FORZA ITALIA NEL GUADO: LA NEW ENTRY DE MATTEIS, ”OTTIMISTA, MA SERVE UN VERO RINNOVAMENTO”

di Filippo Tronca

15 Luglio 2019 07:00

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – “Per Forza Italia è un periodo non semplice, è una fase che deve essere affrontata con grande coraggio, in direzione di un rinnovamento sostanziale, non solo anagrafico, ma  idee e delle prospettive future”.

Sfoggia la saggezza, e l'ottimismo del nuovo arrivato, il consigliere comunale dell'Aquila Giorgio De Matteis, ex vicepresidente del consiglio regionale, da qualche mese approdato a Forza Italia, di cui è ora capogruppo, dai lidi di Fratelli d'Italia. Controcorrente, rispetto alle transumanze politiche degli ultimi tempi, nel momento più difficile per il partito fondato nel lontano 1994 da Silvio Berlusconi.

Partito oggi in crisi di consensi, fagocitato lentamente dalla Lega con il vento in poppa. Non a caso, poche settimale fa, dopo la deludente performance delle Europee, Berlusconi ha avviato l'operazione rilancio, nominando coordinatori la  vice presidente della Camera Mara Carfagna e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l'affiancati dall'ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, conil compito di traghettare il partito al congresso che si terrà in autunno, dove tutte le cariche saranno elettive, mediante primarie, assoluta novità per un partito dove le nomine, anche a livello locale, le ha sempre decise in ultima istanza, il leader maximo Berlusconi  

Certo è che le parole di fuoco alla convention del Brancaccio di Toti, fino a qualche settimana fa ad un passo dalla scissione, – “In dieci anni con Forza Italia siamo passati dal 40 per cento al 6 per cento e qualcuno ancora dice che tutto sommato non è andata così male. Stiamo andando verso lo zero assoluto” – non sono piaciute a Berlusconi che ha ribattuto: “Toti? Non gli faccio il favore di cacciarlo”. 





De Matteis, politico di lungo corso, con un passato democristiano purosangue che ha militato, prima del suo  spostamento a destra, nell'Unione di centro e poi nel Movimento delle autononie, invita a non vedere tutto nero. 

“Non è solo Forza Italia a vivere queste difficoltà – osserva -, io non dispero, anche perché oggi partiti in Italia hanno una evoluzione continua e costante, nell'arco anche di pochissimo tempo”. Insomma, inutile farsi impressionare dai consensi in costante crescita della Lega, di cui oggi Fi rischia di demensionarsi a mero ruolo ancillare. Potrebbe essere un fuoco di paglia.  

“Bisogna tener fermo un presupposto: – afferma poi De Matteis – Forza Italia rappresenta uno spazio di azione politica in quell'area moderata che è sempre esistita, e che sempre esisterà”.

Conferma poi la sua diffidenza per le primarie: “dipende come si fanno, altrimenti si rischia di fare danno, basti vedere cosa è successo nel Partito democratico, anche qui a L'Aquila, tra i gli aspiranti candidati sindaci alle ultime comunali, Pierpaolo Pietrucci e Americo Di Benedetto, una sorta di sagra paesana che come risultato ha sortito la spaccatura del centrosinistra, e  vivaddio, la vittoria del centrodestra di Pierluigi Biondi. Insomma, occorre scegliere bene le modalità, con le quali poi andare a convergere sulla scelta delle persone giuste. Mi auguro anche, e lo dico come provocazione, che si facciano primaria anche per i candidati in parlamento”.





Infine De Matteis spezza una lancia a favore del coordinatore regionale di Fi, il parlamentare di Forza Italia, che è insidiato all'interno del partito da chi vorrebbe scalzarlo, anche in nome dell'”operazione rinnovamento” lanciata da Berlusconi.

“Ritengo che Pagano  possa dire di trovarsi in una condizione ottimale:  ha portato a casa il risultato su Pescara con la candidatura vincente di Carlo Masci, ha portato a casa il risultato delle elezioni regionali, con un assessorato pesante per Mauro Febbo, la presidenza del Consiglio regionale per Lorenzo Sospiri, il sottosegretariato di Giunta per Umberto De Annuntiis. Forza Italia, voglio infine ricordare, alle europee in Abruzzo, rispetto a molti altri altri territori, ha tenuto botta”.

 

 

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