EDILIZIA: IL ”BOOM” DELLA RICOSTRUZIONE CON MENO INFORTUNI MA PIU’ LAVORO NERO

di Marco Signori

26 Maggio 2016 08:30

L'Aquila -

L'AQUILA – La ricostruzione post terremoto sta facendo vivere un nuovo boom all'edilizia, con esperienze virtuose di sicurezza sul lavoro, ma il nuovo sistema del documento unico di regolarità contributiva (Durc) finisce per contribuire al proliferare del lavoro nero.

È la fotografia scattata dagli enti bilaterali della provincia dell'Aquila.

I dati parlano infatti di una massa salari più che raddoppiata, passata dai 40 milioni di euro del 2009 agli 86 milioni del 2014, con 85 mila operai impegnati a rotazione per un totale di 11 mila aziende presenti dal 6 aprile 2009. Ma dall'introduzione del Durc online la massa salari è diminuita di 7 milioni di euro.





Secondo i dati Inail, poi, in controtendenza rispetto al dato nazionale, gli infortuni nei cantieri sono passati dai 766 del 2010 ai 216 del 2014, le morti sul lavoro da cinque a due. Undicimila sono state le verifiche da parte del Comitato paritetico territoriale per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per il presidente della Cassa edile Giovanni Cirillo che ha partecipato alla tre giorni di Carsa e Ance Officina L'Aquila, il risultato si deve “innanzitutto all'asticella della sicurezza che si è particolarmente alzata e poi al funzionamento degli enti bilaterali”.

Ma non sono tutte luci. “L'introduzione del meccanismo del Dol (Durc online) non permette alcun controllo di congruità della manodopera, – spiega infatti Cirillo – finendo per favorire il lavoro nero”.

“È necessario che venga valutato il reinserimento del meccanismo che attraverso parametri fissati dal ministero definisce il rapporto tra la quantità del prodotto, l’indice dei relativi prezzi e la quantità necessaria delle ore lavorate, per una maggior tutela dei lavoratori”, aggiunge.





Lavoro irregolare per il quale ci si avvale soprattutto di manodopera straniera, con operai che non conoscendo la lingua “spesso non si rendono conto neanche dei cartelli di pericolo”.

Indice puntato anche sul sistema dei buoni lavoro, i voucher, dei quali molte aziende si servono per il lavoro occasionale, con i quali non è necessario seguire il corso base di 16 ore obbligatorio per qualunque operaio prima di mettere piede in un cantiere.

“Nel 2003 è stato istituito un'osservatorio della manodopera in prefettura – spiega Cirillo – è semplicemente uno strumento di monitoraggio che deve diventare strumento di proposta al Governo e al Ministero senza limitarsi al monitoraggio”.

L'utilizzo di nuove tipologie costruttive ha portato poi all'implementazione dei corsi organizzati dalla Cassa edile, che in cinque anni ha formato 36 mila operai.

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