GIULIANOVA: BANCHETTO VIETATO, CASAPOUND ”ISTITUZIONI INTERVENGANO”

17 Marzo 2012 19:24

Teramo - Cronaca

GIULIANOVA – Gazebo “vietato” a Giulianova (Teramo) per CasaPound Italia. Nonostante l’autorizzazione della Questura di Teramo, infatti, il Comune abruzzese non ha concesso l’uso del suolo pubblico al banchetto di raccolta firme per la proposta di legge FermaEquitalia in programma per oggi davanti allo stabilimento balneare “Caprice”.





“La posizione del Comune di Giulianova è inammissibile – sottolinea Roberto Monardi, coordinatore provinciale di CasaPound – Nonostante la Questura di Teramo, organo competente di ordine pubblico, avesse autorizzato l’iniziativa, il Comune, sulla base di altra documentazione e adducendo motivi di pubblica sicurezza, di cui CasaPound non è responsabile, nega l’occupazione di suolo pubblico. Tutto ciò in palese contraddizione con quanto dichiarato dal sindaco, Francesco Mastromauro, all’indomani dell’accaduto. Queste sono le conseguenze dell’aggressione subita lo scorso 26 febbraio dai nostri militanti presenti in piazza Fosse Ardeatine, in cui sono rimaste ferite quattro ragazze: le nostre manifestazioni vengono ritenute pericolose e vietate ma le responsabilità dei disordini vanno ricercate altrove”.





“È inaccettabile che nel Comune di Giulianova non si possano svolgere attività politiche a causa delle intimidazioni da parte di estremisti. E su questo – prosegue Monardi – le istituzioni si dovrebbero interrogare. Chiediamo al sindaco Mastromauro di dimostrarsi coerente con le sue passate dichiarazioni e di rivedere la sua posizione. Siamo pronti a tornare in piazza e ci aspettiamo che chi, tra i consiglieri e i parlamentari abruzzesi, rifiuta la logica degli opposti estremisti sia dalla nostra parte, sostenendo il nostro diritto a esprimere liberamente le idee e a manifestare”.
 

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