L'ALLARME DEI SINDACATI: ''CON VASTO E LANCIANO SI E’ INNESCATO MECCANISMO PERICOLOSO''. DOMANI INCONTRO CON VERTICI AZIENDA

ESUBERI CONAD: ”REAZIONE A CATENA IN ABRUZZO, A RISCHIO CENTINAIA DI POSTI”

di Alessia Centi Pizzutilli

31 Luglio 2018 07:00

Regione - Cronaca

L’AQUILA – “Con gli esuberi nei punti vendita Conad di Vasto e Lanciano, in provincia di Chieti, si è innescato un pericoloso meccanismo e, sebbene i lavoratori ufficialmente a rischio siano 66, potenzialmente il numero potrebbe salire, allargando lo sguardo all’intera regione, arrivando a coinvolgere centinaia di lavoratori con il gruppo Iper pronto a cedere in affitto il ramo d’azienda alla Conad Adriatico”. 

A lanciare l’allarme è Maria Luisa Di Guilmi, segretario provinciale dell’Ugl Terziario di Chieti, che insieme ad altri sindacati sta seguendo la vicenda degli esuberi a Chieti (45 persone a Vasto e 21 a Lanciano), che il 26 luglio scorso ha incontrato i lavoratori, insieme ai colleghi Elena Zanola, segretaria provinciale della Filcams Cgil e Stefano Murazzo della Fisascat Cisl provinciale, per ascoltare le proposte dei dipendenti e scongiurare una crisi che “potrebbe allargarsi a macchia d’olio sull’intero territorio regionale”.

Un grido che arriva a pochi giorni dal tavolo, a cui siederanno sindacalisti e vertici aziendali, convocato per il primo agosto a Vasto e per il 2 agosto a Lanciano.

“Siamo molto preoccupati perché l’azienda ha dichiarato lo stato di crisi dal 2013, accedendo a una serie di ammortizzatori sociali, ma dei dieci ipermercati facenti riferimento a Conad Adriatico, quattro in Puglia, uno a Campobasso, tre in provincia di Chieti, uno in quella dell'Aquila e uno a Teramo, solo tre sono usciti dallo stato di crisi aziendale, ovvero Teramo, Chieti (punto vendita all’interno del Centro commerciale Megalò) e L'Aquila, gli altri dunque hanno ancora aperta la procedura di licenziamento con quasi 300 posti a rischio e altrettante famiglie potrebbero essere messe in ginocchio”, spiega ad AbruzzoWeb la sindacalista. 





Dunque si prospetta un agosto di fuoco tra azienda, sindacati e lavoratori, con una serie di incontri a tutti i livelli per scongiurare il peggio: il primo agosto i sindacati incontreranno i vertici del punto vendita di Vasto, mentre il 2 agosto quelli di Lanciano;  il 23 agosto è il termine ultimo termine per la fase sindacale , dopo quella data, qualora non venisse raggiunto un accordo con l’azienda, si passerebbe alla fase istituzionale (ulteriori 30 giorni), in cui entrerebbe in gioco la Regione Abruzzo.

“La cosa più grave è che gli esuberi dichiarati dall’azienda a noi risultano incongruenti rispetto alla solidarietà applicata, questo perché – sottolinea Di Guilmi – sono stati fatti dei calcoli in base alla produttività ideale e destagionalizzata e non rispetto alla solidarietà effettivamente utilizzata”.Già da cinque anni, infatti, i lavoratori sono in regime di contratto di solidarietà e nell’ultimo incontro fatto per monitorare l’andamento di questo contratto, si è appreso che la situazione non è cambiata.

L’Ugl, poi, di concerto con le altre sigle sindacali, ha sottolineato che “tra gli addetti alla vendita che erano già in regime di solidarietà, sono stati scelti unilateralmente dall’azienda, e quindi senza alcuna spiegazione, alcuni dipendenti ‘da salvare’, passandoli a capo reparto”.

“Dagli incontri con i lavoratori è emerso questo grave elemento: si salvano solo ‘i soliti’, mentre gli operai con anni di esperienza vengono lasciati in balia delle onde senza alcun ripensamento, alimentando in questo modo un clima di malcontento generale che non fa bene a nessuno”, dice la sindacalista nel fare il punto sulla situazione.  Durante l’ultima riunione, poi, l’azienda avrebbe presentato una serie di proposte da mettere in campo, non condivise, però, da lavoratori e rappresentanze sindacali.

“Si è parlato di azzeramento degli scatti di anzianità, una cosa improponibile dal nostro punto di vista, basti pensare che a Vasto ci sono persone con vent’anni di esperienza che si ritroverebbero ad avere un reddito identico a una persona appena assunta, ma la loro professionalità in questo modo non verrebbe retribuita a dovere – spiega Di Guilmi  – Tuttavia, anche azzerando gli scatti, non si risolverebbe il problema e per questo l’azienda ha proposto una riduzione oraria”. 





In altre parole quello che è emerso dall’incontro è che “a loro farebbe comodo avere tutti i dipendenti presenti oggi nei punti vendita, ma ad un costo abbattuto”. In ultimo, la Conad ha proposto “un incentivo all’esodo, mettendo a disposizione una cifra, che però non è stata ancora quantificata”.

Bisogna precisare che a gestire i punti vendita in questione sono delle società private,  rispettivamente “Pianeta” per Vasto e “Adriatica” per Lanciano, che pagano un corrispettivo alla Conad per poter utilizzare il marchio. Da questo parte la controproposta dell’Ugl: “Dalla ultime notizie che abbiamo – illustra – Conad sta affittando anche i rami di azienda della grande ‘I’ (Iper), si tratta quindi di un marchio in crescita che potrebbe, secondo noi, ‘accontentarsi’ di una cifra inferiore che andrebbe a colmare il gap del costo dei dipendenti, scongiurando gli esuberi”.

Inoltre, in base a quanto riferito, “il bilancio non è stato ancora depositato e stiamo aspettando per poter vedere le entrate e le uscite, per valutare altre proposte”, conclude.

Intanto, la catena della grande distribuzione Iper è pronta a lasciare l'Abruzzo, cedendo in affitto di ramo di azienda dei suoi tre ipermercati di Ortona, Città Sant’Angelo e Colonnella a Conad, in cui lavorano circa 600 persone, come rivelato dalla Federazione italiana Lavoratori Commercio Alberghi Mense e Servizi.

Una grande operazione che, alla luce di quanto sta accadendo in provincia di Chieti, preoccupa i dipendenti e le loro famiglie.

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