VOTO AVEZZANO, CENTRODESTRA SEMPRE PIU' SPACCATO; AZZURRI FERMI SU CANDIDATURA DOCENTE; PAGANO, GENOVESI ''SENZA PATENTE'', DURA REAZIONE ANGELOSANTE E D'ORAZIO, ''HO VISTO PLURILAUREATI FARE DISASTRI'', A CHIETI INVECE COALIZIONE UNITA

FI CONFERMA CORSA SOLITARIA CON TACCONE LEGA, ”BASTA EGOISMI E PERSONALISMI”

11 Luglio 2020 20:44

Regione - Politica

AVEZZANO – Oramai ad Avezzano l’unità del centrodestra è una chimera.

Il tavolo regionale di Forza Italia riunito ieri sera a Pescara, coordinato dal senatore Nazario Pagano ha confermato la candidatura di Anna Maria Taccone, docente universitaria e presidente dell’Aciam a sindaco. In competizione con il candidato della Lega, Tiziano Genovesi.

Ricucitura invece a Chieti, dove Fi conferma l’appoggio a Fabrizio Di Stefano, anche lui candidato sindaco quota Lega, dopo che lo stesso Pagano aveva clamorosamente disertato la conferenza di ieri del centrodestra, presente a ranghi compatti, tranne Fi, mettendo in forse anche lì l'appoggio alle ex deputato e consigliere regionale. In questo casi dunque si tratta di una ricucitura. 

Questa mattina il senatore azzurro in un’intervista al Centro ha poi paragonato Genovesi, ad un “16enne senza patente”, che manderebbe “a schiantare la coalizione”, rafforzando la necessità di appoggiare una persona “competente” come Taccone, “in grado di risolvere i problemi della gente e non di un partito”.

Non si è fatta attendere la replica altrettanto dura del consigliere regionale della Lega e sindaco di Ovindoli, Simone Angelosante, che ricorda di “aver conosciuto persone plurilaureate, con tanti titoli che hanno fatto disastri nella gestione della cosa pubblica. Ho conosciuto persone che si sono fatte onore sul campo del lavoro che invece hanno fatto progredire la propria città con la forza dell'amore ed il costante lavoro quotidiano”.

Come pure nel corso della conferenza stampa di Genovesi, 40enne imprenditore, oggi ad Avezzano, dedicata alle misure sul sociale, Benigno D’Orazio, consulente giuridico legislativo del gruppo consiliare Lega Abruzzo, ha accusato di fatto Forza Italia di “egoismo” e “personalismo”. Mentre l’assessore regionale a Lavoro e Sociale, Piero Fioretti, più conciliante, ha parlato di “un momento di difficoltà da superare al più presto”, e ha auspicato che “torni a regnare il buon senso”.

Tutti e tre i leghisti ovviamente hanno fatto quadrato intorno a Genovesi, sceso in campo con la “benedizione” del leader nazionale, Matteo Salvini e di altri big nazionali.





Visti i chiari di luna, e nonostante che Pagano abbia sottolineato al Centro che la decisione definitiva spetterà in ogni caso al tavolo nazionale di mercoledì del partito, a cui seguirà il tavolo regionale dei big abruzzesi del centrodestra giovedì, solo un miracolo potrà riportare unità di intenti e ad una candidatura condivisa nella partita di Avezzano.

Il Comitato regionale di Fi, all'unanimità, ha infatti confermato la candidatura di Taccone a sindaco di Avezzano, “in linea di continuità con la precedente esperienza amministrativa e politica dell'ex primo cittadino Gabriele De Angelis, artificialmente interrotta prima della naturale scadenza del mandato”. 

E ha dichiarato Pagano: “Per quanto riguarda le alleanze politiche nelle elezioni comunali di Chieti, il Comitato regionale di Forza Italia ha ribadito, sempre all'unanimità, di aderire al quadro politico nazionale che vede la coalizione di centrodestra unita. La scelta dell'assessore regionale Mauro Febbo di sostenere un polo civico, invece, è frutto solo di dinamiche locali. Ciò nonostante, Forza Italia è a lavoro per sostenere a Chieti la coalizione di centrodestra, nel rispetto di un proprio ruolo elettorale nelle varie competizioni. Pertanto, ogni tentativo di coinvolgere gli equilibri regionali nella tornata elettorale comunale, come paventato nei giorni scorsi, appare fuori luogo e irrazionale, un «diktat» verso un proprio esponente regionale che avrebbe il solo obiettivo di destabilizzare la maggioranza politica che sostiene il presidente Marsilio in un momento, peraltro, delicato per la comunità abruzzese”, ha spiegato Pagano. 

