ALL'AQUILA, MONTESILVANO E AVEZZANO LE MAGGIORANZE PERDONO UN SEGGIO NEL CAPOLUOGO OSCAR DELLA IELLA A VERINI (FLI): E' FUORI PER SOLI TRE VOTI

ELEZIONI 2012: RIVOLUZIONE NEI CONSIGLI, DUE SENTENZE STRAVOLGONO GLI ASSETTI

di Pierluigi Biondi

23 Maggio 2012 20:28

Regione - Politica

L’AQUILA – Giallo sugli equilibri tra maggioranza e opposizione nei Consigli dei comuni con più di 15 mila abitanti.

Una sentenza del Consiglio di Stato ha nuovamente ridisegnato gli assetti delle assemblee civiche in favore delle liste uscite sconfitte dalle urne.

Rispetto alla tornata amministrativa appena conclusa, il provvedimento scompagina i piani del centrosinistra all’Aquila, Avezzano e Montesilvano, costretto a cedere un seggio agli avversari rispetto alle previsioni iniziali.

Non cambia nulla, invece, nei Consigli di Ortona e San Salvo.

In pratica i giudici amministrativi di secondo grado hanno ribaltato un pronunciamento dello stesso organismo che stabiliva che il 60% assegnato alla maggioranza andava arrotondato per eccesso, anche in caso di decimali inferiori allo 0,5.

Questo significava, per L’Aquila, dare 20 seggi invece che 19 alla maggioranza e 12 all’opposizione al posto di 13.

Stesso discorso, ma con numeri diversi, a Montesilvano e Avezzano: 15 a 9 e non 14 a 10.

Adesso la sentenza di due giorni fa riporta la proporzione alla situazione precedente.





Cambiano, quindi, i “parlamentini” municipali e altro lavoro per l’Ufficio elettorale centrale, che era in procinto di proclamare i consiglieri comunali della legislatura 2012-2017.

L’AQUILA

In maggioranza a perdere il seggio è il Pd, nella persona dell’ultimo degli eletti Alì Salem.

Per lui, comunque, potrebbero aprirsi le porte del Consiglio con le nomine di Giunta di alcuni consiglieri e le conseguenti dimissioni degli stessi.

Sull’altro fronte se ne avvantaggia lo schieramento di Giorgio De Matteis, e in particolare l’Mpa, che porta in Consiglio l’assessore provinciale Giuseppe Tiberio.

Ma c’è un dato che ha dell’incredibile: nel calcolo dei quozienti elettorali il candidato sindaco non eletto di Fli Enrico Verini, almeno stando ai dati ufficiali diffusi dal Comune, resta fuori per un millimetrico 0,005%, che in termini di numeri si traduce in sole tre preferenze per la lista finiana.

Certa, a questo punto, una richiesta di riconteggio dei voti.

Intanto, sempre una sentenza del Consiglio di Stato riguardo le elezioni comunali di Bollate (Milano), resa nota da fonti del centrosinistra, condannerebbe Angelo Mancini, al primo turno candidato sindaco dell’Idv, a rimanere fuori dal Consiglio comunale per un’interpretazione della legge elettorale circa il premio di maggioranza. Al suo posto il giovane Fabio Cortelli (L’Aquila oggi).

Le interpretazioni cederanno il passo all’ufficialità sempre giovedì, quando è prevista la diramazione ufficiale degli eletti. Da valutare se gli organi preposti terranno conto di tutta questa giurisprudenza.

IL “PARLAMENTINO” BIS





MONTESILVANO

A Montesilvano, la sentenza del Consiglio di Stato potrebbe sancire il recupero di un posto per il Pdl.

A perdere il seggio le liste che al primo turno hanno sostenuto Francesco Maragno (Polo dell’alternativa) e che al ballottaggio si sono apparentate con il vincitore Attilio Di Mattia, al contrario di altre due, Api e Democrazia e libertà, che hanno sostenuto Manola Musa.

A questo punto sorge un dubbio a causa della non univocità della legge elettorale: il seggio che scatta a Maragno va attribuito nell’ambito della maggioranza o dell’opposizione? Nel primo caso a rimanere fuori dall’assemblea civica sarebbe il plurivotato Carlo Tereo de Landerset (Fli), nel secondo caso spetterebbe a Vittorio Gervasi (Democrazia e libertà) a cedere il posto.

La soluzione più logica, anche alla luce della sentenza sulle elezioni di Bollate, sembrerebbe quella che Maragno scelga di accomodarsi tra le fila della minoranza per evitare il rischio esclusione che incombe su Mancini all’Aquila.

IL PARLAMENTINO “BIS”

AVEZZANO

Ad Avezzano la maggioranza perde il seggio del’Udc, che passa da due a un seggio, con Stefano Chichiarelli che rimarrebbe fuori a meno di un “ripescaggio” in Giunta del primo degli eletti, l’ex assessore provinciale Lino Cipollone. Ma lo schieramento del neo-sindaco Giovanni Di Pangrazio reintegrerebbe il posto con Iride Cosimati, ex numero due pidiellino dell’amministrazione Floris, candidata sindaco sconfitta di “Io amo Avezzano” che ha sostenuto il primo cittadino, pur senza apparentarsi ufficialmente.

Per lei, quindi, un posto tra i banchi della minoranza ma da alleata del nuovo primo cittadino.

IL “PARLAMENTINO” BIS

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