FONDERIA ABRUZZO MOLTO POCO SMART: POCHI SPICCIOLI PER LA PROMOZIONE WEB

di Filippo Tronca

20 Giugno 2017 07:15

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Una briciola ciascuno, non fa male a nessuno. Deve essere questa la filosofia sottesa al piano di comunicazione che la società Mirus di Pescara ha adottato per promuovere sul web abruzzese “Fonderia Abruzzo”, evento della Regione che si svolgerà, nella sua seconda edizione, nell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone di Sulmona, dal 30 giugno al 1° luglio prossimi.

Il budget complessivo previsto per le testate online ammonta, infatti, a 1.100 euro, che devono bastare per acquistare spazi promozionali su 11 testate web abruzzesi, da distribuire in parti uguali. A conti fatti, 100 euro a testata, a prescindere dal numero di visitatori unici quotidiani, e della qualità e tempestività dell’informazione offerta.

Un’offerta che è clamorosamente al sotto anche dei più risicati valori di mercato. O, se si preferisce, superiore di poco ai costi amministrativi per l’emissione della fattura alla pubblica amministrazione.

L'allettante proposta è arrivata anche ad AbruzzoWeb che ha, però, cortesemente declinato.





Questo rifiuto non significa che questo giornale oscurerà l'evento Fonderia Abruzzo, una due giorni presentata dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso come “la Cernobbio d’Abruzzo”, e a cui parteciperanno esponenti politici nazionali e personalità di spicco del mondo dell’economia e delle professioni, con l'obiettivo, si legge sul sito della Regione, di ragionare intorno “allo stato di attuazione del Masterplan e del Patto per lo sviluppo”, e di “definire le linee di sviluppo dell'Abruzzo del 2024 e quindi del piano strategico di sviluppo 2019-2024”.

Resta la perplessità per un’offerta commerciale che umilia la dignità e professionalità di un settore che, con le sue testate di punta, compete con la carta stampata e le televisioni locali, macinando decine di migliaia di visite uniche al giorno.

Per completezza d’informazione e in nome della trasparenza, resta poi da capire quali siano, voce per voce, i costi dell’evento, che, va ricordato, è finanziato da fondi pubblici.

E anche quali siano state le procedure di selezione che hanno portato la Regione Abruzzo ad affidare alla società Mirus la comunicazione dell’evento.





Polemiche su questi non secondari aspetti si erano del resto si sono accese anche in occasione della prima edizione di Fonderia Abruzzo, che si è svolta nella rocca di Civitella del Tronto ad inizio luglio 2016.  E che si è conclusa con la solenne sottoscrizione di un Patto per lo Sviluppo, un documento d'intenti per il buon utilizzo dei fondi europei, “per venire incontro alla richiesta di misure di lotta alla disoccupazione (in particolare giovanile, femminile e degli espulsi dal processo produttivo), di gestione delle crisi aziendali con le politiche attive, di contrasto alla povertà e di azioni di inclusione socio-lavorativa, di iniziative di riduzione della fiscalità a carico delle imprese e cittadini abruzzesi”.

“L'ambizione è far sì che in Abruzzo si aggiungano 60 mila opportunità di lavoro”, aveva poi annunciato il presidente D'Alfonso a coronamento della tre giorni. Annuncio che dopo un anno sembrerebbe essere smentito dai numeri dell'economista Aldo Ronci su elaborazione dei dati sull'occupazione pubblicati dall'Istat il 9 giugno scorso, e secondo i quali tra il quarto trimestre 2016 e il primo trimestre 2017, gli occupati in Abruzzo hanno registrato una flessione di 18.000 unità.

I consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi e Domenico Pettinari tornando alla prima edizione, avevano poi annunciato la presentazione di un esposto alla Commissione Europea, all'autorità di gestione e quella di certificazione del Fondo sociale europeo, all'autorità di Audit e alla Corte dei Conti, per “l'utilizzo improprio di una cifra tra 30 mila a 150 mila euro, attinti dal budget del Fse, per finanziare una 'Leopoldina estiva'”.

Mentre invece sostenevano i due pentastellati, quelle risorse dovevano essere utilizzate “per informare i beneficiari dei fondi strutturali per l'Abruzzo (imprese, giovani, disoccupati, persone in stato di povertà) sull'avvio concreto degli interventi, tenuto conto che  per la corretta sede istituzionale dove si sarebbero dovute svolgere le fasi di confronto e costruzione dei rispettivi fondi strutturali è il Comitato Regionale per il Coordinamento della Politica Regionale e non la rocca Aragonese”.

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