FOIBE: L’ESULE PESCARESE, ”COSA PEGGIORE L’INDIFFERENZA DELL’ITALIA”

13 Febbraio 2014 19:57

Pescara - Cultura

PESCARA – “Avevo sedici anni quando con la mia famiglia ho dovuto lasciare la mia casa, i miei parenti, i miei amici, la mia terra, i miei ricordi, per l'esodo, con altri 350 mila italiani come noi. E la cosa peggiore è stata l'indifferenza che abbiamo trovato una volta arrivati in Italia, perché per tutti eravamo fascisti che tornavano in Italia a rubare lavoro, pane e casa agli italiani: 60 anni per avere un riconoscimento istituzionale in memoria e onore di quegli italiani vittime di una pulizia politica”.





È la testimonianza del consigliere nazionale dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd), esule fiumano, Mario Diracca, nel corso dell'incontro con gli studenti delle scuole medie 'Pascoli' e 'Michetti' di Pescara per la celebrazione del Giorno del Ricordo.

La giornata è stata dedicata alla memoria del giovane Antonio Pieramico, un finanziere di 19 anni, originario di Montesilvano (Pescara), di servizio presso il comando della Guardia di finanza di Fiume, tra i pochi abruzzesi a cadere vittima delle foibe, dopo essere stato catturato durante un rastrellamento.





“Pescara non dimentica le grandi tragedie che hanno segnato il nostro passato – ha detto l'assessore comunale alla Cultura Giovanna Porcaro – Anche in questa occasione abbiamo voluto coinvolgere fortemente i nostri ragazzi, per raccontare loro squarci di una storia sulla quale per troppo tempo si è taciuto, episodi che storicamente sono stati coperti dal silenzio e che hanno invece visto vittime tanti italiani, uccisi all'interno delle cavità carsiche”.

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