FESTA DELLA RIVOLUZIONE: SUCCESSO PER SYLOS LABINI, DOMANI I 4 SANTI, FUTURISMO E TEATRO DEL SANGRO

8 Settembre 2019 17:39

Regione - Cultura

PESCARA – Saranno la satira e l’ironia de ‘I 4 Santi’, un’incursione in pieno Futurismo e il pathos del Teatro del Sangro di Stefano Angelucci Marino ad arricchire domani, lunedì 9 settembre, la terza giornata della Rassegna ‘La Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna a Pescara’, promossa per celebrare i 100 anni dell’impresa del Vate su Fiume dalla Presidenza del Consiglio regionale d’Abruzzo, in collaborazione con il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Comune di Pescara.

Ancora una volta a ospitare i tre appuntamenti a partire dalle 18, sarà la splendida cornice dell’Aurum, il prestigioso edificio-ex liquorificio che deve il proprio nome proprio a Gabriele d’Annunzio.

È stato intanto un successo di pubblico e di gradimento la giornata d’esordio della rassegna, sabato sera, con oltre cento persone che hanno assistito alla presentazione del volume ‘Le Stelle danzanti’ di Gabriele Marconi e, soprattutto, con oltre 500 presenze nel piazzale Michelucci, per lo spettacolo ‘Fiume 1919, città di arte e di vita’ di Edoardo Sylos Labini che, tra il pubblico, ha visto la partecipazione, oltre che del Presidente e Vicepresidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri e Domenico Pettinari, e del sindaco di Pescara Carlo Masci, anche dell’onorevole Federico Mollicone.

“Stiamo raggiungendo l’obiettivo – ha sottolineato il Presidente Sospiri -: i pescaresi e gli abruzzesi stanno riscoprendo d’Annunzio, ma non solo il poeta e il soldato, stanno riscoprendo l’uomo, il pensatore, l’ideatore immaginifico, l’esperto di marketing. Lo spettacolo di Labini, bello, pop, veloce, scattante, ha calato l’impresa di Fiume ai giorni nostri, senza travisare né perdere un solo dettaglio, riuscendo a coinvolgere gli spettatori, a farli sentire parte di quell’impresa, emozionandoli, facendo loro vivere le sensazioni di quegli stessi legionari. Potremo dire di essere riusciti anche noi nell’impresa quando i pescaresi torneranno a dirsi orgogliosi di essere concittadini del Vate”.





Domani, lunedì 9 settembre, alle ore 18, ad aprire la terza giornata de ‘La Festa della Rivoluzione’, sarà, sempre negli spazi dell’Aurum, l’ironia, il talento e il carisma del quartetto abruzzese più amato dal web, ‘I 4 Santi’, al secolo Christian Ippolito, Valerio Vespucci, Marco Di Lillo e Giovanni Adriani, divenuti famosi per le parodie create su eventi storici famosi e ri- raccontati nel tipico dialetto abruzzese.

E sarà proprio la loro satira, domani, a narrare, con una chiave diversa, l’impresa fiumana, facendo riascoltare al pubblico i dialoghi che magari si saranno scambiati d’Annunzio e qualche altro legionario abruzzese. Alle ore 19.30 il Futurismo irromperà prepotentemente sulla scena con la presentazione del libro inedito ‘Poema di Fiume’ di Filippo Tommaso Marinetti.

In questo poema, rimasto fino ad oggi inedito, Filippo Tommaso Marinetti dedica all’impresa fiumana una composizione che incrocia prosa e poesia nel perfetto stile marinettiano e futurista, tutto d’un fiato, senza punteggiatura, senza particolari regole se non l’energia da sprigionare, con le ripetizioni enfatiche e le autocelebrazioni.

La marcia di Ronchi, la ‘Santa Entrata’ a Fiume, i Granatieri, il viaggio rocambolesco per la ‘Città di vita’, il Natale di Sangue e soprattutto l’Italia: “l’unica donna da perennemente amare”. Un’opera che descrive l’incontro di due dei più grandi italiani, d’Annunzio e Marinetti, su quel palcoscenico della Fiume dell’Impresa.

Oltre al testo originale del Poema, il libro ha due contributi inediti a cura del sociologo Guerino Nuccio Bovalino, ‘Fiume: immaginario e avanguardia’, e di Emanuele Merlino, ‘Il Poema di Fiume. La coerenza della poesia’.





E domani saranno proprio il sociologo Bovalino e il divulgatore storico Merlino a presentare il volume.

A chiudere la terza giornata, nel teatro di piazzale Michelucci, sempre all’Aurum, a partire dalle ore 21, sarà l’evento teatrale ‘Legionari – L’Impresa di Fiume’ di e con Stefano Angelucci Marino e il Teatro del Sangro, in cui i protagonisti dell’Impresa di Fiume vengono celebrati con un’interpretazione spettacolare e toccante.

Lo spettacolo parte da una data: 1920, a Fiume. Un soldato, Vincenzo. Meridionale, abruzzese. Un reduce della prima guerra mondiale, un ardito: la guerra lo ha cambiato per sempre, il suo posto non è più a casa nel paesello d’origine. L’inquietudine lo porta a partire. Per andare a Fiume, dove pare ci sia una Causa capace di accendere cuore e mente. Immerso dentro la ‘città della vita’, Vincenzo ci dirà di tensioni, splendori e miserie di quella festa rivoluzionaria, di bravate futuriste e di utopie, di trasgressione sessuale e di pirateria, di gioco, di guerra e di quell’insopprimibile bisogno di finirla in bellezza con questa inutile stupida vita, in una specie di orgia eroica.

“Uno spettacolo – ha anticipato Angelucci Marino – che sarà in parte comico, in parte tragico. Per la precisione tragicomico. L’impresa fiumana fu un sogno condiviso e realizzato, uno slancio d’amore che non ha eguali nella storia. D’Annunzio fu sì l’interprete ispirato di quello slancio, il Comandante, il Vate che guidò quella straordinaria avventura, ma protagonisti assoluti furono i tantissimi giovani che, disertando o scappando da casa, si riversarono nella città irredenta e là rimasero per oltre un anno. L’età media dei soldati che, da soli o a battaglioni interi, parteciparono all’Impresa fu di ventitrè anni”. Testo, regia, luci e musiche sono di Stefano Angelucci Marino; collaborazione drammaturgia e regia Rossella Gesini; scena e costumi Artibò; suono Globster; una produzione Teatro del Sangro.

 

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