ELEZIONI: PAGANO, ”SONDAGGI DALLA NOSTRA PARTE, LAVORO PRIORITA’ DELLE PRIORITA’; PD-FI? FANTAPOLITICA”

di Marco Signori

13 Febbraio 2018 07:12

Regione - Politica

PESCARA – La coalizione di centrodestra è a un soffio dal fatidico 40 per cento, raggiunto il quale diventa fantapolitica qualsiasi ipotesi di un governo Forza Italia-Partito democratico.

Ne è convinto il coordinatore regionale degli azzurri, Nazario Pagano, candidato capolista al Senato nel collegio unico regionale in quota proporzionale, che ad AbruzzoWeb indica nel lavoro la priorità delle priorità per l'Abruzzo.

Pagano, domenica Forza Italia ha inaugurato il comitato elettorale a Pescara, che aria si respira a meno di tre settimane dal voto?

Abbiamo segnali incoraggianti dai sondaggi ma soprattutto dalla gente che ci testimonia vicinanza, che si ritrova nelle donne e negli uomini candidati, nelle idee e nei programmi chiari, e che quindi sostiene il nostro tentativo di cambiamento e di rilancio dell’Abruzzo. Un moderato ottimismo però deve essere di sprone a impegnarci ancora di più per affermare il radicamento di Forza Italia e spingere la coalizione verso la soglia del 40%. Stiamo lavorando per questo obiettivo, con serietà, senza proclami vuoti, puntando sul concetto di squadra che potrà avere un suo peso nello scenario nazionale. Una rappresentatività, insomma, che abbracci ogni settore della società abruzzese, con un rapporto fiduciario che va al di là della preferenza espressa nella cabina elettorale.





Ci sarà una visita di Berlusconi in Abruzzo?

Il presidente Berlusconi è richiestissimo, continuamente e dappertutto. Sappiamo bene quale siano le sue capacità di galvanizzare gli elettori, la sua presa sul pubblico. Allo stato attuale non sappiamo ancora se verrà confermato il suo arrivo in Abruzzo per la campagna elettorale: lui stesso ha detto di tenerci particolarmente, per il rapporto affettivo che lo lega a questa terra. Io non escluderei una sorpresa in tal senso. Devo aggiungere che ha manifestato più volte la sua stima per la squadra di Forza Italia che si candida nella nostra regione, ritenendola all’altezza delle sfide che ci attendono.

Il sistema elettorale e le simulazioni più accreditate sembrano indicare come unica via quella di un governo Pd-Forza Italia. Lei e D'Alfonso alla fine vi ritroverete dalla stessa parte?

Alla vigilia se ne sentono di tutti i colori e di tutte le forme. D’altronde siamo in una competizione non delimitata da un sistema bipolare, ma con tre formazioni. Questo rende lo scenario complesso e con diversi punti di incertezza. Io però non parlerei né di accordi né di inciuci, termine che va di moda e che viene guardato con sospetto. Credo che l’impegno presente e nei prossimi giorni sia quello di portare il centrodestra a superare la soglia del 40%, con Forza Italia come partito leader. Raggiunto questo obiettivo, cadono tutti gli scenari di fantapolitica della vigilia.

La candidatura del presidente della Regione ha avvicinato l'appuntamento elettorale regionale. Il centrodestra come si prepara?





Il centrodestra intende dare una svolta positiva alle sorti dell’Abruzzo, che in questi ultimi anni di centrosinistra al potere ha perso posizioni in tutti i comparti nevralgici, a partire da quello drammatico dell’occupazione. Ci dovremo concentrare duramente proprio sul tema del lavoro, sulle famiglie private di un reddito, sulle situazioni di disagio sociale, con una programmazione seria di sviluppo, non affidandola né al libro dei sogni né ai rulli di tamburo dei proclami. Non abbiamo la bacchetta magica e neppure la presunzione di avere una soluzione per tutto, ma noi del centrodestra abbiamo la voglia di impegnarci seriamente con piani di fattibilità per far uscire l’Abruzzo dalle secche in cui è finito e dare un segnale forte di discontinuità con il passato in tutti settori nei quali la società abruzzese chiede un intervento concreto e costruttivo.

L'onorevole Fabrizio Di Stefano, uno dei “grandi esclusi” dalle candidature al Parlamento, vanta un credito nei confronti del partito?

Fabrizio non è uno dei “grandi esclusi”, e resta un esponente di Forza Italia e come tale si sta impegnando in questa campagna elettorale. La politica nel senso più nobile del termine non può essere certamente vista come una partita doppia con dare e avere. Ci attendono nuove sfide, anche nell’immediato, e abbiamo bisogno di tutti gli elementi migliori per vincerle.

Ricostruzione al palo, tribunali minori nel limbo, ambiente da tutelare, attrattività turistica, collegamenti. Qual è la priorità delle priorità per l'Abruzzo?

Il lavoro, in tutte le sue declinazioni: il lavoro di chi l’ha perso, di chi sta cercandolo e non lo trova, di chi si è rassegnato a non cercarlo più. E in questo scenario occorre pensare a quei giovani che, forti di solidi studi universitari e di una competenza purtroppo inespressa dal punto di vista occupazionale, vanno via ad arricchire le altre realtà che invece permettono loro di mettersi in gioco e di cogliere risultati sottratti in tal modo proprio all’Abruzzo. Se sblocchiamo questo “tappo” sociale, tutto il resto arriva di conseguenze. E allora potremo occuparci seriamente di ricostruzione, ambiente, turismo, collegamenti e quant’altro.

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