ESAMI MATURITA’: AL VIA LE PROVE ORALI; ADDIO TESINA, ORA CI SONO LE TRE BUSTE

23 Giugno 2019 19:44

Regione -

L'AQUILA- Terminate le prove scritte dell'esame di Maturità, si comincerà, tra domani e dopodomani, con gli esami orali.

In Abruzzo sono 11.069 gli studenti interessati 3.297 in provincia di Chieti, 3.040 in provincia di Pescara, 2.461 in provincia dell'Aquila e 2.271 in provincia di Teramo.

La novità di quest'anno è l'addio alla tesina, che fino allo scorso anno consentiva ai maturandi di partire da un loro argomento scelto e che abbracciava diverse discipline.

Gli studenti troveranno davanti a loro tre buste precedentemente predisposte dalla stessa commissione: all'interno ci saranno alcuni materiali per avviare i colloqui. Sono previste tante buste quanti sono i candidati più due unità, in modo tale da assicurare anche all'ultimo candidato la possibilità di scegliere tra tre buste.

In queste buste non ci saranno domande o quiz, ma piuttosto dei materiali di spunto: un testo, un documento, un progetto, un problema, un disegno, una fotografia.

Le date di inizio e fine degli orali non sono uguali per tutti: sono state infatti stabilite dalle commissioni, scuola per scuola. E' stata estratta nei giorni scorsi la lettera del cognome dalla quale si partirà in ciascuna classe per l'interrogazione orale.





Tutti comunque legati al percorso di studi che è stato effettuato durante il percorso scolastico. Da qui partirà il colloquio per l'esame orale e la commissione potrà fare le sue verifiche sul programma svolto ma anche sui progetti legati alla cittadinanza e alla Costituzione.

Ovviamente, anche le prove scritte saranno oggetto del colloquio. La commissione alla fine dell'esame, che durerà 40-60 minuti, assegnerà un punteggio: avrà a disposizione un massimo di 20 punti per la valutazione del colloquio. Ma come è nata l'idea delle buste?

“Da un principio fondamentale di equità – ha spiegato nei giorni scorsi il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti -. Negli anni scorsi succedeva che anche nella stessa scuola, con commissioni diverse, c'erano delle valutazioni con differenze anche marcate”.

Ora l'avvio del colloquio sarà simile per tutti, legato alla casualità ma con un materiale che comunque potrà dare spazio alle conoscenze acquisite dagli studenti ma anche alla capacità di costruire un discorso, da parte dei ragazzi, a partire da uno spunto.

“Una scelta voluta fortemente da me”, ha sottolineato il ministro Bussetti rivendicando l'idea della novità di quest'anno.

I materiali contenuti nelle buste possono essere di diverso tipo. Secondo quanto stabilito dal ministero dell’Istruzione, possono consistere in: testi (es. brani in poesia o in prosa, in lingua italiana o straniera);
documenti (es. spunti tratti da giornali o riviste, foto di beni artistici e monumenti, riproduzioni di opere d’arte, ma anche grafici, tabelle con dati significativi, etc.); esperienze e progetti (es.: spunti tratti anche dal documento del consiglio di classe); problemi (es.: situazioni problematiche legate alla specificità dell’indirizzo, semplici casi pratici e professionali).

Quello che di sicuro gli studenti non troveranno all'interno delle buste sono domande specifiche su determinati argomenti. Come chiarisce il Miur nella nota del 6 giugno 2019: “il materiale non potrà essere costituito da domande o serie di domande, ma dovrà consentire al candidato, sulla base delle conoscenze e abilità acquisite nel percorso di studi, di condurre il colloquio in modo personale, attraverso l’analisi e il commento del materiale stesso”.





Spazio, anche alle attività di Cittadinanza e Costituzione. In questo caso i ragazzi non sono tenuti a preparare un elaborato ma a parlare di quanto affrontato in classe durante l’anno. Molto utile in questo, come del resto anche per la relazione sull'alternanza scuola lavoro e per i materiali contenuti nelle buste, il Documento di classe, compilato dal Consiglio di classe prima del termine delle lezioni. Si tratta di un documento che si pone come vero e proprio punto di riferimento per la commissione, in quanto illustra in maniera approfondita l'intero percorso formativo ed educativo affrontato nel corso dell'anno scolastico.

Il colloquio si conclude con il commento degli scritti di maturità. I commissari potranno quindi chiedere agli studenti le motivazioni delle scelte fatte nella risoluzione dei compiti, e correggere eventuali errori. Meglio farsi trovare pronti!

Il colloquio orale, come le altre prove, vale un punteggio massimo di 20 punti. Il punteggio assegnato a ogni candidato viene stabilito collegialmente.

Non ci sono griglie di valutazione nazionali per il colloquio orale, e non è stabilita per legge una soglia di sufficienza.

Con l'esame orale si concludono le prove di maturità. Dopo aver stabilito il punteggio del colloquio, la commissione può procedere ad assegnare il voto finale a ogni candidato, sommando i risultati delle tre prove (20 punti l'una) al credito scolastico (40 punti).

Ma non è l'unica cosa che i professori sono tenuti a decidere in questo frangente. Infatti, possono “regalare” ai candidati che hanno sostenuto un esame particolarmente brillante ben 5 punti di bonus, a patto che abbiano conseguito almeno 30 punti di credito scolastico e 50 punti alle prove.

I ragazzi che poi hanno ottenuto il massimo sia come credito scolastico, che alle prove, e hanno raggiunto i 100 punti complessivi, possono ambire al 100 e lode. Anche in questo caso, è la commissione a stabilire se concedere la lode, ma la decisione deve essere presa all'unanimità.
 

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