FEDERUGBY: MORELLI NUOVO PRESIDENTE REGIONALE, GIALLO SULLE AQUILANE, GLI HANNO VOTATO CONTRO?

di Alberto Orsini

18 Febbraio 2017 13:09

Regione - Sport

L'AQUILA – Giorgio Morelli è il nuovo presidente del Comitato regionale abruzzese della Federazione italiana rugby.

L'elezione è arrivata oggi al termine di una sfida combattuta tra il neo eletto, che ha alle spalle una lunga e prestigiosa carriera agonistica con L’Aquila Rugby e la Nazionale, e Giovanni Forcucci, arbitro per 25 anni e ora dirigente nel Sulmona.

Morelli, 62 anni, ingegnere aquilano, succede ad Angelo Trombetta, 80, marsicano, eletto per la prima volta nel 2008 e confermato a dicembre 2012.





Il neo presidente ha ottenuto 1.227 voti (il quorum era 1.151, 53,34%), mentre l’altro candidato Forcucci si è fermato a 1.045 voti (45,43%). Sono state 28, infine, le schede bianche.

I voti totali erano 2.300, espressione di 14 società su 16 accreditate, ognuna delle quali, sulla base del numero degli iscritti e di altri parametri, ha potuto indirizzare un pacchetto di voti verso l'uno o l'altro.

Secondo quanto trapelato da fonti interne, curiosamente L'Aquila Rugby e la Polisportiva L'Aquila, le due società più rappresentative, potrebbero aver votato contro Morelli.

“Bisogna lavorare tutti per un obiettivo comune – commenta il nuovo presidente ad AbruzzoWeb – I valori del rugby, come il fare squadra, l'amicizia, il rispetto delle regole e dell'avversario, invece che vuote parole di pura retorica devono essere un traino comunicativo per aumentare il numero di giocatori, tecnici e club, soprattutto dove c'è carenza”.





Per Morelli “tutto va alimentato con un innalzamento della qualità, ma se non si allarga la base l'alto livello non può che risentirne a livello negativo. Dobbiamo occuparci del minirugby, delle giovanili e dei campionati regionali – prosegue – perché lavorare su quello significa veramente lavorare per un alto livello. Se lo alimentiamo solo con giocatori provenienti da fuori, si arriva alla linea di non ritorno dell'asfissia. Non ci sono scorciatoie, bisogna partire dalla base e dalle strutture”.

“Alle famiglie attratte dai valori del rugby dobbiamo dare servizi, impianti efficienti, spogliatoi puliti, assistenza sanitaria, così che possano vedere la gioia negli occhi dei propri figli”, insiste ancora.

Sui retroscena delle elezioni, il presidente taglia corto: “Il voto è segreto e, comunque, è una libera espressione. Anche l'altro candidato era animato dalle migliori intenzioni – conclude – perciò chiunque l'abbia votato lo avrà fatto nella convinzione che fosse per il meglio della propria società e del rugby”.

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