LEADER DIREZIONE ITALIA, CANDIDATO CON FDI A L'AQUILA PER INCONTRO ELETTORALE; ''LOTTA RESTITUZIONE TASSE POST-SISMSA SISMICO RESTA PRIORITARIA˝; ''NUOVO CENTRODESTRA CON CIO' CHE STA FUORI DALLA LEGA''

ELEZIONI EUROPEE: FITTO, ”BLOCCO NAVALE CONTRO IMMIGRAZIONE FUORI CONTROLLO”

10 Maggio 2019 06:15

Regione - Politica

L'AQUILA – “Dobbiamo difendere a livello europeo i nostri confini, come avviene nella civilissima Australia, dove a fronte di una immigrazione esagerata e fuori controllo, è stato attuato il blocco navale”.

Ad affermarlo l'eurodeputato uscente Raffaele Fitto, leader di Direzione Italia e candidato alle Europee del 26 maggio con Fratelli d'Italia-Sovranisti e Conservatori nella circoscrizione Sud, dunque anche in Abruzzo. 

Fiitto ha incontrato i suoi sostenitori all'hotel Le Cannelle dell'Aquila, affiancato dal sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, l'assessore al Bilancio Guido Quintino Liris, entrambi di Fdi. 

E ancora Vito ColonnaRoberto Junior SilveriFerdinando ColantoniLeonardo Scimia, e Giancarlo Della Pelle, che assieme a Liris, poi eletto in Regione, hanno dato vita a gennaio gruppo consiliare di Insieme per L’Aquila, che ha aderito a Direzione Italia di Fitto. 

Ma tiene a sottolineare il candidato, “non chiamateli 'fittiani', il nostro movimento non è collegato ad una persona, ma ha delle idee valide e vincenti. Abbiamo sposato con convinzione il progetto di Giorgia Meloni. In Italia e in Europa, la nostra posizione, come Conservatori, è quella non andare contro, ma cambiare, non criticare e basta, ma costruire. In Europa siamo una famiglia politica che h delegazioni importanti che governano i loro Paesi”. 

Fitto, 49 anni, pugliese di Maglie, è diventato consigliere regionale della Democrazia Cristiana a soli vent'anni. Nel 1999 è stato eletto per la prima volta parlamentare europeo con Forza Italia, per poi dimettersi un anno dopo a seguito dell'elezione a presidente della Regione Puglia. Nelle politiche del 2006 è stato eletto alla Camera dei deputati in Forza Italia, e poi ancora nel 2008 con il Pdl e nominato ministro degli Affari regionali e le Autonomie Locali del Governo Berlusconi IV. Nell'aprile 2014 si è presentato alle elezioni europee come capolista di Forza Italia rieletto a Strasburgo con 284.547 voti. Fitto, da tempo in forte dissenso con Silvio Berlusconi e con i vertici del partito, ha fondato poi una corrente in Forza Italia con il nome di Ricostruttori, costituita da qualche decina di parlamentari. A gennaio 2017 è nata Direzione Italia, di cui Fitto è stato eletto presidente. A dicembre 2018 Direzione Italia si è federata con Fratelli d’Italia in vista delle elezioni europee del 2019 e con l’obiettivo di dare vita a un nuovo partito conservatore e sovranista. 

Prima di tutto, Raffaele Fitto: perchè i cittadini italiani dovrebbero andare a votare alle Europee il 26 maggio? 

Non partecipare sarebbe una contraddizione clamorosa: in Europa si decide su tutto quello che è la nostra quotidianità. Quindi è importante avere delle idee chiare e poter incidere dove le decisioni si prendono. Noi di Direzione Italia sosteniamo il progetto politico che Giorgia Meloni ha lanciato, ne abbiamo condiviso la collocazione ben precisa in Europa, l'intenzione di andare in Europa a cambiare realmente le cose. E' inutile la contrapposizione tra chi difende l'Europa a prescindere, e chi la vuole sfasciare. Noi andiamo con un programma chiaro che quello di cambiare la maggioranza politica dell'Europa. 





Per fare cosa? 

