FESTIVAL PARTECIPAZIONE: POLEMICHE SUL COMUNE, BIONDI RIBATTE ED E’ GUERRA

di Filippo Tronca

16 Ottobre 2018 13:22

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Un messaggio di saluto inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non uno qualsiasi, arrivato al Comune dell'Aquila, ma che non sarebbe stato consegnato agli organizzatori.

E ancora il taglio dei fondi, l'assenza del sindaco di Fratelli d'Italia Pierluigi Biondi, o chi per lui, anche in occasione della visita di ministri e sottosegretari.

La spiacevole sensazione di operare in un terreno inospitale, forse a causa di un'ostilità ideologica da parte dell'amministrazione di centrodestra per un evento “forestiero”, e per di più bollato come di “sinistra”, voluto dalla precedente amministrazione di Massimo Cialente, ex sindaco del Partito democratico. 

Tanti gli inneschi che hanno fatto divampare le polemiche intorno alla terza edizione del Festival della Partecipazione, che si è svolta dall'11 al 14 ottobre.

Marco De Ponte, segretario generale di Action Aid, capofila dell'organizzazione, nella nota conclusiva ad un certo punto ha affermato che “forse avevamo delle aspettative maggiori sull’accoglienza che il Comune dell’Aquila è riuscito a garantire, al di là dei servizi, dal punto di vista del contributo intellettuale ed economico. Stiamo valutando se questa città, nel suo insieme, sia interessata ancora a continuare questa esperienza. O se dobbiamo trasferirci da qualche altra parte. Noi speriamo di poter rimanere. Sarebbe un peccato”.

Non ha aiutato a svelenire il clima la replica del sindaco Biondi, spiegando che i fondi non sono stati tagliati solo al Festival, che molti soldi ha avuto in questi tre anni dal Comune. Evidenziando che il Festival non ha coinvolto il Comune nell'elaborazione del programma e dei contenuti.

Infine Biondi ha chiosato con una considerazione al vetriolo: “Al netto della qualità degli eventi e dei dibattiti inseriti in programma, di cui non discuto, attendo ancora di conoscere, in termini di dati e cifre reali, quali siano i vantaggi che il Festival della Partecipazione reca al territorio”.

Vantaggi per il sindaco, si deduce dunque, per nulla evidenti e tutti da verificare. 

In queste ore sono comunque all'opera le “colombe”, che cercano di salvare il salvabile, di riannodare un dialogo costruttivo con l'amministrazione comunale, con l'obiettivo per far rimanere all'Aquila un evento di spessore nazionale, non certo una sagra di paese, che fa gola ad altre città, come Bologna, Parma e Bergamo.





Un evento che anche quest'anno ha portato in città, per di più in un periodo morto dal punto di vista turistico e in termini di manifestazioni, migliaia di persone e molte personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della politica.

Un Festival dal valore di 300 mila euro, di cui solo una parte finanziata da enti pubblici, come Comune e Regione Abruzzo, organizzato da ActionAid e Cittadinanzattiva, con il contributo di Slow Food. Tra gli sponsor Roche Italia, Ferrarelle, Aboca, Novartis, Sanofi, Novamont, Mediaset, Sky e Whirpool.

Media partner sono La Repubblica, Il Salvagente e Vita, che ampio risalto hanno dato di conseguenza all'evento a livello nazionale.

L'edizione appena conclusa ha portato 300 ospiti per un programma ricco di conferenze, laboratori, dibattiti, concerti e spettacoli. Gli oltre 50 eventi hanno animato gli spazi pubblici trasformando L’Aquila in un osservatorio dello stato di salute della partecipazione e della democrazia in Italia. Tra i rappresentanti politici ai massimi livelli Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento,  la vice presidente del Senato Anna Rossomando, il vice ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, il sottosegretario agli Interni Luigi Gaetti, l'ex ministro Fabrizio Barca.

Tra i “vip” si possono citare il giornalista Marco Damilano, protagonista di “Un atomo di Verità. Spettacolo in ricordo di Aldo Moro a 40 anni dalla morte”. E ancora la scrittrice Michela Murgia, l'attore teatrale Ascanio Celestini con lo spettacolo “Il nostro domani”, i cantanti e musicisti Gianluca Casadei, Dente e Colapesce, Cisco e I Dinosauri, Alberto Cottica e Giovanni Rubbiani, fondatori dei Modena City Rambler.

Va poi ricordato che il Festival ha riunito i protagonisti dei territori colpiti dai sismi degli ultimi 40 anni, con tecnici ed esperti che hanno messo a confronto dati ed esperienze delineando i requisiti di una policy nazionale per la partecipazione civica.

Ma niente, la sensazione da parte degli organizzatori è stata quella di operare in terra ostile e straniera, visto che per Biondi, la ricaduta sul territorio è tutta da valutare. 

