FACEVA LA ”BELLA VITA” MA ERA NULLATENENTE, FINANZA SCOPRE EVASIONE FISCALE DA 7 MILIONI IN GIOIELLERIA

21 Febbraio 2019 10:36

Pescara - Cronaca

PESCARA – Al termine di oltre un anno di indagini, i finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Pescara, nell’ambito delle attività svolte a contrasto dell’evasione, dell’elusione e delle frodi fiscali, hanno scoperto una maxi evasione fiscale da circa 7 milioni di euro perpetrata da una società di fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria con sede a Manoppello.

Ad attirare l’attenzione degli investigatori – informa una nota delle fiamme gialle – l’elevato tenore di vita di un noto imprenditore, il quale, tuttavia, non risultava intestatario di autovetture o di altri beni mobili o immobili e che, anzi, risultava essere un mero dipendente della società.





L’analisi dei dati relativi alla società stessa lasciava emergere una situazione paradossale, caratterizzata da una sistematica antieconomicità della struttura imprenditoriale, che non sembrava avere mezzi di sostentamento plausibili, evidenziando nei bilanci continue perdite a fronte di rimanenze finali di importo rilevante.

Emergeva, altresì, che, nonostante ripetuti trasferimenti di quote e nomina formale di terzi amministratori (familiari e stretti collaboratori), la gestione di fatto dell’attività restava nelle mani dell’imprenditore, il quale, peraltro, poteva disporre a piacimento dei conti societari.

Veniva, quindi, avviata una attività investigativa ad ampio raggio nei confronti sia del dominus che dei suoi prestanome, che consentiva di rinvenire e sequestrare, in un appartamento di uno dei soci, occultato in un locale lavanderia, un server contenente la contabilità “parallela” a quella ufficiale.





La società, infatti, attraverso uno stratagemma informatico, deteneva due contabilità: una ufficiale e artefatta, in base alla quale venivano redatte le dichiarazioni dei redditi e dell’Iva, che chiudevano sistematicamente in perdita o con utili trascurabili; l’altra, reale e occulta, che riportava l’effettivo ammontare delle transazioni effettuate, dei movimenti di cassa e del magazzino, che chiudeva con saldi annuali molto positivi e con utili straordinari.

Al termine della minuziosa ricostruzione, i finanzieri hanno accertato l’evasione di imposte sui redditi per oltre 5,7 milioni di euro e di Iva per oltre 1,2 milioni.

Il superamento delle soglie di evasione previste ha comportato la denuncia di 4 soggetti alla Procura della Repubblica per violazione dell’articolo 4 del D.Lgs. n. 74/2000.

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