FALLIMENTO L’AQUILA CALCIO, IL PM CHIEDE TREDICI ANNI

9 Ottobre 2012 09:49

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Sette anni di reclusione per l’ex presidente dell’Aquila calcio, Michele Passarelli, e 6 per il suo successore, l’imprenditore aquilano Eliseo Iannini.

E’ questa la richiesta avanzata dal pm Simonetta Ciccarelli nell’ambito del processo relativo al crac da 1,4 milioni di euro della società sportiva rossoblù durante l’udienza di ieri dinanzi al tribunale riunito in seduta collegiale.

Per entrambi l’accusa è di bancarotta fraudolenta con l’imprenditore calabrese ritenuto responsabile in quanto numero uno del sodalizio aquilano, mentre il secondo, pur non essendoci stato un passaggio formale, è stato individuato come amministratore di fatto del club fallito nel 2004.

“Hanno agito con volontà di ingannare i soci e il pubblico” scrive nella requisitoria il pm che, contestualmente, ha chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” del liquidatore della società, l’avvocato Fabio Alessandroni, finito sotto inchiesta per bancarotta semplice ma che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti.





Chiesta l’archiviazione per prescrizione, invece, per tutti i commercialisti e professionisti che hanno seduto nel collegio sindacale dell’Aquila calcio: si tratta di Rosanna Di Gioacchino, Pietro Gregori, Carlo Pellini, Antonio Carmelo Ruggeri, Felice Masci, Luigi Parravano, Giuliano De Matteis.

La sentenza è attesa per la giornata di giovedì.

 

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