Prime avvisaglie di questo conflittuale rapporto era stato già in primavera il taglio del contributo comunale da 50 a 30 mila euro, e l'esclusione del Festival della Partecipazione dai fondi Restart, andati invece per il 2018 alla Perdonanza Celestiniana, 160mila euro, ai Cantieri dell'Immaginario, 240mila euro, al Jazz italiano per L'Aquila, 80mila euro, alla Notte dei Ricercatori, 60  mila euro, il Festival della Montagna, 60mila euro.

Poi il giallo della lettera del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha definito il festival aquilano come “un importante spazio di riflessione sulla cittadinanza attiva e responsabile, da cui scaturiranno preziosi contributi al dibattito pubblico”.  Lettera inviata al Comune ma la cui esistenza, almeno così assicurano gli organizzatori, è stata scoperta da fonti informali del Quirinale, e recuperata per vie traverse.

Ha poi pesato l'assenza a tutte gli eventi in programma del sindaco Biondi, ed anche del vicesindaco Guido Liris o del presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari. A portare stringati saluti all'inizio e alla fine del festival il solo giovane assessore Francesco Bignotti.





Nella sua replica Biondi ha però precisato di essere “dispiaciuto e sorpreso per le parole di Marco De Ponte”.

Ricordando che “nelle sue prime due edizioni, il Festival ha incassato, grazie al Comune dell’Aquila, quasi 350mila euro. Solo lo scorso anno, per l’edizione 2017, sul bando Restart, il Festival ha ottenuto 129mila euro e un contributo ordinario di 50mila euro. A titolo di esempio, faccio presente che la Perdonanza celestiniana, evento di punta con cadenza annuale della città dell’Aquila, ha ricevuto un finanziamento di poco superiore. – spiega il sindaco – A ciò si aggiunga che, anche per l’edizione appena conclusa, il Festival ha avuto il sostegno della macchina comunale per occupazione suolo pubblico, utilizzo sale conferenze comunali con relativo personale, grandi affissioni, corrente elettrica, coinvolgimento della polizia municipale, impegno degli operai: tutte energie, economiche e di personale, che il Comune ha messo a disposizione per facilitare la riuscita degli eventi in programma”.

“Quest’anno, abbiamo ritenuto di concedere un contributo ordinario di 30mila euro, secondo una rimodulazione complessiva necessaria al contenimento dei costi che ha interessato tutte le iniziative del cartellone estivo, mentre per accedere ai fondi Cipe 2018 presto uscirà un bando a cui il Festival legittimamente, al pari di altri concorrenti, potrà partecipare”.

“Non capisco – prosegue il primo cittadino -, i toni di De Ponte. Men che meno alla luce dell’impegno decisamente più ‘leggero’ della Regione Abruzzo, nonostante le promesse dell’ex presidente Luciano  D’Alfonso. Sicché il problema è il Comune e non la Regione che ha fatto un passo indietro?”.

“Tengo a sottolineare, infine, che a fronte dell’impegno economico e organizzativo – a proposito di ‘contributo intellettuale ‘ – il programma ci è stato inviato in bozza, non in maniera definitiva, ma già costruito, non concordato e, certamente, non aperto a cambiamenti che pure avremmo potuto proporre in virtù del ruolo di collaboratori all’iniziativa nel suo complesso”.

Infine come detto l'affondo: “Attendo ancora di conoscere, in termini di dati e cifre reali, quali siano i vantaggi che il Festival della Partecipazione reca al territorio”.

Per ora gli organizzatori del Festival non replicano, corre voce di una nota congiunta in fase di elaborazione con un resoconto più puntuale dell'esito del festival, e con l'intento di placare le polemiche e salvare il salvabile.

Non si trattiene invece Giovanni Cialone, delegato di Slow Food L'Aquila che replica a muso duro a Biondi.

“Io non so cosa lei pensava che dovesse portare a questa città un evento – dichiara Cialone – , per carità perfettibile, ma pur sempre di respiro nazionale su temi che ovunque sono all’ordine del giorno e che ha visto protagonisti personaggi importanti ed anche suoi semplici concittadini, a cominciare dai tanti giovani volontari. Certo, per i partiti e per i 'decisori' la partecipazione è un tema pruriginoso: semplicemente, non la praticano. Troppo scomodo, troppo lungo”.

E conclude sempre rivolto al sindaco: “Il prossimo anno il Festival della Partecipazione si trasferirà su lidi più ospitali, Parma e Bergamo già tre anni fa mordevano alle caviglie per strapparcelo. La sua presa di posizione non aiuta. Anzi. Questa città sarà più isolata e sempre più provinciale. Si seguiterà a distribuire panem et circenses ai cittadini sudditi sostenendo feste, sagre e carnascialate e pensando di essere sempre l’ombelico del mondo”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web