FASE 2: PAZIENTI CON TUMORE, ”PERCORSI E ASSISTENZA A DOMICILIO”

28 Maggio 2020 16:32

Italia -

ROMA – L'emergenza sanitaria Covid-19 è entrata in una fase delicata di gestione della convivenza con il virus.

I pazienti oncologici e onco-ematologici, che hanno vissuto la prima fase con preoccupazione e in alcuni casi con difficoltà logistico-organizzative di gestione della malattia, chiedono ora alle Istituzioni di ridisegnare i percorsi assistenziali, dando priorità alla certezza delle cure, ai percorsi dedicati di accesso alle strutture sanitarie e all'assistenza domiciliare.





Le 30 Associazioni di pazienti del progetto 'La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere' hanno sottoposto all'attenzione del ministro della Salute Roberto Speranza e del viceministro Pierpaolo Sileri alcune proposte.

Tra queste lo sviluppo di una migliore assistenza territoriale, il corretto funzionamento delle Reti Oncologiche ed Ematologiche Regionali (promuovendone l'attuazione dove non sono ancora formalizzate).

O ancora lo sviluppo di programmi di consegna a domicilio di farmaci e presidi per consentire di non recarsi di frequente nelle strutture sanitarie, l'elaborazione di percorsi di somministrazione delle terapie per via parenterale e trasfusioni presso le abitazioni e la predisposizione di prestazioni infermieristiche con esecuzione di prelievi del sangue a domicilio.





Per le associazioni è poi necessario favorire ogni forma di agevolazione della prenotazione di visite mediche specialistiche, esami di controllo, follow-up ed esami diagnostici, attraverso ad esempio il pagamento in digitale delle prestazioni per ridurre al minimo gli accessi alle strutture sanitarie.

Sono poi ritenute necessarie tutele economiche e giuslavoristiche per i caregiver e i familiari e la previsione di un'estensione temporale delle tutele nel lavoro.

“Ci rivolgiamo – spiega Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna onlus e coordinatrice del progetto – alle Istituzioni, come già avevamo fatto, perché l'esperienza della prima fase dell'emergenza deve portare a una riorganizzazione e a una maggiore tutela delle persone che convivono con il tumore”.

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