FIERA INTERNAZIONALE SIGEP: LA ”NOCCIOLA AQUILANA” DI DANIELE CIOCCA E’ LA MIGLIORE DELLA CATEGORIA

di Alessia Centi Pizzutilli

4 Marzo 2018 08:30

L'Aquila -

L’AQUILA – Nocciole del Piemonte Igp, latte, zucchero e farina di semi di semi di carrube.

Questi i pochi e semplici ingredienti, scelti dall’aquilano Daniele Ciocca, che hanno colpito i giudici del 39esimo Salone internazionale di gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè (Sigep) di Rimini e che hanno premiato il “gusto nocciola dell’Aquila” come migliore della categoria. 

All’evento hanno partecipato 150 mila persone, provenienti da 180 Paesi e oltre 1.200 imprese.





Ciocca, 22 anni, titolare insieme al padre Antonello del bar Nova Vida in corso Vittorio Emanuele all’Aquila, ha sbaragliato la concorrenza, portando a casa il primo posto nel concorso “Gelato al gusto Nocciola-memorial Alberto Pica”.

“Mi sono appassionato al gelato artigianale solo due anni fa, studiando per migliorare la qualità del prodotto, mettendo in pratica tecniche già conosciute e sperimentandone di nuove – racconta il giovane aquilano ad AbruzzoWeb – non mi aspettavo di arrivare sul podio, è stata davvero un’emozione e una sfida con me stesso che ho vinto. Punto molto sulla qualità delle materie prime, sono felice del risultato ottenuto contribuendo a portare il nome dell'Aquila fuori dai suoi confini”.

Ciocca, che ha voluto puntare sul gusto nocciola perché “è il più apprezzato dai clienti”, dedica questa vittoria alla propria famiglia e al capoluogo abruzzese.





“Senza il sostegno di mio padre, di mio fratello Davide e di mia madre non sarei arrivato a questo riconoscimento, hanno sempre creduto in me e per questo li ringrazio – dice – e grande riconoscenza la devo anche ad altre due persone, i miei maestri Vittorio Manassei e Eugenio Marrone. Questa non è solo una mia vittoria, ho portato con me L’Aquila, la città che non ho mai voluto abbandonare, credendo fortemente nella sua rinascita”.

Il Nova Vida è stata una delle prime attività a tornare in centro storico, “nonostante tutte le difficoltà”.

“Ho riaperto insieme a mio padre otto mesi dopo il sisma del 6 aprile e tra alti e bassi siamo ancora qua, abbiamo scelto di scommettere sulla nostra città, viviamo in un territorio stupendo e sono certo che L’Aquila tornerà più bella di prima”, conclude.

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