FONDI UE: LA MARSICA ESCLUSA SI RIBELLA, BERARDINETTI CONTRO LOLLI

di Filippo Tronca

24 Luglio 2014 14:21

Regione - Economia

L’AQUILA – Marsica sul piede di guerra, e maggioranza in Regione Abruzzo già a rischio di spaccature, a seguito dell’esclusione delle aree industriali di Avezzano e della Piana del Cavaliere dagli aiuti europei alle attività produttive, previste dalla misura conosciuta con la sigla 107.3.C.

A suonare la carica è infatti il consigliere marsicano Lorenzo Berardinetti, di Regione facile, presidente della commissione consiliare Attività produttive, che chiama alla mobilitazione i sindaci del sui territorio e lancia accuse nei confronti della sua maggioranza e della Giunta regionale.

Quest'ultima, nella fatidica seduta del 7 luglio, ha individuato come aree destinatarie di aiuti quelle che vanno dall’Aquila fino a Sulmona, la Val di Sangro, il vastese e la Val Vibrata, escludendo appunto le importanti aree della Marsica e di Carsoli.

“La Giunta – spiega ad AbruzzoWeb Berardinetti – ha deciso tenendo all’oscuro delle sue intenzioni tutti i rappresentati politici della Marsica, e anche il sottoscritto, che pure sono presidente della commissione che si occupa di attività produttive. Non voglio pensare che sia stata una sveltina deliberata, ma quello che accaduto è comunque grave, non si possono prendere il solitaria decisioni da cui dipende il futuro di interi territori”.

Nel primo incontro, previsto mercoledi 30 luglio, alle ore 17, nella sede dell’ex Arssa ad Avezzano, i sindaci e gli imprenditori cercheranno di individuare rimedi a un errore definito da Berardinetti di “gravità inaudita”.





“Nel nucleo industriale di Avezzano e nel distretto di Piana del Cavaliere – spiega ancora – operano importanti aziende multinazionali. Queste due realtà colpite duramente dalla crisi confidavano nella continuità degli aiuti di cui già beneficiavano. L’inattesa esclusione non potrà non avere ripercussioni negative”.

Sul banco degli accusati, c’è da scommetterci, ci sarà il vice presidente della Giunta, Giovanni Lolli, che a questo giornale ha definito la perimetrazione adottata una scelta “meditata e invitabile”.

“Non capisco come Lolli possa fare queste affermazioni – sbotta Berardinetti – senza essersi mai confrontato con le realtà produttive dei territori esclusi, che se ne avessero avuto la possibilità, avrebbero potuto spiegargli invece le opportunità che avrebbe rappresentato per loro questa misura, al fine di rilanciare importanti realtà produttive”.

“Penso per esempio alla ex Micron, una delle più importanti e strategiche aziende abruzzesi che, come mi ha confermato il manager Sergio Galbiati, con gli aiuti previsti avrebbe potuto effettuare investimenti e riassorbire tutti i dipendenti in esubero”, conclude.

PIETRUCCI: “LOLLI HA FATTO BENE”





“Lorenzo Berardinetti, che parla in buona fede, sa che includere L’Aquila e il cratere nelle aree abruzzesi che potranno beneficiare degli aiuti di Stato è stata una decisione che ha rimediato al macroscopico errore della Giunta precedente, facendo così in modo che una zona fortemente colpita dai danni del sisma possa beneficiare del sacrosanto sostegno dello Stato per far ripartire la propria attività economica”.

Lo scrive in una nota il consigliere regionale del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci in risposta alle feroci critiche di Berardinetti contro il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli.

“Questo non significa che le aree della Marsica e di Carsoli siano considerate da questo governo regionale, nato sotto la spinta delle esigenze delle aree interne, meno importanti di altre. Si è dovuta fare una scelta e si è deciso di privilegiare le urgenze e le possibilità”, dice Pietrucci.

“Bene ha fatto nei giorni scorsi il vice presidente Giovanni Lolli ha sottolineare che la zona citata da Berardinetti non verrà comunque lasciata sola, e sarà oggetto di in piano ad hoc – conclude – Lavoremo per questo, Giunta e Consiglio, in sinergia, tenendo presente la necessità di operare per mettere in campo una nuova politica ben descritta dal presidente Luciano D’Alfonso, ovvero scegliere e decidere per la comunità abruzzese attraverso valutazioni strategiche e mettere da parte i campanilismi”.

 

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