EX IPAB: FEBBO A D’ALFONSO, ”REVOCARE NOMINE, SONO ILLEGITTIME”

26 Gennaio 2015 11:27

Regione - Politica

PESCARA – “La revoca immediata delle nomine varate dalla Giunta per le sostituzione degli organismi straordinari delle ex Ipab di Chieti e dell’Aquila”.

È quanto chiede il presidente della commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, Mauro Febbo.

Si tratta di una seconda puntata dopo lo scontro che c’era stato lo scorso maggio, alla vigilia delle elezioni che hanno consegnato al centrosinistra la guida della Regione, dopo le nomine “last minute” da parte della Giunta regionale uscente di centrodestra degli organi delle otto Asp, le “aziende di servizi alla persona” che riuniranno asili nido, case di cura e di riposo di tutto l’Abruzzo in massimo due entità per provincia, ricomponendo un quadro prima frammentato in oltre 100 Ipab, gli “istituti pubblici di assistenza e beneficienza”.





All’epoca era stato Claudio Ruffini, consigliere regionale del Partito democratico uscente e non ricandidato, ma comunque oggi responsabile della segreteria del presidente, a chiedere al governatore uscente, Gianni Chiodi, un passo indietro sulle nomine a due giorni dal voto, bollate come “manovra elettoralistica”. Oggi la palla passa a Febbo.

Attraverso una comunicazione ufficiale notificata al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e all’assessore competente Marinella Sclocco, Febbo ha chiesto ufficialmente di revocare le due delibere di Giunta, numero 571 e  572, entrambe del 9 settembre 2014.

“La lettera è stata inviata al termine dell’istruttoria successiva alla seduta di commissione di Vigilanza che si è tenuta all’Aquila mercoledì scorso, durante la quale c’è stata l’audizione dell’ex direttore dell’assessorato, che ha confermato le nostre perplessità, mentre l’assessore Sclocco non si è presentata”, scrive Febbo in una nota.





“L’invito a revocare in autotutela gli atti della Giunta è motivato dall’evidente e macroscopico contrasto con la legge regionale, con i principi generali dell’ordinamento nonché con le posizioni espresse recentemente anche dall’Avvocatura regionale – spiega il presidente della Vigilanza – La revoca si rende necessaria anche per evitare vizi di legittimità degli adempimenti successivi adottati dagli organismi straordinari sostitutivi”.

“Le sostituzioni dei componenti degli organismi straordinari – evidenzia il vice presidente del Consiglio regionale ed ex assessore al Lavoro, Paolo Gatti – sono state eseguite in violazione dei contenuti della legge regionale 43/2013. Tale norma ha apportato modifiche alla precedente legge regionale 17/2011, prevedendo all’articolo 5, comma 1, che ‘l’organismo straordinario al quale sono attribuiti tutti i poteri riservati dai rispettivi Statuti agli organi di amministrazione di ciascuna istituzione è nominato per la durata di un anno e resta comunque in carica sino alla formale costituzione del Consiglio di amministrazione delle Asp prevista dall’art.11, comma 4”.

“Mi auguro a questo punto un rapido ravvedimento operoso da parte della Giunta regionale, come già avvenuto per precedenti atti deliberativi, che faccia recuperare il tempo perso, speso al solo scopo di occupare poltrone e strapuntini, altro che Abruzzo Veloce (solo a raccontare “balle”)”, conclude Febbo.

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