Il riferimento è alla defezione dell'assessore regionale con delega a Attività produttive, Cultura e Turismo Febbo, autosospesosi da Fi, che appoggia contro Di Stefano, il candidato civico Bruno Di Iorio, portandosi dietro i quattro consiglieri uscenti di Fi in consiglio comunale. Di cui il coordinatore regionale della Lega, il deputato Luigi D'Eramo, e il capogruppo dei salviniani in consiglio regionale, Pietro Quaresimale, hanno di fatto chiesto di fare per coerenza di fare un passo indietro dalla giunta. Ultimatum a cui Febbo ha risposto picche. 

Per quanto riguarda Avezzano Pagano ha poi detto al Centro: “Sono assolutamente convinto che dobbiamo andare avanti sulla strada già imboccata”, ovvero l’appoggio a Taccone, in quanto il centrodestra rischia di mettere “una macchina nelle mani di un 16enne senza patente e non di una persona competente in grado di risolvere i problemi della gente e non di un partito. Rischiando di portare la città a schiantarsi”.

Perentoria la reazione di Angelosante, che di professione fa il medico: “Fare il Sindaco non vuol dire né fare l’economista né fare il tecnico. Fare il Sindaco vuol dire vivere quotidianamente ed immergersi nella quotidianità  dei propri cittadini. Fare il sindaco vuol dire essere umili e disponibili. Fare il Sindaco vuol dire essere capaci di ascoltare e risolvere i problemi con il buonsenso. Fare il Sindaco è venire dalla periferia e senza saccenza favorire la crescita degli ultimi. Essere sindaco non si conquista con un esame, non si conquista con un incarico: si conquista essendo primus inter pares dando tutto se stesso per la propria gente”, il suo pensiero.

Rivolgendosi a Pagano, il consigliere salviniano sottolinea che “questo è ciò che manca ad Avezzano e che Avezzano vuole, caro Senatore. Abbandoni quindi volontà revansciste e lavori in una coalizione dove chi ad oggi rappresenta la forza popolare maggiore ha già coerentemente e lealmente concesso tanto. Il centrodestra unito in Tiziano Genovesi Sindaco è la risposta che Avezzano si aspetta”.

Svestendosi l’abito del tecnico, e tornando ad indossare quello del politico sanguigno e battagliero, D’Orazio ha detto chiaro e tondo che “la candidatura di Tiziano sta crescendo giorno dopo giorno, soprattutto da quando sono stati ufficializzato il sostegno di Fratelli d’Italia e Udc”.





Dunque rivolgendosi a Forza Italia, D’Orazio afferma che “egoismi e personalismi fanno male alla politica, se il centrodestra vuole dare lezione di buon senso deve presentarsi unito anche ad Avezzano, e questo con ogni evidenza non può che avvenire intorno alla candidatura di Genovesi”.

Aggiungendo che “un sindaco per prima cosa deve pensare a salvaguardare quello che si è fatto di buono nelle precedenti amministrazioni, e senza ripetere gli errori del passato, deve essere animato da senso della squadra, deve governare nel segno del noi, non dell'ego, con spirito di coalizione, per poter dare un servizio alla città, con un’amministrazione che duri cinque ma anche dieci anni. esattamente questo è il progetto sta dietro alla candidatura di Genovesi”.

Più felpate e concilianti le affermazioni di Fioretti. “Non lo definirei un conflitto, ma una normale dialettica politica. – assicura l’assessore – soprattutto se in ballo ci sono due partite importanti come Chieti e Avezzano. Sono certo che alla fine il buon senso prevarrà”.

Un eccesso di ottimismo, quello di Fioretti a leggere le dichiarazioni di Pagano, e la presa di posizione degli azzurri abruzzesi. 

Arrivati a questo punto, un diktat del partito nazionale, volto a fare un passo indietro ad Avezzano, difficilmente potrà essere accettato, ancor prima che da Pagano, dagli esponenti forzisti di Avezzano, a cominciare dall’ex sindaco De Angelis caduto dopo solo due anni di amministrazione a giugno 2019, a causa, parole sue della  “rissosità”, dei “personalismi”, delle  “ambizioni personali” di buon parte della sua maggioranza  compresi più di un esponente dell'Udc e di Fdi che ora sono saliti sul carro di Genovesi. 

Questo dopo che la maggioranza di De Angelis è stata rimaneggiata con nuovi innesti dopo “l'anatra zoppa”, ovvero a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che a febbraio 2018 ha confermato quella del Tar Abruzzo assegnando 13 seggi alla coalizione di centrosinistra e 9 a quella del centrodestra, mettendo De Angelis di fatto in minoranza.

Una ferita mai rimarginata, unita ad una voglia di rivalsa, che ora anche per motivi di dissidio e rancore personale rendono a dir poco difficile un ricompattamento del centrodestra.

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