FALSO ALLARME BOMBA A CASA DI BONANNI TRE ARRESTI NEL CHIETINO PER EVERSIONE

20 Ottobre 2014 18:14

Chieti - Cronaca

CHIETI – Sarebbe stato riconosciuto autore della telefonata anonima che il 21 marzo scorso, da quanto si è appreso, annunciava la presenza di un ordigno a Francavilla al Mare (Chieti) sotto l'abitazione usata occasionalmente dall'ex segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, originario di Bomba (Chieti) ed è stato arrestato dalla squadra Mobile di Chieti.

L'ordigno si rivelò poi finto. Nell'ambito della stessa ordinanza di custodia cautelare della procura distrettuale dell'Aquila, emessa dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella, altri due sono stati gli arresti.

Da quello che si è potuto apprendere, sono tre le persone arrestate: Davide Nunziato, di Francavilla al Mare (Chieti), la moglie, Valeria Di Stefano, e Donato Colasante, di Guardiagrele (Chieti).

Nei confronti di Nunziato e Colasante le accuse sarebbero quelle di minaccia aggravata da finalità di eversione dell'ordine democratico, mentre la donna è accusata solo di falso, cessione di stupefacenti e violazione della normativa in materia di armi.





In particolare Nunziato, secondo quanto si è appreso, è stato riconosciuto autore della telefonata anonima che il 21 marzo scorso annunciava la presenza di un ordigno a Francavilla al Mare sotto l'abitazione usata ogni tanto da Bonanni.

Il successivo sopralluogo rivelò che si trattava di un finto ordigno, un contenitore di plastica tenuto insieme con nastro adesivo isolante con bulloni e fili elettrici con nessuna carica esplosiva dentro.

L'immediato intervento degli artificieri dei carabinieri aveva permesso di neutralizzare il pacco sospetto.

Nunziato è una vecchia conoscenza della squadra mobile di Chieti che nel gennaio del 2013 in un'operazione congiunta con i carabinieri, lo aveva arrestato perché trovato in possesso di alcune pistole e di una mitraglietta Skorpion. Indagando su di lui gli investigatori della polizia hanno ricostruito l'accaduto scoprendo che Nunziato era stato aiutato da Donato Colasante, giovane pregiudicato del posto, con una passione non comune per le armi e per la costruzione di ordigni esplosivi. 

Un'attenzione “ossessiva” nei confronti di Raffaele Bonanni, all'epoca segretario nazionale della Cisl, viene definita l'attività dei tre arrestati.





Grazie alle microspie installate nell'auto di Nunziato è stato scoperto anche che lui e Donato Colasante, il terzo arrestato, in almeno un'occasione avevano 'pattugliato' le strade di Francavilla al Mare alla ricerca di persone di colore alle quali sparare con una pistola soft-air in modo indiscriminato per solo odio razziale.

Inoltre, gli inquirenti hanno monitorato l'attività sui social network, e in particolare su Facebook dove Nunziato ha in uso un profilo con il nome di Viktor Al Zarqawi.

L'indagine ha permesso di scoprire anche altri reati commessi da Colasante che è stato arrestato anche per aver estorto denaro ai propri familiari e per aver indotto alla prostituzione una ragazza minorenne, evento sventato dall'intervento tempestivo della polizia.

A Colasante questo provvedimento è stato notificato in carcere dove si trovava per altri motivi; Nunziato è stato invece condotto in carcere e la moglie, che ha una figlia in tenera età, è stata posta agli arresti domiciliari.

 

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