di essere il candidato di una coalizione civica”.





Ieri D'Eramo era stato però molto netto: “Tribuiani ha assunto tale decisione a titolo personale e senza aver ricevuto il parere positivo del partito in merito. Ritengo che la verifica su alcune operazioni di spoglio elettorale avrebbe fatto chiarezza su una serie di dubbi finora emersi, riconsegnando piena legittimità alla elezione del sindaco Costantini nel caso in cui le verifiche ordinate dal Tar avessero dimostrato la correttezza delle operazioni elettorali o di giustizia qualora il responso avesse dato esito negativo ribaltando il risultato elettorale. La Lega è un partito che agisce con trasparenza e coerenza e pertanto non condivide la scelta personale del consigliere Tribuiani”.

 

 

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