FESTA DELLA DONNA: SCIOPERO USB CHIETI E ADERISCE A ”NON UNA DI MENO”

8 Marzo 2019 10:54

Chieti - Cronaca

CHIETI – L'Unione sindacale di base di Chieti (Usb) anche quest'anno in occasione della Festa della donna risponde all'appello lanciato dal Movimento Non Una Di Meno, proclamando lo sciopero generale, di tutte le categorie pubbliche e private, per l'intera
giornata dell'8 marzo.

Per quanto riguarda l’Abruzzo, Usb ha proclamato sciopero nelle aziende, nei settori e nei comparti dove è presente, dai servizi pubblici sanitari in appalto in provincia di Chieti, al personale di pulizia delle scuole, esternalizzato, a Teramo e Pescara, fino alle industrie dell’indotto Fca in val di Sangro dove l' organizzazione è presente, Sevel, Tiberina Sangro, ex-Blutec, Logi Service.

“È sempre più evidente la necessità di rimettere al centro della discussione politica, le disuguaglianze e la violenza di genere in tutte le sue forme, anche in ambito lavorativo. Le politiche sul lavoro di questi anni, anziché contrastarle, hanno favorito la diffusione di queste pratiche, basti pensare alla differenza salariale a parità d’inquadramento, le scarse tutele occupazionali, i bassi salari oltre che la privatizzazione del Welfare, che se da un lato scarica sulle donne il costo del suo smantellamento dall’altro ne ostacola i percorsi di autonomia lavorativa”, si legge in una nota del sindacato.





“In occasione dello sciopero generale l’Unione Sindacale di Base pubblica Donne sull'orlo di una crisi di numeri (disponibile presso le nostre sedi), studio sulla disuguaglianza di genere nel mondo del lavoro; da cui emergono alcune caratteristiche precise che connotano il lavoro delle donne nel nostro Paese: differenziazioni salariali, cattiva occupazione e segregazione occupazionale, per cui le donne sono impiegate maggiormente in settori specifici, sulla base di pregiudizi e stereotipi di genere”, continua la nota.

“Tanto più oggi, quando si vorrebbe fare delle donne lo strumento per l’abbassamento dei diritti e delle tutele, utili a una riformulazione del welfare già abbondantemente massacrato in una chiave familistica, che prevede il ritorno delle donne tra le
mura domestiche. Di certo non aiuta l’attuale scenario politico, dove il Ddl Pillon, il Decreto Sicurezza, l’attacco alla legge 194, lo svuotamento dei servizi dei consultori, la precarizzazione del lavoro delle donne, la persistente discriminazione delle stesse negli ambiti lavorativi, lo smantellamento dei servizi socio-sanitari e assistenziali, costituiscono veri e propri attacchi alla libertà delle donne, perimetrandone la morale e giudicandone la vita privata”, chiarisce la nota. 

“Con l’aggravante che lo smantellamento sistematico del welfare sociale, in nome del risanamento del debito e all’istituzionalizzazione del welfare aziendale, carica sulle spalle delle donne tutto il lavoro di cura. Tutte scelte politiche incapaci di garantire un minimo di redistribuzione e protezione sociale alimentando una esasperata deriva razzista e securitaria”, continua.





Per l'usb si tratta di, “uno sciopero importante , perché le lotte delle donne riguardano tutte e tutti e sono parte sostanziale della lotta complessiva del nostro Sindacato”.

Per questo quindi Usb ha organizzato “un sit-in a Pescara, davanti l’assessorato regionale per la Sanità Pubblica. Proprio come già descritto è il lavoro di cura a essere caricato sulle spalle delle donne, madri di famiglia costrette a reggere il peso della mala-gestione degli appalti affidati dalle ASL a privati, soprattutto in provincia di Chieti, dove si registrano spesso gravi mancanze organizzative e contrattuali, puntualmente a scapito dei lavoratori, o meglio delle lavoratrici, come denunciamo ormai da anni”.

Con la recente nomina del nuovo assessore competente la nostra intenzione è quella di depositare in assessorato le nostre proposte con un chiaro invito ad aprire fin da subito un tavolo tecnico per restituire la giusta dignità a chi lavora in quest’ambito, nell’ottica di migliorare la qualità della sanità abruzzese”, conclude la nota.

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