IN UN BORGO NASCE L'ALLEANZA PER SUPERARE I GRUPPI PAGANO VS DI STEFANO

FORZA ITALIA: L’AQUILA CHIUDE LA GUERRA PACE IAMPIERI-RICCIUTI, TORNA DOMENICI?

di Alberto Orsini

19 Novembre 2014 09:26

Regione - Politica

L’AQUILA – Prove di dialogo dentro Forza Italia provinciale dell’Aquila tra fazioni che, fin qui, si sono sempre guardate in cagnesco, proseguendo la spaccatura in atto a livello regionale del partito.

In Abruzzo si sfidano per la futura leadership, infatti, i blocchi legati al coordinatore regionale Nazario Pagano, vicino a Silvio Berlusconi, che lo ha indicato personalmente, ma uscito con le ossa rotte dall’ultimo confronto elettorale, e al parlamentare Fabrizio Di Stefano, attualmente defilato e che vede nell’ex assessore Mauro Febbo il “centravanti” che sferra continui attacchi al vertice attuale.

Spaccatura che, con la presenza anche di numerosi generali e colonnelli, ha causato una serie di effetti a catena che si sono ripercossi tra gli enti locali e i vertici territoriali forzisti. Ma spaccatura che ora si vuole provare a superare, rilanciano il mantra del “territorio che viene prima dei personalismi e delle lotte di potere”.

Sotto questo presupposto, il dialogo è nato a tavola, in un incontro in una frazione di Ovindoli (L’Aquila) per quella che dentro lo schieramento azzurro viene già chiamata “alleanza di Santa Jona”, dal nome del borgo in cui tale intesa è stata siglata, o quantomeno abbozzata.

Interessanti i nomi che si sono riuniti e hanno cercato di dialogare per la prima volta dopo tempo, in particolar modo i dirigenti delle aree dell’Aquila, Avezzano e Alto Sangro. Un invito al dialogo caldeggiato anzi ordinato anche da Roma, ma che, qualora si perfezionasse, dovrebbe anche misurarsi con la frammentazione in regione delle rimanenti frange del centrodestra.

In questo contesto curiosa l'assenza del coordinatore provinciale dell'Aquila, Antonella Di Nino, giustificata perché impegnata della maratona di Valencia, ma anche della sua vice, Katiuscia Romano, su posizioni distanti dall'operazione e al momento non è dato sapere se invitate o meno.





In questo scenario è rispuntato come “chioccia” dei più giovani l’ex assessore e consigliere regionale Vito Domenici, che confida nell'Appello dopo la condanna a 4 anni in primo grado nel processo Fira per un ritorno in politica che avrebbe del clamoroso.

Domenici, che da coordinatore di Forza Italia anni fa vinse numerose elezioni, da quanto affermato guarda “con favore all’iniziativa intrapresa dai giovani amministratori soprattutto per dare forza e peso politico alla provincia aquilana nello scenario regionale”.

Tra i principali promotori di questa svolta ci sono i candidati consiglieri delle ultime elezioni regionali, che pure duellano tra loro per la poltrona dell’Emiciclo a colpi di ricorsi amministrativi, il Consiglio di Stato valuterà l’appello dopo il no del Tar che ha lasciato tutto com’è.

Si tratta di Emilio Iampieri, eletto per una manciata di voti, Luca Ricciuti, non eletto e ricorrente contro l’altro, e Antonio Morgante, pure non eletto, che hanno concordato sull’esigenza di rilancio del partito attraverso la collaborazione delle forze migliori.

All’Aquila il percorso di ricostruzione di una rete partitica capillare viene guidato da Guido Liris, vice presidente regionale del partito e capogruppo in Consiglio comunale dell’Aquila, con i fedeli Roberto Tinari, assessore provinciale, e Paolo Federico, consigliere provinciale.

Si attendono, però, le contromosse del gruppo meno dialogante e prevalentemente distefaniano guidato dall’ex assessore Gianfranco Giuliante, dal nemico-amico di questi Luigi D’Eramo, dal mancato coordinatore comunale Roberto Santangelo e altri.





Nella Marsica ad aderire al tavolo ci sono i consiglieri provinciali Armando Floris e Gianluca Alfonsi e i dirigenti di Forza Italia Maurizio Bianchini, vice presidente regionale, e Ornello Ernani.

Secondo quanto si è appreso, l’alleanza trova poi certamente consenso anche in altri consiglieri provinciali come Gabriele Fulvimari, Gino Fosca e Fernando Caparso, che pure mesi fa in congiura causarono la cacciata di Liris dalla Giunta provinciale, reo di non rappresentare la loro corrente.

Tra quelli che dialogano c’è anche l’assessore provinciale Ersilia Lancia, che pure era stata nominata, cacciata e rinominata dal caleidoscopico presidente, Antonio Del Corvo, sempre in quota Di Stefano e invece ora pare lontana da quelle posizioni.

Per l’Alto Sangro c’è Vincenzo Uzzeo, assessore comunale di Castel di Sangro.

Con questi amici ritrovati, si avvicina la scadenza del tesseramento per Forza Italia e il congresso provinciale diviene spunto per nuove importanti alleanze.

I dialoganti avviano un percorso di stretta collaborazione in vista dei prossimi appuntamenti politici e amministrativi, in attesa che il conto delle tessere dia un parametro preciso su quanto pesano i vari blocchi.

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