FONDAZIONE UNIVAQ, CAMBIERA’ TUTTO INVERARDI, ”DEVE FUNZIONARE BENE”

di Roberto Santilli

14 Luglio 2013 09:10

L'Aquila -

L’AQUILA – “Se la fondazione lavora e riesce a mantenere le aspettative per cui era stata creata, bene, è uno strumento utile per rafforzare l’Ateneo. Altrimenti va capito come fare affinché ciò accada”.

Non parla di commissariamento, una delle ipotesi sul tavolo, ma appare pronta a tutto per rimettere in carreggiata la Fondazione dell’Università dell’Aquila Paola Inverardi, neo rettore (insediamento a ottobre) dell’Ateneo cittadino.





Nei giorni scorsi un’inchiesta di AbruzzoWeb ha portato alla luce le criticità di questo ente, presieduto dal rettore uscente, Ferdinando Di Orio, che si è autonominato alla guida e che intende restarci anche dopo che uscirà dal rettorato dove ha comandato negli ultimi 9 anni.

La Fondazione è rimasta una “scatola vuota” per la città dell’Aquila. Poco trasparente, poco chiara, con molti soldi pubblici incassati e pochi progetti portati a termine, e peraltro nemmeno pubblicizzati. Tanto che anche la stessa Inverardi ha difficoltà a parlarne.





“Di questa questione so molto poco perché con il Senato accademico vediamo soltanto il piano dell’attività”, ammette in modo eloquente.

“Dobbiamo capire come ridefinire il ruolo dell’università all’interno di una città che ha tanti problemi e che può giocare come elemento di non attrazione degli studenti, ricercatori, docenti che scelgono di investire qui per il loro futuro”, conclude il neo rettore, che ha sconfitto l’altra candidata Maria Grazia Cifone, espressione del gruppo di potere legato a Di Orio.

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