FURBETTI DEL CARTELLINO A SULMONA: DIFESE PREPARANO CONTROMOSSE

19 Maggio 2017 16:58

L'Aquila - Cronaca

SULMONA – “Non ci sarà nessun altro avviso di garanzia e molto probabilmente si andrà verso un ulteriore taglio del numero degli indagati per i presunti casi di assenteismo negli uffici comunali di Sulmona”. Lo ha  lasciato intendere il sostituto procuratore Stefano Iafolla, che a Sulmona (L'Aquila) attende di esaminare le prove che le 24 dipendenti del Comune che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini accusati di assenteismo, produrranno a loro discolpa per poi procedere alle eventuali richieste di rinvio a giudizio. Sarebbero molti quelli che hanno già pronte testimonianze e prove a loro discolpa.

Il caso è scoppiato a fine 2016, ed finito alla ribalta nazionale, coinvolgendo alcuni dipendenti comunali, accusati a vario titolo, di timbrare il cartellino e uscire dall'ufficio invece di lavorare. Alcuni indagati sono stati ripresi all’epoca dei fatti a fare spese nei negozi del centro storico o a intrattenersi davanti alle bancarelle del mercato di piazza Garibaldi, durante l’orario di lavoro.





A sentire i legali degli indagati, la lista delle persone che potrebbero finire sotto processo, è destinata a ridursi  proprio per la consistenza delle prove, che sono convinti di riuscire a produrre per i loro assistiti.

Inoltre, la procura ha deciso di essere tollerante anche con il termine dei venti giorni che i presunti “furbetti del cartellino” hanno a disposizione dal momento della notifica dell’avviso di garanzia, per produrre le memorie difensive, dal momento che non tutti gli avvocati sarebbero riusciti ad accedere al fascicolo della procura e soprattutto non sono riusciti ancora ad acquisire i filmati girati tra febbraio e giugno 2016 dalla Guardia di finanza.

Intanto l’immobilismo nel comune di Sulmona continua e crea disagi e proteste tra gli addetti ai lavori, che denunciano la totale mancanza di risposte per esempio, alle pratiche della ricostruzione ferme da mesi.





E promettono battaglia, con una giornata di protesta per sabato 27 maggio, con ruspe e camion da portare fin sotto palazzo San Francesco, sede comunale.

Tra i promotori della protesta Ance, ingegneri, architetti e geometri, ai quali si  sono aggiunti anche i geologi, gli avvocati, i commercialisti, i periti industriali, i commercianti e gli albergatori: sarà una nutrita rappresentanza della città, quella che non ce la fa più, con i conti in rosso e le case inagibili, a marciare unita verso il Comune.

Nella sede dell’Ance , nei giorni scorsi,  un’esasperata platea  di operatori economici ha gridato tutta la rabbia nei confronti di un immobilismo che sta distruggendo la città, decidendo alla fine di scendere in piazza insieme agli operatori economici esasperati dal perdurare di una situazione di abbandono da parte delle istituzioni.

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