ELEZIONI COMUNALI: SANTILLI, ”NOI LA CELANESITA’, IO PARLO DI PROGRAMMI, NON DI DEL CORVO”

di Filippo Tronca

23 Maggio 2015 08:33

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – “Di Celano se ne deve occupare chi esprime la vera celanesità”.

Ne è sicuro Settimio Santilli, classe 1979, una laurea specialistica in Ingegneria ambientale, un impiego all'Ama di Roma, la municipalizzata che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti nella capitale.

Candidato sindaco al Comune di Celano (L’Aquila), sostenuto dalla lista “Celano da Amare”, e che rappresenta la continuità amministrativa rispetto a Filippo Piccone, deputato del Nuovo centrodestra, ex sindaco poi commissariato, nella cui Giunta Santilli è stato l’assessore all’Ambiente.

Ora dovrà contendersi, con Piccone in seconda fila candidato nella sua lista, la poltrona da primo cittadino contro ben altri quattro candidati, Evelina Torrelli, della lista civica democrat “Celano città viva”, Alessandro Ricci del Movimento 5 Stelle, Elio Morgante, ex vicesindaco picconiano, candidato sindaco con una sua lista civica.

E soprattutto con Antonio Del Corvo, ex presidente della Provincia dell’Aquila, ex sodale di Piccone che si candida con la lista “Celano Solidale”.

Una sfida interna al centrodestra che ha il sapore di una resa dei conti, in quanto Del Corvo è stato per anni molto vicino politicamente a Piccone per poi rompere il sodalizio, accusando Piccone di aver posto il veto sulla sua candidatura a sindaco di Celano, uscendo anche da Ncd per aderire a Forza Italia.

“Non voglio però parlare di Del Corvo, scendere su suo terreno – tiene a precisare Santilli – voglio parlare di programmi, di quanto buono è stato fatto nella passata amministrazione, di delle tante buone e importanti cose che vogliamo realizzare nel futuro”.

Le sta stretta la definizione di candidato sindaco picconiano?





Rispondo dicendo che preferisco parlare del futuro, rappresento solo una continuità rispetto a quanto di buono è stato fatto nella passata amministrazione, con Filippo Piccone sindaco. E Filippo candidato nella mia lista è un valore aggiunto, per la sua importante e decisiva presenza al parlamento italiano.

Ma il suo sfidante Del Corvo accusa Piccone proprio di essere stato troppo a Roma e troppo poco al Comune di Celano, insomma, di essere stato un assenteista.

Piccone in questi anni a Roma ha fatto anche gli interessi del suo territorio. È stato grazie alla sua attività parlamentare che ora a Celano sarà speriamo a breve realizzato il mega impianto fotovoltaico che porterà nelle casse del Comune 100 milioni di euro in vent’anni.
E a proposito di assenteismo, ricordo che in lista con Del Corvo ci sono due ex assessori, (Cesidio Piperni e Adelio Di Loreto, ndr) che sono stati molto poco presenti in Comune, e che con le loro deleghe hanno sviluppato ben poco per la loro città. Gli stessi che hanno fatto cadere la giunta Piccone proprio quando bisognava finalizzare la realizzazione del’impianto fotovoltaico, visto che eravamo vicini al traguardo di un complesso iter burocratico.

A Celano ci sono 5 candidati sindaci e un'ottantina candidati consiglieri, una bella cifra per una città di 12 mila abitanti, con il centrodestra a dir poco diviso. Come se lo spiega?

Per quanto riguarda il centrodestra, dispiace che le spaccature siano nate dall’egocentrismo e  non da posizioni programmatiche. Il centrodestra ha pagato la smania di protagonismo anche alle elezioni regionali, che hanno portato troppe persone a candidarsi e troppo poche ad essere votate. Con il risultato che nella Marsica adesso ne paghiamo le conseguenze, perché chi è stato eletto nella costa fa gli interessi del suo territorio, non del nostro.

Si riferisce a  Del Corvo, e della sua uscita  dal Nuovo centrodestra?

Si, soprattutto a lui. Le decisioni prese dal tavolo politico che si è riunito per la candidatura a sindaco del centrodestra di Celano, se presa democraticamente va accettata, non puoi rovesciare il tavolo e andare via, se la decisione non ti sta bene. Comunque non voglio parlare di Del Corvo, non voglio scendere al suo livello.

Parliamo d’altro allora. Quali sono i punti salienti del suo programma?





Prioritaria sarà la riqualificazione di ogni singolo quartiere con i servizi e illuminazione pubblica, un deterrente anche contro la criminalità, più il rifacimento di strade fognature e acquedotti. Realizzazione di due nuove scuole sicure e antisismiche e con viabilità annessa, riqualificazione di via Gualtiera,  realizzazione di un parco giochi urbano, di una struttura per il dopo famiglia per i disabili, una scuola di arte e mestieri per i giovani  e azioni per l’orientamento lavorativo degli stessi giovani.

Per quanto riguarda invece l’ambiente, che è stata la sua delega da assessore?

Mi sembra strano che nessuno dei candidati parli di politica dei rifiuti: durante il mio assessorato Celano ha raggiunto il 65 per cento di raccolta differenziata, è stata chiusa la discarica di San Marcello, e ora siamo pronti a raccogliere i frutti di questa buona politica abbattendo la tassa dei rifiuti fino al 50 per cento.

Al di là dei programmi ci sono le persone che li devono far camminare: perché i cittadini dovrebbero votare i candidati della sua lista?

Perché non tutti i candidati sono l’espressione della “celanesità” e nessuno è più esperto dei problemi e delle aspirazioni rispetto ai celanesi. E nella nostra lista ci sono celanesi che sono anche professionisti, imprenditori, esponenti della società civile ed ex amministratori che hanno ben operato nella passata amministrazione, ovvero Angela Taccone, l’ex presidente del Consiglio comunale, e i consiglieri Ezio Ciciotti e Vincenzo Montagliani.

Lei è esponente politico del Nuovo centrodestra, Del Corvo, lo citiamo ancora, dice che ne è uscito perché è un partito senza futuro.

Ritengo che al Paese serva in prospettiva un’aggregazione più ampia che rappresenti le forze moderate di centrodestra. Per ora l’alleanza con il Partito democratico nasce dal senso responsabilità, in un momento così delicato per l’economia.

 

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