FESTIVAL INCONTRI: NESSUNA UFFICIALITA’, CENTRODESTRA CHIEDE DIMISSIONI DE SIMONE

26 Settembre 2019 15:38

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – A 14 giorni dall'evento non c'è ancora l'ufficialità su un eventuale revoca o un rinvio del Festival degli Incontri, in programma nel capoluogo abruzzese dal 10 al 13 ottobre.

La vicenda salita alla ribalta delle cronache nazionali per il duro scontro nato a seguito dell'iniziale niet del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, a due personaggi in particolare, Roberto Saviano e Zerocalcare, veto smentito dallo stesso primo cittadino in una conferenza stampa, in cui ha virato l'attenzione sulla poca chiarezza del programma stesso, e poi ribadito sul palco di Atreju, festa dei giovani di Fratelli d'Italia domenica scorsa.

Questa mattina in una conferenza stampa convocata nella sede comunale di Villa Gioia, i capigruppo dei partiti di maggioranza hanno preso posizione a favore del sindaco, tornando a chiedere le dimissioni di Annalisa De Simone, presidente del Tsa, che ha chiesto alla politica di restare fuori dalla cultura, “siamo d'accordo – hanno spiegato gli esponenti di centrodestra -, se è davvero convinta di questo dovrebbe lasciare il suo posto, visto che si tratta di una nomina politica”. 

All'incontro erano presenti Giorgio De Matteis (Fi), Esilia Lancia (Fdi), Francesco De Santis (Lega), Luca Rocci (L'Aquila Futura), Luciano Bontempo (Udc), Daniele D'Angelo (Benvenuto Presente).





Si tratta soltanto dell'ultima puntata di uno scontro iniziato nelle prime settimane di agosto, quando la direttrice artistica del Festival, Silvia Barbagallo, ha puntato il dito contro l'amministrazione comunale per lo stallo nell'organizzazione della kermesse. Poi le accuse di censura da parte del sindaco, che dal canto suo a sempre negato un veto, dichiarandosi aperto a un confronto plurale.

Domenica scorsa, però, Biondi ha rincarato nuovamente la dose parlando di una “carnevalata di sinistra” e definendo non gradita la presenza dello scrittore Saviano e di Zerocalcare “in una città nobile, aristocratica, bella e plurale”, perché “L'Aquila è una città che non merita questo genere di cose”.

Al momento nulla è ufficiale, ma certamente la discussione che si è accesa attorno al Festival, la cui organizzazione oggi è al palo, rischia di cancellare del tutto la kermesse. E intanto è scontro aperto tra i due schieramenti che si sono formati: da una parte Barbagallo e De Simone, sostenute dal ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini (Pd), che ha invitato Biondi “a porre in essere tutti gli atti volti ad assicurare lo svolgimento del Festival secondo il programma previsto”; e dall'altro Biondi, tutto il centrodestra aquilano, i senatori di Fdi Antonio Iannone e Giovanbattista Fazzolari, che hanno annunciato un'interrogazione al ministro dem sulle “inadempienze commesse dalla direttrice artistica del Festival”.

Alle due fazioni, oggi si è aggiunta la voce di Antonio Centi, presidente dell'Isa, l'Istituzione Sinfonica Abruzzese, ente attuatore del progetto, che sulle colonne del quotidiano Il Centro, che ha bocciato la gestione dell'organizzazione del Festival da parte della Barbagallo, che addirittura non avrebbe inviato il programma della manifestazione al Consiglio di amministrazione dell'Isa.

“Il Festival dovrebbe essere uno dei punti di riferimento del decennale del sisma 2009, visto che è finanziato con 700 mila euro dal Ministero per 4 giorni di eventi e a noi sembra singolare che il primo cittadino della città colpita da quel sisma che l’ha ferita quasi mortalmente sia stato oggetto di un assalto, solo perché si è permesso di chiedere dei chiarimenti sull’organizzazione e la gestione dei fondi. Ed è surreale la reazione che ne è seguita”, ha esordito De Matteis in conferenza stampa.





“De Simone si è irritata perché la politica non deve intromettersi in queste questioni, bene!  lei si trova in quel posto perché la politica l’ha nominata, questa ipocrisia è inaccettabile – ha aggiunto – Se ritiene che la politica non debba intromettersi si dimetta, se ne deve andare”.

A De Matteis avrebbero riferito di 385mila euro destinati all’ospitalità, “E dove vanno a dormire? – ha chiesto ironico –  Se fosse vero tutto quello che mi è stato detto si aprirebbe un fronte serio, chiediamo di conoscere nel dettaglio delle spese, chi viene e a parlare di cosa. Non abbiamo bisogno di sceneggiate in questa città”.

Il Comune “chiederà lumi sul bilancio in gestione, sulle richieste formulate da Barbagallo e De Simone e per rispondere a quale esigenza. Saremo intransigenti su questo – ha annunciato – Non vogliamo essere presi in giro da nessuno, non siamo gli scemi della compagnia”, ha proseguito.

Sulle parole di Franceschini, l’esponente azzurro ha precisato che “il suo diktat lo rispediamo al mittente, si informi prima di mandare note a difesa di qualche amichetta e chieda scusa alla città”. 

De Santis ha aggiunto che “se un direttore artistico scelto da un’altra componente politica avesse pensato di far arrivare in città elusivamente personaggi come Sgarbi o Feltri, sicuramente una parte dell’Aquila si sarebbe sentita offesa. Non credo ci sia spazio per i teatrini in una città che sta celebrando il decennale. È stata sbagliata l’impostazione di questo Festival, non può essere un giocattolo della sinistra, ma deve essere un’occasione di discussione plurale”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: