FORZA ITALIA: DI STEFANO, ”PAGANO? NO COMMENT” EX AN PRONTI ALLA CONQUISTA CON LE PRIMARIE

di Filippo Tronca

1 Agosto 2015 08:02

Regione - Politica

L'AQUILA – “Di Pagano preferisco non parlare”. Così taglia corto, al microfono di AbruzzoWeb, il deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano, che scalda i motori in attesa dei congressi comunali e provinciali di Forza Italia, annunciati in autunno, e delle elezioni comunali del 2016, in primis quelle Lanciano, Vasto, Ortona e Francavilla al Mare in provincia di Chieti.

E soprattutto rifiuta di svelare le sue carte sull'attesa resa dei conti con l’attuale presidente regionale del partito, Nazario Pagano, osteggiato proprio dalla componente ex An, che mira a piazzare Di Stefano su quella poltrona.

“Vengo da un partito, Alleanza nazionale – spiega Di Stefano – dove c'era grande confronto e anche dura contrapposizione, cose a cui oggi Forza Italia non è abituata, e questo è un grave errore”.

Chiaro il riferimento all'attuale governance regionale, pur senza fare nomi, accusata senza mezzi termini di leaderismo e autoreferenzialità, dalla componente aennina, che ha serrato le fila già in occasione della tre giorni di #costruiamol’alternativa, svolta a inizio luglio a Rivisondoli (L'Aquila), nel corso della quale è stato Marcello Fiori, coordinatore nazionale dei club Forza Silvio, a parlare per la prima volta dell'imminente convocazione dei congressi in Abruzzo.





Congressi chiesti a gran voce proprio dagli aennini in polemica con Pagano, accusato di aver nominato i coordinatori provinciali senza coinvolgere i vertici romani né il territorio.

“I congressi comunali e provinciali – anticipa Di Stefano – saranno finalmente una ventata di partecipazione dei territori, per troppo tempo esclusi. Lo statuto non prevede il congresso regionale ed è giusto, dunque, che non si celebri, ma poco cambia: sarà comunque un momento di crescita e svolta positiva nel partito”.

E per Di Stefano, i congressi saranno un passaggio fondamentale anche per stabilire tattiche, uomini e strategie delle prossime amministrative.

“Per il voto del 2016 – sottolinea – serve un chiarimento interno a Forza Italia e con gli alleati. Perché rischiamo di vanificare la vittoria di Chieti, che deve rappresentare il punto di svolta, di ritorno ala vittoria del centrodestra abruzzese, e che dunque deve essere confermata”.





Infine, a questo giornale Di Stefano ribadisce la necessità di introdurre anche nel centrodestra lo strumento delle primarie di coalizione, uno dei suoi pallini come raccontato anche a Rivisondoli.

“Nel Partito democratico le primarie sono state uno strumento di partecipazione e non dimentichiamo che tutti i parlamentari Pd sono passati attraverso questo percorso – spiega il parlamentare – Certo, le primarie del Pd hanno anche molti limiti, tanto che pensano addirittura di abolirle. Noi dobbiamo pensare a primarie con regole diverse, e che siano di coalizione, non riferite alla sola Forza Italia, perché in questo modo si favorisce il ricompattamento di un più ampio schieramento”.

Infine, una concessione al suo futuro avversario della campagna dì’autunno.

“Riconosco a Pagano di aver proposto per le Comunali di Pescara del 2014 le primarie di coalizione per evitare che il centrodestra andasse al voto diviso e perdente, come avvenuto. Se si fosse seguita questa linea probabilmente le cose sarebbero andate diversamente”, conclude.

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