Molto va fatto sul fronte delle politiche economiche e sociali. E anche su quelle dell'immigrazione, che sono state uno dei fallimenti della Commissione europea. Abbiamo avuto un sistema che è stato per anni fuori controllo. Dobbiamo invece difendere i nostri confini, come avviene nella civilissima Australia, dove a fronte di una immigrazione esagerata è stato attuato il blocco navale. Noi abbiamo delle situazioni molto critiche in Libia quindi è necessario cercare di avere in Europa una presenza attenta e adeguata ed evitare che il nostro paese venga lasciato solo a far fronte all'emergenza.

Cosa ne pensa del patto di stabilità, del dogma dell'austerity così di moda a Bruxelles? 

Il rapporto sul terreno economico con l'Europa è sempre molto conflittuale. Ritengo sensato chiedere all'Europa di poter fare più debito, in un momento di crisi economica. Il punto è però che questo governo ha chiesto un allargamento della spesa pubblica, scegliendo misure come il reddito di cittadinanza. E allora si va in una strada sbagliata, e infatti il Paese è fermo in una paralisi economica. Fare più debito ha senso se si intende tagliare il costo del lavoro, ridurre la pressione fiscale, fare investimenti. 

In Italia, e in Abruzzo in particolare, c'è difficoltà poi a spendere i finanziamenti europei, lo ritiene grave? 

Qui in Abruzzo sono convinto che il presidente Marco Marsilio e la sua giunta, sapranno imprimere un svolta anche da questo punto di vista. Il rapporto con l'Europa sul terreno delle risorse è molto curioso: talvolta noi siamo convinti che l'Europa ci regali delle risorse, che poi noi spendiamo poco e male. Ma in realtà noi siamo tra i principali Paesi contributori, diamo più di quanto riceviamo in termini di risorse economiche. E quindi è doppiamente grave non utilizzare queste risorse. 

A Strasburgo si parla ancora di terremoto e ricostruzione aquilana, interessa a qualcuno? 

Ci sono state delle risorse importante assegnate per la ricostruzione abruzzese da parte dell'Europa. Abbiamo già fatto diverse interrogazioni e mozioni parlamentari con al centro le esigenze di questo territorio, in particolare sul tema della restituzione delle tasse che l'Europa ritiene erroneamente aiuti di Stato, e la battaglia proseguirà, per me sarà una delle priorità 

L'Aquila le dato molte soddisfazioni, in consiglio comunale ci sono molti “fittiani”, e ora anche in Regione, con l'elezione di Liris… 





Non chiamateli “fittiani”, il nostro movimento non è collegato ad una persona, ma ha delle idee valide e vincenti. Abbiamo sposato con convinzione il progetto di Giorgia Meloni, e siamo convinti che è l'ingresso dentro la grande famiglia dei Conservatori a livello europeo, della quali sono già vicepresidente, sia un passaggio molto importante. 

C'è qualcuno sostiene che nuovo centrodestra sarà sostanzialmente la Lega più qualche piccolo partito di supporto, giusto per arrivare alla maggioranza parlamentare. Uno scenario quasi da prima Repubblica con la Lega al posto della Democrazia Cristiana.. 

Non ritengo affatto che accadrà un cosa del genere: il risultato elettorale delle Europee dimostrerà anzi che la lista di Fratelli d'Italia non sarà marginale e avrà un risultato molto importante. Il 26 maggio non sarà un punto di arrivo, ma un punto di partenza: diventeremo un riferimento importante per un mondo molto vasto all'interno del centro destra, che lo dico con chiarezza che sta fuori dalla Lega. 

Cosa non le piace di Salvini? 

Dice e fa cose diverse da quelle che servono a completare complessivamente la proposta che centro-destra. Stare al governo con il Movimento 5 stelle, condividendo delle scelte dal punto di vista economico, infrastrutturale, della crescita è un grave errore. Significa rinnegare quanto insieme si era proposto come centro-destra, in campagna elettorale. 

Qual è la differenza tra un conservatore e un sovranista?

La nostra posizione è non andare contro, ma cambiare, non criticare e basta, ma costruire. In Europa siamo una famiglia politica che h delegazioni importanti che governano i loro Paesi. 

Polemiche a L'Aquila, pochi giorni fa per un appuntamento elettorale di Caio Mussolini, nipote del Duce, e candidato alle Europee anche lui con Fratelli d'Italia? 

Mussolini va valutato non per il suo cognome, ma per quello che dice, per il suo essere un professionista e una persona seria. Mi è sembrata davvero una polemica strumentale e inutile.

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